[Recensione] Absence di Chiara Panzuti

Buongiorno Lettori,

oggi inizio con il dirvi che sono stufa di studiare e che farlo quando fa caldo è un crimine! Potrei dirvi che esisterebbe anche un mese giusto per studiare, ma la verità è che mi lamenterei sempre, quindi niente, volevo dirvelo. Volevo anche dirvi che sto pensando a delle cose per il blog, ma prima di qualche giorno non riuscirò a “realizzare” nulla, quindi niente anche qui.
Terminato il mio sclero quotidiano e anche un po’ nonsense, parto con il dirvi che sta per arrivare una bella recensione; bella non perché l’ho scritta io, bensì perché il libro merita davvero tanto, a differenza di tanti altri che vabbè, de gustibus.
Oggi vi parlerò di Absence di Chiara Panzuti, un’autrice che ho avuto l’occasione d’incontrare e sia messo agli atti, non mi ha voluto rivelare come finirà la serie! Tsè!

Absence: Il gioco dei quattro
Chiara Panzuti
LainYa
Prezzo: 15.00 €
eBook: 6.99 €

Trama: Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri. Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l’ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre? La sua vita si trasforma in un incubo quando, all’improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c’è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento. Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso, dove l’unico indizio che conta è nascosto all’interno di un biglietto: 0°13’07”S78°30’35”W, le coordinate per tornare a vedere. Insieme a Jared, Scott e Christabel – come lei scomparsi dal mondo – la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo. Primo volume della trilogia di Absence, Il gioco dei quattro porta alla luce la battaglia interiore più difficile dei nostri giorni: definire chi siamo in una società troppo distratta per accorgersi degli individui che la compongono. Cosa resterebbe della nostra esistenza, se il mondo non fosse più in grado di vederci? Quanto saremmo disposti a lottare, per affermare la nostra identità? Un libro intenso e profondo; una sfida moderna per ridefinire noi stessi. Una storia per essere visti. E per tornare a vedere.

«Non sta succedendo», ringhiai scattando in piedi.
Mamma, guardami.
Dovevo continuare a provare. Non ci si rassegna a una cosa così, non davanti alla follia di un eveno inspiegabile. Ero carne, ossa e fiato, e questo non si poteva cancellare.

Absence di Chiara Panzuti è il primo libro di una trilogia. Si potrebbe dire è un distopico/fantascientifico per il tema dominante dell’invisibilitià che irrompe nella realtà, inserito nella collana LainYa della Fazi.
I protagonisti sono Faith, Jared, Christabel e Scott, ragazzi che di punto in bianco si ritrovano invisibili, cancellati dal mondo.

Jared Price. Conobbi meglio quel ragazzo una sera di gennaio, seduta con lui al tavolino di un Internet Point, mentre fuori era buio pesto. Fu un incontro senza troppi preliminari, dato che entrambi avevamo un problema piuttosto urgente da risolvere. Ma fu importante lo stesso, perché di Jared Price memorizzai ogni lineamento, ogni espressione, ogni singola sfaccettatura del corpo.
Pollice. Indice. Click.

La voce narrante è quella di Faith, che cancellata dalla mente della madre incinta, si ritrova da sola a Londra, una città nuova e luogo di partenza per tutti i ragazzi.
Questo è un libro che tiene con il fiato sospeso; è una continua lotta per la sopravvivenza, in un mondo che non vede cosa succede sotto i suoi stessi occhi. Il tema dell’invisibilità gioca sul livello fisico, il non essere visti, e quello mentale ed emotivo, la consapevolezza di essere invisibili la maggior parte del tempo, perché distratti.

Confidavo nell’ottimismo, quello vero, che ti trascina fuori dal fango. Volevo che l’ottimismo salvasse anche me. Avvertivo i morsi dell’angoscia, avvertivo l’oppressione di non esserci, ma non volevo soccombere. Mi sarei spostato ancora e ancora, fino a trovare la mia estate. Perché non ero fatto per rimpiangere il passato, né per sopravvivere. Oh no, io volevo vivere. Fino in fondo.

È un libro che tiene svegli, che ti spinge a saperne di più. È davvero uno di quei libri dove vorresti l’autrice vicina, per sapere come va a finire. Chiara io l’ho incontrata e non me l’ha detto, ma questa è un’altra storia.

Ho apprezzato tantissimo lo stile di questa autrice, niente è lasciato al caso e i personaggi sono così ben caratterizzati, che si fa fatica ad odiarne anche solo uno. I cattivi giocano sul piano fisico e psicologico, distruggono e mettono in dubbio ogni certezza.

È un libro che ti fa restare con il fiato sospeso e ti getta nell’oblio. È un libro da leggere assolutamente.
Voi lo conoscete? Lo leggerete? Io vi saluto, aspetto i vostri commenti e vi lascio un’ultima citazione, per spiegarvi uno dei personaggi più divertenti di questo libro: Scott.

Scheggia

Calpestai la cintura di Scott, lo zaino di Scott, l’orologio di Scott, le sue scarpe, i suoi pantaloni e anche i suoi calzini.
La domanda era: come diavolo faceva Scott a essere ovunque?

 

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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