[Recensione] Distorted Fables di Deborah Simeone

Buongiorno a tutti!

Oggi è una giornata davvero intensa! Prima di tutto sono riuscita a metterre il bottone per diventare follower del blog con WordPress. Magari per molti non è una grande riuscita, per me è tipo aver trovato l’oro. Sto ripulendo un po’ la grafica laterale, per renderla più scorrevole, e spero che vi piacciano i piccoli cambiamenti.

Detto ciò, oggi vi voglio proporre la recensione di un libro finito proprio ieri, che la Mondadori mi ha fornito e che ringrazio ancora. Il libro di cui vi parlerò è Distorted Fables di Deborah Simeone. Ancor prima della recensione vi dirò che l’autrice parte con dei punti in più, si chiama come me Deborah con l’H finale, quindi tanta solidarietà per tutte le volte che ti hanno chiesto “ma l’H dove si mette?” e per tutte le volte che avranno aspirato l’H credendo di essere simpatici (quanto un calcio nel posteriore).
E per la cronaca: è Deborah, non Debhora e non Deborha. L’H va alla fine! (Sfogo personale che mi porto avanti dalle scuole elementari)

Più o meno l’insegnamento è questo.

Adesso concentriamoci sulla recensione e ovviamente, da rompi scatole quale sono, vi invito ad unirvi al blog tramite i nuovi bottoni (sopra l’immagine Bancarella) anche perché così vedo se funzionano!

Distorted Fables
Deborah Simeone
Mondadori
Prezzo: 16.00 €
eBook: 6.99 €

Trama: Che sia chiaro: la protagonista di questa storia non è la solita principessa delle fiabe. Non è né magra né alta, e neppure bella da far girare la testa. E poi con la gente è spesso intrattabile, dura e spigolosa, proprio come il suo nome, Rebecca. Per lei non ci sono castelli incantati, fatine o scarpette di cristallo, ma un monolocale umido in un condominio chiassoso, e lunghe serate passate in solitudine a guardare serie tv, con in grembo un gatto birmano e nella testa una valchiria-grillo parlante che la sprona a non darsi mai per vinta. Le cose cambiano, però, il giorno in cui Rebecca inizia a lavorare come portinaia in un bel palazzo nel centro di Milano. Qui, nonostante la sua avversione per i rapporti umani, la sua vita si intreccia con quella di alcuni condomini: un settantenne stravagante, ostinatamente aggrappato al ricordo della moglie, una giovane donna devota a un marito che la tradisce neanche tanto di nascosto e una ragazza stregata da un uomo freddo e calcolatore. Tutte fiabe d’amore, e tutte imperfette, come imperfetta è la vita di Rebecca, che ha smesso di credere al “vissero per sempre felici e contenti” nell’istante in cui il suo principe azzurro, anziché salvarla e poi giurarle amore eterno, l’ha mollata senza troppe spiegazioni a un binario della stazione. Ma chissà che Rebecca non scopra, anche grazie ai suoi nuovi amici, che proprio nell’imperfezione si nasconde il segreto per trovare qualche momento di vera felicità…

Rebecca è una ragazza che utilizza satira e umorismo per sopravvivere in quella giungla chiamata vita, piena di persone e situazioni che mettono a dura prova la sua mente. Se poi aggiungiamo Crimilde, l’equazione si completa. Crimilde è una sorta di visione, un alter ego creato dalla sua mente, apparsa per la prima volta al binario 12, quando Vincenzo mette un punto alla loro storia d’amore.
Anni dopo, Rebecca inizia un nuovo lavoro: portinaia in un condominio, dove la vita degli altri diventa forzatamente un suo interesse, almeno all’inizio.

Una storia narrata con scorrevolezza, nonostante all’inizio abbia fatto confusione nei momenti in cui Rebecca è presente e quelli in cui esce con la testa dalla realtà, trovandosi nel mondo di Crimilde, che nelle sue parti non mi ha del tutto convinta. Rebecca si nasconde dietro la sua continua ironia e il suo totale pessimismo e Crimilde cerca di spronarla a reagire a quella situazione che si è venuta a creare.

Un libro che si legge in poche ore, con capitoli molto brevi e con dei personaggi che fanno sorridere, nonostante sia presente il cliché dell’amicizia quasi istantanea che si crea tra alcuni condomini e la portinaia, che non ama le persone ma è incapace di dire di no. Divertente è stato il Signor Parini con le sue perle di saggezza, che in questa fiaba in qualche modo è come una fata madrina, e se al Dottor Ferri spetta il ruolo di Grillo Parlante, non può mancare Davide Zaccaria e il suo essere decisamente un antagonista.

Mentre i personaggi delle fiabe sembrano incarnarsi in questi condomini, Rebecca non cerca un lieto fine ma un quiete vivere. Sbaglia? Probabilmente si, perché in queste pagine si assisterà al lungo percorso di crescita di Rebecca, con la nascita di amicizie, la scoperta delle persone e la consapevolezza che non tutti i sogni sono da buttare.

Nonostante alcuni cliché che un po’ fanno storcere la bocca e Crimilde a cui secondo me vengono dedicate un po’ troppe parti, questo è un libro carino, che vi farà passare alcune ore in compagnia di un personaggio che, tra battute e battutacce, vi farà sorridere e arrabbiare.

E voi l’avete letto? Vi è piaciuto?

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

4 Replies to “[Recensione] Distorted Fables di Deborah Simeone

  1. Devo assolutamente leggere questo romanzo! Ho fatto la portinaia (ne sostituivo uno quando andava in vacanza) e capisco perfettamente la protagonista. Più volevo star sola, più non volevo sapere niente e più gli inquilini si fermavano a raccontarmi fatti e fattacci del condominio! XD

  2. Ehiiiiiii, io mi sono unita! Funziona? Tu lo sai che io, appena ti vedrò, ti chiederò dove va l’H, vero?!! E non puoi neanche mandarmi a quel paese perché ho le tue borse… muuuuaaaahhhhh. Ok, torno seria! Anche io ho trovato Crimilde moooooolto presente e sai bene che l’ho tollerata veramente poco, però Deborah (non tu, la scrittrice!) è veramente un amore di ragazza!

    1. Funzionaaaaa 😍 ti sto amando!!! Comunque ti perdonerò solo perché avrai le mie borse! L’autrice è per forza un’amore: ha il mio nome quindi non potrebbe essere diversamente! Il libro comunque molto carino, peccato per Crimilde 😤

Commenta se ti va, io sarò ben lieta di rispondere.