[Recensione] I bastardi di Pizzofalcone di Maurizio de Giovanni

Buongiorno Lettori!

Questo lunedì è un po’ malinconico perché nel fine settimana non ho potuto rivedere le Bancarella Blogger. È vero che la motivazione è più che giusta, però un po’ di nostalgia ci sta, non credete?
E visto che la settimana inizia con il caldo che non ci abbandona da giorni, oggi vi parlo di un libro che mi ha rapita e conquistata, con un protagonista già conosciuto e che si riconferma spettacolare. Oggi vi parlo di I Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio de Giovanni, che con l’ispettore Lojacono e la squadra del commissariato di Pizzofalcone, ci porta alla scoperta e risoluzione di nuovi casi.

I Bastardi di Pizzofalcone
Maurizio De Giovanni
Einaudi Editore
Prezzo: 14.50 €
eBook: 8.99 €

Trama: Non hanno neanche il tempo di fare conoscenza, i nuovi investigatori del commissariato di Pizzofalcone. Mandati a sostituire altri poliziotti colpevoli di un grave reato, devono subito affrontare un delicato caso di omicidio nell’alta società. Le indagini vengono affidate all’uomo di punta della squadra, l’ispettore Giuseppe Lojacono, siciliano con un passato chiacchierato ma reduce dal successo nella caccia a un misterioso assassino, il Coccodrillo, che per giorni ha precipitato Napoli nel terrore. E mentre Lojacono, assistito dal bizzarro agente scelto Aragona, si sposta tra gli appartamenti sul lungomare e i circoli nautici della città, squassata da una burrasca fuori stagione, i suoi colleghi Romano e Di Nardo cercano di scoprire come mai una giovane, bellissima ragazza non esca mai di casa, e il vecchio Pisanelli insegue la propria ossessione per una serie di suicidi sospetti.

E bisognava vederli, i nuovi colleghi. Sembrava il carretto di un rigattiere. La discarica della polizia, sembrava. Uno che forse è un mafioso, un ragazzino raccomandato e incapace, che gioca a fare il poliziotto; una psicopatica fissata con le armi; una tranquilla madre di famiglia; un vecchio che vede fantasmi di assassini in mezzo ai suicidi. E il commissario, poi: un piazzista di aspirapolvere, con quel suo finto entusiasmo.

I Bastardi di Pizzofalcone è il primo vero romanzo dedicato all’intera squadra che entra a far parte del commissariato tanto chiacchierato: dopo che alcuni poliziotti si sono macchiati di un gravissimo reato, nuovi agenti vengono mandati in questo posto, obbligati a portare sulle spalle i loro guai e quelli di chi li ha preceduti.

– Sai come chiamano quelli di questo posto, gli altri poliziotti della città? I Bastardi di Pizzofalcone. Non ti pare bellissimo?
– Non mi pare niente, a me. Che c’è di bello?
– C’è di bello che se facciamo qualcosa di buono, diventiamo degli eroi; e se non combiniamo niente, tutto rimane com’è.

Mentre i nuovi agenti cercano di conoscersi, con poca voglia di socializzare, diversi avvenimenti scuotono Napoli: la moglie di un noto notaio viene ritrovata morta, una ragazza sembra vivere prigioniera nel suo appartamento e Pisanelli continua a cercare il filo conduttore che secondo lui lega diversi suicidi.
In questo panorama che già causa scombussolamenti, ritroviamo Laura Piras, la Pm già conosciuta nel Metodo del Coccodrillo e Letizia, l’avvenente ristoratrice che cerca di conquistare l’ispettore Lojacono a furia di rigatoni col ragù (a me ogni volta viene fame!).

– E già. Siamo i nuovi Bastardi di Pizzofalcone, no? Quelli che fanno schifo ai poliziotti, per diritto ereditario; ai delinquenti, perché pur sempre poliziotti; alla gente comune, un poco per diritto ereditario e un poco perché pur sempre poliziotti. A noi stessi, perché ognuno si sente ingiustificatamente mandato qui insieme ad altri reietti.

Anche in questo libro de Giovanni mantiene lo stile narrativo del primo: si concentra sulle indagini, ci mostra la vita privata degli agenti, ma non svela troppo e getta ulteriori basi per il seguito, lasciando sapientemente la giusta suspense che spinge il lettore a voler proseguire la storia. De Giovanni sa mixare alla perfezione il bisogno del lettore di soddisfare la propria curiosità, di risolvere il caso principale, con i fili laterali che in realtà si stringono in una rete sempre più fitta di misteri.
Come una grande matrioska, sotto la risoluzione di un mistero si cela un nuovo caso che si apre, pronto per la squadra di Pizzofalcone che combatte con la nomea che li precede.

Io resto innamorata dell’Ispettore Lojacono e questa volta il mio voto non è massimo soltanto per un motivo: dopo Il Metodo del Coccodrillo, con quel finale così crudo e straordinario, non ho trovato nel caso principale di questo libro la stessa intensità.
Una cosa però la devo dire, per soddisfazione personale: io stavolta ho scoperto l’identità dell’assassino prima della fine!

Questa recensione fa parte della rubrica Questa volta Leggo, ideata da La Libridinosa, La lettrice sulle nuvole e Le mie ossessioni librose. Il tema di questo mese era Un libro ambientato in Italia e vi invito a visitare tutti i blog partecipanti, così farete una cosa tanto bella quanto dispendiosa: allungherete la vostra Wishlist!

E voi intanto avete già letto questo volume di Maurizio de Giovanni? Siete, come me, innamorati dell’Ispettore Lojacono?

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

17 Replies to “[Recensione] I bastardi di Pizzofalcone di Maurizio de Giovanni

  1. amo molto de Giovanni e i bastardi quasi quanto il commissario ricciardi. questo autore ha saputo creare dei personaggi straordinari.

  2. Bello quando un libro ti fa stare col fiato in sospeso fino alla fine senza aver capito chi è il colpevole perchè almeno rende la lettura più piacevole. Tuttavia siccome non è proprio il mio genere passo

  3. Di questo ho visto il film tv e quindi mi sono giocata la suspence relativa all’assassino. Però de Giovanni mi piace sempre assai.
    Dai che il prossimo anno a Pontremoli ci potrai andare. 😉
    Lea

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