Buongiorno Lettori belli!
Oggi il titolo parla da sé: le bancarella blogger son giurate, non è che facciamo giurin giurello, ma siamo proprio giurate. Non avete capito? Sfido io! A volte non mi capisco da sola!
Torno un attimo indietro. Se nei giorni scorso ci avete fatto caso (giusto un tantinello eh), sulla pagina Facebook avrete trovato i link a diversi blog, ovvero quelli delle Bancarella Blogger (eh, voi direte, ma alcuni non li hai messi, giusto. Devo aggiungere gli ultimi link, ma io so che voi siete bravi e seguite tutti i blog del gruppo), insomma dicevo, i link vi parlavano dell’iniziativa del Laboratorio degli Scrittori Pigri (il GSSP) organizzato da Barbara Fiorio che qualche settimana fa ci ha contattate per chiederci se volevamo fare le giurate. E noi abbiamo detto si, perché è una cosa bella, interessante ed eravamo anche tanto orgogliose.
Dopo aver fatto un bellissimo viaggio tra i blog de La Libridinosa, La lettrice sulle nuvole, Le due lettrici quasi perfette, La spacciatrice di libri e Leggere in silenzio, oggi io concludo il giro e vi parlo di come si possono presentare una sinossi e un romanzo ad una casa editrice.
Ho detto che vi parlo? Ah no, scusate, sarà Barbara Fiorio stessa a parlarvene, perché ho pensato che lei ne sa molto più di me e che avrebbe potuto rispondere a qualche mia domanda.
Pronti? Io prima di farvi scoprire qualche curiosità, devo ringraziare Barbara Fiorio per avermi inclusa in questo progetto, per aver risposto alle mie domande, per essere sempre tanto gentile. Insomma, grazie di cuore!
Quali elementi dovrebbe contenere una buona sinossi? È sbagliato dire che rappresenta il biglietto da visita dell’intera opera?
Una buona sinossi deve essere prima di tutto sintetica ed esaustiva, ossia contenere in una cartella, massimo due, tutti gli elementi principali del romanzo che si sta presentando alla casa editrice, compreso il finale, senza perdersi in dettagli di rilevanza minore. Deve saper rispondere alla domanda “Di cosa parla questo romanzo?” e saperlo fare in modo fluido, ordinato e chiaro.
Non è sbagliato considerarla il biglietto da visita dell’opera, anche se pure la lettera di presentazione e soprattutto il primo capitolo sono altrettanto importanti. Considerate un editor che riceve decine di inediti ogni giorno: certo, cercherà di leggerli tutti, anche solo le prime pagine, ma molto facilmente comincerà a scremarli dalla sinossi, almeno per capire quali rientrano nelle sue linee editoriali e quali ne sono talmente lontani da poter tranquillamente stare in fondo alla pila se non altrove.
Come si dovrebbe presentare un romanzo a una casa editrice? Cosa bisognerebbe includere ed escludere nella mail di presentazione?
Dirò una cosa banale, ma intanto lo si dovrebbe presentare nel modo indicato dalla stessa casa editrice.
Non tutti si informano prima e a volte non rispettano le richieste che possono variare dal volere il manoscritto intero o solo le prime trenta pagine, per fare un esempio, al volerlo in formato digitale o in cartaceo, al chiedere una sinossi di una cartella oppure di due. Insomma, suggerisco di partire da quello.
Ma in linea generale, nel GSSP sul romanzo io preparo gli Scrittori Pigri a scrivere una buona lettera di presentazione, una buona sinossi e un buon primo capitolo. Oltre, ovviamente, a lavorare intensamente sull’intera struttura del romanzo che vogliono scrivere, che è lo scopo principale del laboratorio.
Tra le cose principali che bisogna escludere dalla lettera di presentazione direi: il proprio curriculum (non ci si sta proponendo per un colloquio di lavoro), valutazioni sul proprio romanzo (quello è un lavoro degli editor), eccessiva enfasi sul proprio amore per la scrittura (ricordiamoci sempre le decine di proposte quotidiane, tutte di persone che amano tanto scrivere: diamolo per implicito) e troppe parole. Una lettera di presentazione deve essere di una cartella al massimo, a dir tanto.
Da includere io suggerisco sempre di inserire perché si vorrebbe pubblicare con quella casa editrice, quale collana o scelta editoriale si ritiene maggiormente vicina al proprio testo inedito e anticipare in due righe, meglio una, l’argomento del romanzo che si sta presentando.
Va da sé che tutto, dalla lettera alla sinossi, per non parlare del romanzo, deve essere curato nella scrittura, nella punteggiatura, nella grammatica, nella sintassi, insomma: bisogna dimostrare di avere padronanza linguistica, oltre al talento narrativo, se si vuole pubblicare con editori seri.
Quali potrebbero essere alcuni errori comuni che si commettono quando si presenta un romanzo ad una casa editrice?

Sì, hai ragione. Sono spiegazioni utili ed esaustive. Non credo scriverò mai, ma a molte cose non avrei pensato nemmeno io (no CV, sinossi col finale, lettera di presentazione si…). Sicuramente chi ha necessità di avere due dritte perché sogna la pubblicazione ne gioverà!
Grazie per il tuo commento. Sono felice che il post sia interessante 😀
Ho fatto caso a questa nuova iniziativa anche se non ho capito bene di cosa si tratta. Comunque è un bell’articolo.
Grazie Sara. Sul blog della Libridinosa trovi tutte le info. In sintesi è una gara di incipit e noi blogger siamo state “chiamate” a far parte della giuria. I vincitori della gara avranno l’iscrizione gratuita al laboratorio 😃
Ah ecco 🙂 beh allora in bocca al lupo!
Grazie! È sicuramente un’esperienza bellissima 😃
eh direi 🙂
😃