[Recensione] Tutto questo ti darò di Dolores Redondo

Buongiorno Lettori!

Stamattina torno con una recensione di un libro un po’ particolare. Vi parlerò di un libro candidato al Premio Bancarella e che ho letto questo mese anche per la rubrica Questa volta leggo, ideata da La Libridinosa, La Lettrice sulle nuvole e Le mie ossessioni Librose.
Oggi vi parlerò di Tutto questo ti darò di Dolores Redondo, un libro che onestamente mi ha fatto faticare e non poco.

Tutto questo ti darò
Dolores Redondo
DeA Planeta
Prezzo: 16.50 €
eBook: 9.99 €

Trama: Quando una coppia in divisa bussa alla sua porta, Manuel, scrittore di successo ossessivamente dedito alla stesura del prossimo bestseller, intuisce all’istante che dev’essere accaduto qualcosa di grave ad Alvaro, l’uomo che ama e al quale è sposato da anni. E infatti il corpo senza vita del marito è stato ritrovato al volante della sua auto, inspiegabilmente uscita di strada tra le vigne e i paesaggi scoscesi della Galizia, a chilometri di distanza dal luogo in cui Alvaro avrebbe dovuto trovarsi al momento dell’incidente. Sconvolto, Manuel parte per identificare la salma. Ma giunto a destinazione si ritrova invischiato in un intrico di menzogne, segreti e omissioni che ha al centro la ricca e arrogante famiglia d’origine del marito. Con l’aiuto di Nogueira, poliziotto in pensione dal carattere ruvido, e di Padre Lucas, il prete locale amico d’infanzia di Alvaro, Manuel indaga sulle molte ombre nel passato dei Muñiz Dávila e sulla vita segreta dell’uomo che si era illuso di conoscere quanto sé stesso.

Il dubbio corrode. 
Come un imbecille aveva creduto di poter vivere schiacciato da un dilemma senza sentirne il peso, evitando la disperazione o il timore di non essere stato amato. E all’improvviso un cane bastonato, una vigna ripida e una puttana con la faccia da bambina erano un balsamo che leniva il dolore. Nonostante tutto, continuava ad avere davanti a sé un Álvaro sconosciuto.

Tutto questo ti darò è un romanzo di Dolores Redondo che quest’anno concorre per il Premio Bancarella.
La storia si apre con Manuel intento a scrivere il suo ultimo romanzo, quando la Guardia Civil suona alla sua porta per comunicargli una terribile notizia: suo marito Álvaro è deceduto a seguito di un incidente d’auto.
Andando in Galizia, per riconoscere il corpo e assistere al funerale, Manuel si ritrova coinvolto nei segreti di famiglia del marito, una famiglia incapace di amare e che nasconde una moltitudine di misteri.

Questo è un libro davvero particolare. L’errore di base è che si presenta come un thriller psicologico, eppure manca totalmente di questo aspetto, regalandoci un dramma famigliare con un mistero di fondo.
Il fulcro della vicenda si svolge ad As Grileiras, la dimora della famiglia di Álvaro e che resta in eredità a Manuel; sarà con l’aiuto di Nogueira e di Padre Lucas che scopriranno cosa si cela davvero dietro i Muñiz de Dávila e quali segreti nascondono da decenni.

Il problema di questo libro è la mole, l’esagerazione nei contenuti e il dilungarsi esageratamente in questioni che esulano dal reale obiettivo della storia. L’obiettivo è risolvere il mistero che si cela non solo dietro la morte di Álvaro ma anche dietro l’intera famiglia, tuttavia manca totalmente il brivido, la voglia di andare avanti che s’interrompe ogni volta che vengono aggiunti capitoli riempitivi.
È un libro che ho faticato a leggere e che non arrivava mai alla fine. Sul finale si riprende un po’, tuttavia avrei preferito maggiore suspense in un romanzo che ci viene presentato come un thriller psicologico.

I personaggi sono sicuramente ben caratterizzati, alcuni forse troppo stereotipati ma comunque ben analizzati, ma il problema sono le tante descrizioni, a volte esagerate e spesso fuori luogo ai fini della storia.
È comunque un libro scritto molto bene, che sarebbe stato eccellente se non si fosse dilungato con strade secondarie e terziarie, volte soltanto a distrarre il lettore dal tema principale.
Con un centinaio di pagine in meno e qualche descrizione più breve sarebbe diventato un ottimo libro, invece purtroppo soffre di esagerazione e non permette al lettore di vivere totalmente la storia di Manuel, con i misteri che ne derivano.

È sicuramente un libro che può incontrare i gusti di coloro che amano le tante descrizioni, purtroppo però a me non è piaciuto molto, lasciandomi con un po’ di amaro in bocca.
E voi lo avete già letto? Vi incuriosiscono queste storie a metà tra drammi famigliari e thriller?

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

14 Replies to “[Recensione] Tutto questo ti darò di Dolores Redondo

  1. Io sono quella che va controcorrente perché lo stile degli spagnoli non mi è mai dispiaciuto…

  2. Appena finito, non mi è dispiaciuto, scritto bene, anche se in effetti a volte un po’ prolisso, ma una cosa trovo imperdonabile è che un po’ ridimensiona l’autrice… Ma era necessario scadere nel classico e banalissimo fantasmino che lascia messaggi? Senza sarebbe stato meglio e quasi credibile.. Ciao a tutti

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