[Recensione] Io, te, tutto di Catherine Isaac

Buongiorno Lettori!

In questi giorni la stanchezza mi sta divorando, tanto da rallentarmi anche nella lettura! La settimana è iniziata da poco ma questo weekend è stato così pieno che alla fine non mi ha permesso di riposarmi. Speriamo che questa settimana passi in fretta!

Oggi voglio parlarvi di un libro finito qualche giorno fa, un libro che aveva le carte in regola per essere perfetto e che tuttavia ha scricchiolato in più punti. Mi sto rendendo conto che, sempre più spesso, il mio problema è con i finali: li vorrei sempre diversi dalle mie aspettative, ma a parte questo pensiero, andiamo a scoprire Io, te, tutto di Catherine Isaac, un libro edito Mondadori, che ringrazio per la copia digitale.

Io, te, tutto
Catherine Isaac
Mondadori
Prezzo: 19.00 €
eBook: 9.99 €

Trama: 2006. Non era così che dovevano andare le cose. Jessica non avrebbe voluto affrontare il parto da sola. Eppure Adam non risponde alle sue telefonate… E così, stanca delle bugie del compagno, del suo totale disinteresse verso la famiglia e il suo ruolo di padre, Jessica lascia Adam dopo solo pochi mesi dalla nascita di William. Mentre Adam, liberatosi da una relazione che ormai considera opprimente e dalla responsabilità nei confronti di un figlio che non ha desiderato, si trasferisce in Francia per inseguire il suo sogno… 2016. Dieci anni dopo, Jess è al fianco della madre, Susan, che lotta contro una malattia degenerativa. Non è più la nonna di un tempo, da un anno vive in una casa di cura perché la situazione è ormai diventata ingestibile per il padre di Jess. È in quelle circostanze che Susan chiede alla figlia di esaudire il suo ultimo desiderio e insiste perché riconosca ciò che non ha mai voluto ammettere: William ha bisogno di un padre. È così che Jess si convince a trascorrere l’estate con William nello Chàteau de Roussignol, il castello che Adam ha ristrutturato e trasformato in un hotel di lusso in Dordogna, un luogo incantevole, tra la campagna e le colline del Sud della Francia, con l’intento di far innamorare Adam di suo figlio…

È il 2006. Jess sta partorendo e al suo fianco non c’è Adam, il padre di suo figlio, bensì Susan, sua madre. Adam non si sa dove sia e William nasce dopo ore di interminabile travaglio. Adam si presenta quando ormai è tutto finito, con tracce di rossetto sulla camicia e consapevole di aver perso qualcosa di estremamente importante.
Anni dopo, Adam non è un padre presente e non sa cosa significhi avere la responsabilità di un figlio, tuttavia ci vuole provare, così come Jess è intenzionata a realizzare il desiderio di sua madre: William ha bisogno di un padre ed è necessario che i due passino del tempo insieme.

Io, te, tutto di Catherine Isaac mi aveva colpito per la trama semplice che sapevo nascondere qualcosa, perché lasciava piccoli indizi che aveva acceso la mia curiosità.
La protagonista e voce narrante è Jess, una mamma single che con fatica accontenta la madre e parte con il figlio in direzione dello Chàteau de Roussignol, un castello che Adam ha ristrutturato, un’ambientazione da sogno; ospiti dell’ex compagno, Jess non affronterà questa vacanza da sola, ma sarà aiutata dalle amiche, che la raggiungeranno per supportarla in un momento che nasconde qualcosa di ben più importante.

Noi non siamo una famiglia. Siamo due frammenti di una coppia spezzata, tenuti insieme dall’errore più bello che abbiamo mai commesso.

Le parole di Jess ci guidano tra passato e presente; è lei a raccontarci com’era la vita con Adam e come questa abbia iniziato a scricchiolare un po’ alla volta, fino al punto di non ritorno, alla dolorosa separazione. È sempre e solo lei e pagina dopo pagina ci si rende conto che manca qualcosa di fondamentale: la versione di Adam.

Jess è una donna che ha sofferto, che si è rimboccata le maniche per crescere un figlio da sola, aiutata dai genitori fino al giro di boa, il momento in cui è lei a dover aiutare i genitori, supportare il padre e aiutare la madre, colpita da una terribile malattia degenerativa.
La narrazione ci aiuta a capire bene i suoi pensieri e le emozioni che vive, dalla grande apprensione dovuta all’essere madre, alle tante incertezze che sono insite nell’essere donna. Uno dei problemi però è proprio questo: troppo spesso i suoi pensieri virano sull’aspetto fisico, sui suoi difetti, confrontando il suo corpo con quello di Simone, più giovane di lei ma soprattutto nuova compagna di Adam.
Un meccanismo già visto, la protagonista che non si sente tanto bella e che invece è amata da tutti.

I personaggi sono tutti un po’ stereotipati: Jess che è bella ma si sente brutta, Adam che è invecchiato benissimo ed è ancora bellissimo, l’amica ricca, single e bella, l’altra amica un po’ esaurita, piena di figli e con un marito un po’ tonto; anche William è un po’ stereotipato, a tratti troppo adulto ma è anche un bambino che cerca di giocare, che cerca d’integrarsi e che, soprattutto, è innamorato del padre che vede più come un amico.

Per la prima parte del libro ho avuto l’impressione di essere davanti a un classico romanzo rosa, non c’era niente di particolare, tuttavia la scrittura semplice e la narrazione veloce mi hanno spinto a continuare fino al punto di non ritorno, il giro di boa che svela il mistero e permette di capire i tanti atteggiamenti di Jess.

È una storia che ci viene raccontata con delicatezza e dolcezza; la narrazione in prima persona ci permette di comprendere le tante sfumature che si nascondono dietro gli atteggiamenti di Jess, eppure il problema è che si mostra come una storia piena di cliché, soprattutto nel finale tremendamente scontato. È una storia che nasce con l’intenzione di far innamorare Adam di suo figlio, ma questo rapporto spesso è messo in secondo piano da altre situazioni.
Onestamente avrei preferito un finale un po’ diverso, ma soprattutto avrei preferito maggiore spessore nelle amiche di Jess, così come avrei fatto volentieri a meno di Simone (utilità, ne abbiamo?) o di alcune situazioni che accadono ai bambini verso la fine, gettando un po’ di cose nel calderone, senza però approfondirle.

È un romanzo che avrei preferito analizzasse ulteriormente alcuni aspetti, così come avrei preferito che William fosse un po’ più bambino, perché ha degli atteggiamenti  e reazioni troppo da adulto per la sua età.

Mi sarei aspettata un romanzo con un po’ più di spessore, con un’analisi più approfondita del rapporto Padre/Figlio e invece ho letto una storia carina, scorrevole ma non entusiasmante. Una storia un po’ scontata, addolcita da momenti delicati e resa aspra dalla certezza del futuro.

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

2 Replies to “[Recensione] Io, te, tutto di Catherine Isaac

  1. che bella recensione Deb. Non mi viene voglia di leggerlo perché ho paura di una delusione tipo la tua e non sopporto quando ci si sofferma troppo su particolari inutili alla storia, tipo l’aspetto fisico a discapito di tematiche più importanti

    1. Grazie Chiara. Sono felice che la recensione ti sia piaciuta. Il punto è che, fosse stato presentato solo come una storia d’amore, alcuni particolari li avrei tollerati di più, ma è una storia che sembrava dovesse portare alla costruzione di un rapporto padre – figlio e sapere più volte che il papà è invecchiato bene, non aggiunge nulla alla narrazione.
      Grazie per il tuo commento :*

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