[Recensione] Good Luck Girls di Charlotte Nicole Davis

Buongiorno Lettori!

Oggi finalmente vi parlerò di un libro che ho finito da diversi giorni, tuttavia ho avuto bisogno di tempo per elaborare quanto letto e capire nello specifico i punti di forza e i punti deboli.
Vi parlerò di Good Luck Girls di Charlotte Nicole Davis, edito Rizzoli – che ringrazio per la copia fornita – e vi anticipo da subito che vi ritroverete a leggere la recensione di un libro particolare e sicuramente diverso, per molti aspetti, dai classici romanzi con influssi fantasy.

Good luck girls, Charlotte Nicole Davis, Rizzoli, fantasy, western, personaggi, amicizia, riscatto, schiavitù, tatuaggio, serie, serie di libri, trilogiaGood Luck Girls
Charlotte Nicole Davis
Rizzoli
Prezzo: 19.00 €
eBook: 9.99 €

Trama: Le chiamano ragazze della Buona Fortuna, ma tutti ad Arketta sanno che quelle ragazze sono tutto tranne che fortunate: vendute ancora bambine a una “casa di benvenuto”, marchiate con un tatuaggio maledetto e intrappolate in una vita che non avrebbero mai scelto.
Quando una di loro uccide accidentalmente un uomo per legittima difesa, fuggono in cinque dalla casa di benvenuto e intraprendono un viaggio pericoloso e impossibile alla ricerca della libertà, della giustizia e della vendetta, in un mondo che ha negato loro ogni diritto.
Inseguite dai poteri più corrotti e malvagi di Arketta, la loro unica speranza è riposta in una storia della buonanotte tramandata da una ragazza della Buona Fortuna all’altra, una storia a cui solo le più giovani e disperate tra loro sono disposte a credere.
Perché possano sopravvivere, non basterà la buona fortuna. Servirà tutta la forza della loro amicizia.

Divisore Scheggia

Che tipo di libro è Good Luck Girls?

Potremmo definirlo un western/fantasy, un’unione decisamente improbabile ma funzionante, originale per me che, ad oggi, non credo di aver mai letto qualcosa di simile.

È un libro con tanti punti di forza e tanti punti deboli, in grado di spiazzare il lettore in più di un’occasione.
Siamo nella regione dello Scab, un luogo dove i sanguepuro sfruttano quelli che vengono definiti sanguesporco, esseri umani senza ombra che già dalla nascita ereditano un debito dagli antenati e vengono obbligati per tutta la vita a lavorare, sperando inutilmente di ripagarlo.
È un sistema vantaggioso per i proprietari terrieri, mentre per i sanguesporco è sinonimo di schiavitù a vita, di fame e terribili compromessi, infatti spesso i maschi vengono mandati a spaccarsi la schiena in miniera e le femmine di bell’aspetto vengono inviate, tramite il pagamento di una piccola somma, alle case di benvenuto, luoghi dove fino a sedici anni lavorano come domestiche e dopo diventano ragazze della sera.

Il libro si apre con Clementine che deve affrontare la sua notte della fortuna, ma qualcosa va storto, infatti l’uomo viene ucciso da lei, impaurita dalla situazione.
Sarà questo l’evento scatenante che porterà lei e altre quattro ragazze a fuggire dalla casa di benvenuto di Mamma Fleur.

Questo è un libro che affronta molti temi importanti e lo fa sfruttando degli elementi in grado di incuriosire costantemente il lettore.
Creando un mix tra fantasy e realtà, la Davis ci racconta la storia di cinque ragazze destinate alla prostituzione e lo fa senza addolcire la pillola per nessuno, infatti un punto di forza consiste proprio nel creare un gruppo eterogeneo: Aster e Violet sono le più grandi e lavorano da circa un anno, mentre Clementine, Tansy e Mallow sono ancora piccole, quindi non hanno mai affrontato la loro notte della fortuna. L’elemento comune per loro è il trauma, infatti ognuna di loro ha vissuto un trauma nell’infanzia, qualcosa che poi le ha portate alla casa di benvenuto.

La penna dell’autrice riesce a farci entrare in questo mondo, ci fa vivere delle atmosfere dense di tensione e adrenalina e allo stesso tempo permette al lettore di riflettere sulle condizioni di chi è più debole, spesso più povero e rischia la vita anche solo per sfamarsi.
Un ruolo fondamentale lo gioca la menzogna, che permette alle ragazze di continuare a sperare in un futuro, credendosi fortunate dopo la notte dei sedici anni e poi dopo, la menzogna che ci si racconta quando, spesso, proprio queste ragazze sfruttano la droga, il Cardo dolce, che Mamma Fleur dona loro per essere più tranquille e accondiscendenti durante la notte con i ganzi.

Come detto sopra però, questo libro ha dei punti di forza, come la lotta continua di queste ragazze, la voglia di sopravvivere e una scrittura davvero interessante, ottima per incuriosire anche un pubblico più giovane. Non ci si annoia mai, si sta continuamente con il fiato sospeso.

E allora, cosa non mi è piaciuto?

Principalmente direi il voler parlare per forza di cinque ragazze, facendole passare per amiche, quando in realtà l’autrice è riuscita a focalizzarsi bene solo su due.
L’inizio fa pensare a una narrazione dal punto di vista di Clementine o magari più punti di vista, invece l’autrice si focalizza su Aster e Violet, le ragazze più grandi e che hanno vissuto più traumi, lasciando da parte le altre.

Dall’inizio alla fine si cerca di capire l’utilità di alcune di loro, mal caratterizzate in favore delle due citate sopra.
Clementine è quella che ho sopportato di meno; è colei che si mostra sempre buona, sempre alla ricerca dell’elemento positivo e che tuttavia caratterialmente soccombe all’ambiente circostante, limitandosi ad essere l’unica a credere nell’amore e nelle buone intenzioni.
Tansy e Mallow avevano del potenziale, tanto, eppure sono state sfruttate pochissimo, tant’è che forse tutta la storia avrebbe potuto avere come protagoniste solo Aster e Violet, considerando soprattutto il finale, che ovviamente non vi dirò.

Quel che posso dirvi sul finale è che, dopo tutte le peripezie affrontate da queste ragazze, mi sarei aspettata qualcosa di più articolato e complesso, qualcosa di meno facile e sbrigativo, anche perché si lascia in sospeso in funzione del secondo volume.

Per essere il primo libro di una serie da davvero tanto, non ci si annoia mai e le continue peripezie delle ragazze da una parte permettono di avere un livello di adrenalina sempre alto, dall’altro però si sacrificano i momenti di riflessione, che potrebbero aiutare a far conoscere meglio i personaggi e la realtà da loro vissuta.

Come primo volume mi è piaciuto, tuttavia ho trovato un po’ di lacune e sinceramente avrei preferito una caratterizzazione maggiore dei personaggi, o anche meno personaggi, perché gli altri soccombono al carattere forte di Aster e Violet.

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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