Buon pomeriggio e buon inizio di settimana Lettori!
Che giornata! Più di un’ora nel traffico, piove e fa pure un po’ freddo! Odio quando piove!
Oggi però è anche una bella giornata, questo perché vi proporrò la mia prima recensione di uno dei libri finalisti del premio bancarella. Come ormai ben sapete (si lo so, ne parlo troppo) il mio blog è, insieme ad altri bellissimi blog, tra gli ufficiali del Premio Bancarella, e in questi mesi vi proporremo le recensioni dei libri finalisti e tante curiosità, sperando di accompagnarvi con allegria e interesse fino alla premiazione che si terrà a luglio.
Il primo libro che ho letto di questa sestina è Il giardino dei fiori segreti di Cristina Caboni. Cosa ne penso? Bè, vediamo prima di cosa parla!
Il giardino dei fiori segreti
Cristina Caboni
Garzanti
Prezzo: 16.90 €
eBook: 9.99 €
Trama: Londra, Chelsea Flower Show, la più grande mostra di fiori del mondo. Sotto gli archi carichi di rose, Iris Donati è felice: fra le piante si sente a casa. Una casa vera, quella che non ha mai avuto, perché fin da piccola ha vissuto in giro per il mondo sola con il padre. Mentre si china per osservare meglio una composizione, Iris rimane paralizzata. Si trova di fronte due occhi uguali ai suoi. Gli stessi capelli castani. Lo stesso viso. La ragazza che ha davanti è identica a lei. Viola è il suo nome. Anche lei ama i fiori e i suoi bouquet sono fra i più ricercati di Londra. Tutte le certezze di Iris crollano in un istante. Quella ragazza è la sua sorella gemella. Sono state divise da piccolissime, e per vent’anni nessuna delle due ha mai saputo dell’esistenza dell’altra. Perché? Ora che sono di nuovo riunite, Iris e Viola devono scoprirlo. Il segreto si nasconde in Italia, a Volterra, dove sono nate. Tra viali di cipressi e verdi declivi, sorge un’antica dimora circondata da un giardino sconfinato. È qui che i Donati vivono da generazioni. Ed è qui che Giulia Donati, la loro nonna, le aspetta. Solo lei può spiegare davvero perché sono state separate e aiutarle a trovare il sentiero giusto per compiere il loro destino. Iris e Viola non lo sanno, ma ogni coppia di gemelle della famiglia, da secoli, deve salvaguardare la sopravvivenza del giardino e capire il suo grande potere: quello di curare l’anima.
Il libro si apre con Iris che per questioni di lavoro si ritrova alla Chelsea Flower Show, la più grande mostra di fiori del mondo. Iris ama i fiori, ci parla e non capisce cosa succede nel momento in cui si ritrova davanti una persona uguale a lei, come si stesse riflettendo nello specchio. In quel momento il mondo di Iris e Viola viene sconvolto, perché scoprono di non essere sole al mondo, di non avere solo un genitori a cui appoggiarsi. Hanno una famiglia e una nonna che, a causa di qualcosa accaduto nel passato, non parla più con il figlio e con la nuora.
Un po’ alla volta si conoscono i membri di questa curiosa famiglia, avvolta nel segreto, nel continuo mistero che avvolge La Spinosa, la grande tenuta che da secoli i Donati si tramandano. A far da filo conduttore troviamo anche la legenda delle gemelle, di cui parla spesso Giulia, la nonna delle ragazze, e che sembra portare su di sé un peso così grande che la schiaccia giorno dopo giorno.
Il mistero e la suspense restano costanti fino alla fine del libro, che si legge bene grazie ad una narrazione scorrevole; le questioni famigliari vengono a tratti interrotte in modo piacevole dai capitoli dedicati al passato, in cui si parla di Bianca Donati, un membro della famiglia che conosceremo a piccoli tratti.
Ogni capitolo è aperto dalla descrizione e spiegazione di un fiore o un albero; l’autrice ci spiega come curare e coltivare le piante e i fiori, invitandoci già dall’inizio dei capitoli a creare il nostro giardino dentro la testa e il cuore.
Insomma, tutto il libro è un inno alla natura, alla sua forza e alla sua maestosità: fa capire la grandezza di ciò che ci circonda e del grande lavoro che ci può essere dietro ogni singolo fiore che sboccia. (Insomma, solo io intimidisco i fiori già dal primo impatto. A quanto pare solo i cactus mi sopportano!)
Parliamo adesso dei personaggi…
Mi è piaciuto molto il rapporto che lega Francesco e Claudia, così come quello che si viene a creare tra le gemelle Iris e Viola, anche se ho un po’ storto il naso quando le due ragazze vengono a scoprire il perché della separazione lunga vent’anni. Non ho capito perché non si sono arrabbiate, o meglio, tra le due mi sarei aspettata una grande esplosione di rabbia almeno da parte di Viola.
La nonna, Giulia Donati, l’ho mal sopportata tutto il tempo. Nonostante la spiegazione finale delle sue azioni, non giustifico tutto quello che è successo in passato a causa sua, quindi fino alla fine non l’ho digerita!
Nel complesso, la storia è molto interessante e ben svolta, tuttavia ho trovato troppo costruiti alcuni dialoghi, soprattutto per quanto riguarda Iris, che ho trovato spesso troppo perfetta.
Le persone che ho preferito sono Claudia e Viola, entrambe in grado di reagire e rispondere per le rime, nonostante la grande sofferenza e il senso di colpa che accompagna soprattutto Claudia.
Un libro bello da leggere, che ci può accompagnare in questo periodo primaverile (oggi piove, ma conta comunque), ideale soprattutto per gli amanti dei fiori e della natura, che vogliono immergersi negli immensi segreti della Spinosa, avvolta da piante e fiori sempre profumati e colorati.
Che dire? Sono stata contentissima di aver letto questo libro che è tra i finalisti del Premio Bancarella. Ovvio, nell’osservare il mio balcone pieno di piante grasse, mi domando se un giorno anche io riuscirò a far nascere dei fiori, intanto incrociamo le dita: due cactus hanno i boccioli per i fiori. Se sbocciano vi faccio mille foto e mi dovrete sopportare in tutto il mio entusiasmo!
E voi avete letto questo libro? Avete un rapporto con la natura intenso come la famiglia Donati?
che bella questa recensione! Anche io non ho il pollice verde. L’ambientazione mi sta piacendo tanto
Proprio l’altro giorno mi è morto un cactus 😂