[Recensione] The Winner’s curse – La maledizione di Marie Rutkoski

Buongiorno Lettori!

Oggi sto morendo di sonno perché ho dormito solo cinque ore. Perché? Perché ho letto fino alle 2 di notte, poi non prendevo sonno e alla fine mi sono addormentata, ma è suonata la sveglia!
Be’ oggi sarà una giornata intensa!

Smetto di rompervi le scatole con le mie ore di sonno e vi propongo una recensione di un libro che all’inizio rischiava di non convincermi e che alla fine si è rivelato una sorpresa.
Oggi vi parlo di The Winner’s curse – La maledizione di Marie Rutkoski, pubblicato da Leggereditore che ringrazio per la copia digitale.

The Winner’s curse – La maledizione
Marie Rutkoski
Leggereditore
Prezzo: 14.90 €
eBook: 1.99 €

Trama: In quanto figlia di un potente generale di un vasto impero che riduce i schiavitù i popoli conquistati, la diciassettenne Kestrel ha sempre goduto di una vita privilegiata. Ma adesso si trova davanti a una scelta difficile: arruolarsi nell’esercito oppure sposarsi. La ragazza, però, ha ben altre intenzioni… Nel giovane Arin, uno schiavo in vendita all’asta, Kestrel ha trovato uno spirito gentile e a lei affine. Gli occhi di lui, che sembrano sfidare tutto e tutti, l’hanno spinta a seguire il proprio istinto e comprarlo senza pensare alle possibili conseguenze. E così, inaspettatamente, Kestrel si ritrova a dover nascondere l’amore che inizia a sentire per Arin, un sentimento che si intensifica giorno dopo giorno. Ma la ragazza non sa che anche il giovane schiavo nasconde un segreto e che per stare insieme i due amanti dovranno accettare di tradire la loro gente o altrimenti tradire sé stessi per rimanere fedeli al proprio popolo. Kestrel imparerà velocemente che il prezzo da pagare per l’uomo che ama è molto più alto di quello che avrebbe mai potuto immaginare…

The winner’s curse è il primo volume di una trilogia (The winner’s crime, The winner’s kiss sono rispettivamente il secondo e terzo volume) che vede protagonisti Kestrel, figlia del generale dell’esercito valoriano, e Arin, schiavo herrano da dieci anni, da quando i valoriani hanno conquistato la penisola herrana.

Non definirei The winner’s curse un romanzo in cui l’elemento romantico, visto nell’accezione amorosa, sia il principale, anzi lo definirei un romanzo fatto di intrighi, strategie, tradimenti e giochi di potere, in cui l’amore è forse l’ultimo tassello che si ritrova incastrato in un puzzle nel quale non sembra esserci spazio per i sentimenti.

È un romanzo che sembra prendere il via già dal primo capitolo, dove con una narrazione svelta e delicata, conosciamo Kestrel che si distingue dagli altri valoriani per le sue idee che però non può esprimere e che viene rispettata più per il suo essere figlia del generale dell’esercito, che per quella che è realmente.
Ma chi è Kestrel? Pagina dopo pagina, nonostante la storia sembri rallentare, veniamo a conoscenza degli punti di forza e i punti deboli di questa ragazza che, con intelletto e strategia, riesce a districarsi nei problemi di tutti i giorni, in mezzo a delle persone che sembrano più impegnate a spettegolare che a guardarsi le spalle.

Accanto a Kestrel c’è Arin, un ragazzo acquistato all’asta degli schiavi, all’inizio scontroso e che con il tempo sembra avvicinarsi sempre di più alla ragazza, abbattendo le barriere che s’instaurano naturali tra padrone e schiavo.
Arin, che nasconde un grande segreto, si rivela un personaggio che a tratti ho odiato profondamente e a tratti ho amato con tutto il cuore. Un personaggio che è giusto che sia così, un personaggio che se fosse leggermente diverso sarebbe finto.

La storia, come vi ho anticipato, sembra partire subito per poi rallentare. Inizialmente stavo storcendo un po’ la bocca, questo perché non capivo quel rallentamento, poi però mi sono resa conto che ogni elemento era messo lì con uno scopo. Ogni personaggio, ogni sguardo, ogni tocco è un elemento del grande puzzle, della strategia che si delinea e soprattutto si vengono a delineare in modo preciso i personaggi, i caratteri e i loro sentimenti.

Un bell’inizio per questa trilogia e devo dirvi che non vedo l’ora di leggere il seguito! La storia è scritta bene, si comprende ogni passaggio e non ho avvertito particolari mancanze. All’inizio non c’è un totale coinvolgimento, ma il seguito è così bello, che è giusto viaggiare su quelle pagine più leggere per capire cosa c’è dopo. Ho capito che in The winner’s curse nessun pettegolezzo è raccontato a caso!

E voi avete letto questo libro? Direi che intanto vi auguro buon pranzo e se lo avete letto o lo vorrete leggerlo ditemelo. Magari la pensate come me, o magari no.

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

6 Replies to “[Recensione] The Winner’s curse – La maledizione di Marie Rutkoski

    1. Sono quasi tentata di prendere il seguito in inglese, se non fosse che poi so che ho altre mille cose da leggere! Più che altro sono curiosa degli eventi e di come potrebbe evolvere la situazione perché è molto delicata…

    1. È bello e secondo me ti può piacere. Non è una storia veloce e sono curiosa di sapere come l’autrice proverà a mettere a posto alcune situazioni…

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