Buon pomeriggio Lettori!
Come va? Dopo questa riapertura e con le notizie che scorrono veloci al tg, non è sempre facile concentrarsi su tante cose, eppure bisogna provarci.
Un buon libro a volte può essere la soluzione e a volte riescono nell’impresa anche quelli più deboli, che non ci convincono pienamente e che tuttavia ci tengono incollati alle pagine.
Io, oggi, vi parlo proprio di un libro così.
È appena uscito in libreria Figli di virtù e vendetta di Tomi Adeyemi, secondo volume della serie di Orïsha e ringrazio la Rizzoli per avermi fornito la versione digitale in anteprima.
Vi ho già parlato del primo volume qui e adesso vediamo cosa ci riserva questo continuo.
Figli di virtù e vendetta
Tomi Adeyemi
Rizzoli
Prezzo: 18.00 €
eBook: 9.99 €
Trama: Dopo aver combattuto contro l’impossibile, Zélie e Amari sono finalmente riuscite a far rivivere la magia a Orïsha. Ma il rituale per risvegliarla si è rivelato più forte di quanto avrebbero potuto immaginare, e ha riportato alla luce non solo i poteri dei maji, ma anche quelli dei nobili che avevano della magia nel loro sangue.
Ora Zélie deve lottare per unire i maji in una terra dove il nemico è potente quanto loro.
Quando reali ed esercito stringono una mortale alleanza, Zélie deve tornare a combattere per assicurare ad Amari il trono e per proteggere i nuovi maji dall’ira della monarchia.
Ma con la minaccia di una guerra civile all’orizzonte, Zélie si trova a un punto critico: dovrà trovare un modo per riunire il regno oppure lasciare che Orïsha venga distrutta da se stessa.
Essendo il secondo di una serie, un minimo di Spoiler sul precedente c’è, quindi non proseguite la lettura di questa recensione se non avete letto il primo
Cercherò di scrivere una recensione pacata, tranquilla e senza troppi isterismi.
Datemi subito il terzo volume!
Ok. L’ho detto. Questo libro è pieno di difetti, ma alla fine (si, parto dalla fine) ti lascia talmente a bocca aperta, che vorresti essere in compagnia dell’autrice e obbligarla a rivelarti il seguito!
È tornata la magia a Orïsha, ma a che prezzo? Zélie ha il cuore a pezzi per le perdite subite e i tradimenti in corso, ma non può fermarsi e deve lottare per permettere ad Amari di sedere sul trono.
(Io ad Amari darei come trono una tazza del cesso sulla quale posare le sue regali chiappe, ma vabbè)
Dicevo, Zélie deve lottare, ma in questo secondo volume, la componente psicologica è fondamentale, perché tutto ruota intorno alle vite da salvare, a cosa sacrificare e alle intenzioni delle persone.
La Adeyemi è brava in questo: ti propone dei personaggi ma te li fa scoprire un pezzetto alla volta, tanto da lasciarti sempre con il dubbio relativo alle azioni svolte.
Il problema di questo libro però risiede proprio nel suo predecessore.
In Figli di sangue e ossa, la Adeyemi ci aveva instradato in una storia particolare, originale, dove si affrontavano temi di un certo spessore e si combatteva per la libertà.
In questo secondo volume, complici i capitoli con quella simpaticona di Amari, si perde un po’ di forza e ci si immerge nelle turbe mentali di questa ragazzina che vuole sedere sul trono e che non riesce a prendere mezza (e dico mezza) decisione giusta. Restano anche i temi importanti eh, soprattutto vengono utilizzati termini forti nei confronti dei maji, ma comunque si perde qualcosa.
E la verità è che la stessa scrittura sembra essere diversa, con meno impatto e che si lascia un po’ andare, rivelandosi come un fantasy Young adult, dove anche la componente romantica ha il suo spazio, oltre al fatto che si è resa Zelie forse troppo potente.
È un brutto libro?
No, ma c’è un netto calo rispetto al primo, che ti lascia un dubbio e non ti fa capire come reagire a queste nuove pagine proposte dall’autrice.
E allora qual è il punto di forza di questo libro?
Roën e Zélie. Semplicemente loro.
Zélie è la protagonista indiscussa. Nonostante ci siano diversi PoV (Zelie, Amari e Inan), la vera protagonista è lei, che soffre, che si muove, che a volte non agisce e si lascia andare alla disperazione. Ho adorato il suo essere fragile, tanto quanto odiato Amari e il suo esserci semplicemente nel libro.
Roën poi è impossibile non amarlo. È un po’ Warner di Shatter me e un po’ Rhysand di Acomaf, con i suoi atteggiamenti da menefreghista e un po’ cattivo, ma che in realtà nasconde un cuore d’oro. È uno di quei personaggi che a me piacciono tantissimo, per il semplice fatto che non sono dei frignoni che si piangono addosso (tipo Inan), ma agiscono e si muovono, non restano fermi mentre intorno a loro tutto cambia.
Una menzione speciale va per Inan.
Sei cretino come appari per tutto il libro, o in realtà si nasconde qualcosa?
Nel terzo libro mi verrà rivelata la tua mente astuta o resterai cretino, peggio di tua sorella Amari?
Resto in attesa di una sua risposta. Grazie.
Detto ciò, nel complesso mi è piaciuto, ma ci sono state delle scelte che mi hanno fatto storcere la bocca, così come il continuo ripetersi di situazioni.
Il romanzo però si legge tutto d’un fiato e si fa fatica a metterlo giù, oltre al fatto che il finale, da solo, ti spinge a voler subito leggere il seguito.
Avete letto il primo libro di questa serie? Io vi consiglio di leggerlo e recuperare anche questo, perché tra alti e bassi, è comunque una lettura piacevole!