Buongiorno Lettori!
È martedì e vi parlo di un libro che esce proprio oggi in libreria. Io ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e ringrazio la Rizzoli per la copia cartacea. Vi avevo fatto vedere il libro nelle stories di Instagram e oggi ve ne parlo nello specifico. Vi avverto: non è un libro semplice. O piace, o non piace. È molto particolare.
È la storia di Sarah
Pauline Delabroy-Allard
Rizzoli
Prezzo: 17.00 €
eBook: 9.99 €
Trama: È la notte di Capodanno. In un appartamento parigino, il suono del citofono squarcia l’atmosfera artefatta che avvolge gli ospiti imprimendo alla sera un’improvvisa sterzata. La porta di casa si apre e l’ultima arrivata fa il suo ingresso, trafelata, raggiante. È Sarah. Pochi istanti dopo un bicchiere di vino piroetta in aria per un tempo infinito e al rallentatore esplode sulla moquette color crema in un tripudio di chiazze rosse. Con questo piano sequenza si stringe il campo sulla storia d’amore tra la narratrice, divorziata e madre, e Sarah, creatura capricciosa e di inusitata bellezza, che vive in una compiaciuta contemplazione di sé e dei suoi affanni. Una passione tempestosa, inaspettata – a entrambe non è mai capitato prima di invaghirsi di una donna -, sospinta alla deriva dai moti ondivaghi di Sarah e dalle sue continue assenze. Un sentimento che si trasforma in ossessione, fino a quando una frattura, un nuovo squarcio, conduce a una svolta la storia di Sarah e della sua amante.
È la storia di Sarah, esordio letterario di Pauline Delabroy-Allard, è un libro che si impone prepotente subito sulla scena, con la sua protagonista, raccontata dagli occhi innamorati della narratrice.
Sarah è impetuosa, una violinista che usa parolacce, che non passa inosservata, che non si prende troppo sul serio e soprattutto viene idealizzata dalla narratrice; lei si mette in secondo piano e ogni suo racconto è un’ode a Sarah, alla sua figura e all’amore che le lega.
Ma chi è Sarah?
Secondo me il punto più interessante di questo libro viene racchiuso proprio in questa domanda. Sarah è follia pura, ma è lei ad essere così, o è la narratrice?
Quanto c’è di vero in quel che ci viene raccontato? E quanto può essere reale la vita di queste due donne?
C’è passione, tanta, ma c’è anche la voglia di esporsi. Si cercano e si allontanano, come fosse una danza sulle note del violino suonato da Sarah.
Ogni volta che si pensa di aver trovato un po’ di stabilità, ecco che la narratrice cambia sequenza, ci racconta altro, ci porta avanti e indietro nei ricordi; a tratti sembra di essere sulle montagne russe, sembra di essere in un sogno e quando ci racconta gli incubi, è lecito domandarsi dove sia la verità?
È un libro fatto di sali e scendi, però ho notato che il vero crescendo è tutto nella prima parte, mentre nella seconda ci si assesta su un ritmo più lento, la narrazione diventa più monotona. Si fa più fatica e questo deriva dalla scelta dell’autrice di mantenere il racconto a una sola voce, che in prima persona ci parla di Sarah, che continua a venerarla anche quando la odia, anche quando la allontana per poi cercarla subito dopo.
Eppure, durante tutta la lettura ho avuto un dubbio, a volte una certezza, altre volte ancora un dubbio. È stato un continuo e alla fine è rimasto quel piccolo tarlo, quella vocina a domandarmi: “Ma sei sicura che Sarah sia reale?”.
No. Io non ho questa certezza.
Ho la certezza del gioco dell’autrice, che prende un po’ in giro il lettore, lo fa appassionare alla storia di queste due donne, ma un po’ alla volta insinua il dubbio, perché Sarah troppo spesso è uguale alla narratrice, altre volte invece è l’esatto opposto.
Un libro che si legge davvero in poche ore, peccato però per il ritmo della seconda parte. Ho trovato eccessivo il viaggio della narratrice, più che altro perché mi è sembrato si volesse allungare il brodo senza motivo. C’è stata troppo confusione e il tutto mi è sembrato un po’ forzato. L’irrealtà è palpabile e si perde un po’ anche la magia che caratterizza l’inizio.
In alcuni momenti si hanno risvolti che hanno un che di macabro, ma sempre con la domanda persistente: Sarah esiste?
Si resta con il dubbio, la narratrice decide di non darci risposte certe, ma ci parla di questo grande amore travolgente, quella passione che forse si vive una sola volta nella vita e rende ogni giorno un’infinita Primavera.
Sono stata indecisa fino all’ultimo su che voto dare. Mi sono detta: “Scrivi e arriverà da solo”. È un romanzo che mi è piaciuto, che non è per tutti perché la Narratrice racconta in prima persona ma in molti punti è come se fosse fuori dal romanzo, altre volte totalmente avvolta nelle parole e nelle musiche di Sarah. È un romanzo particolare!
Vi ispira?
Scheggia