[Recensione] Io che amo solo te di Luca Bianchini

Buongiorno Lettori!

Primo post dell’anno sul blog e prima recensione. Sono indietro con tante cose, ma sto recuperando e soprattutto sto recuperando le ore di sonno.
L’anno inizia con un libro sospeso. In che senso?
Nel senso che il libro di cui vi parlerò era in sospeso, fermo e immacolato nella mia libreria da anni, in attesa del momento giusto per essere letto. In sospeso perché più volte ho detto “adesso lo leggo” e troppe volte ho rimandato, delusa dall’ultima lettura di Luca Bianchini (Dimmi che credi al destino), così delusa che avevo paura di aver del tutto perso quel Bianchini di Se domani farà bel tempo.

Oggi vi parlerò di Io che amo solo te, dal quale è stato tratto anche un film con Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti.

Io che amo solo te
Luca Bianchini
Mondadori
Prezzo: 11.00 €
eBook: 7.99 €

Trama: Ninella ha cinquant’anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell’uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia.
Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l’inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c’è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la “First Lady”. È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet “semicascante” della sposa al gran buffet di antipasti, dall’assegnazione dei posti alle bomboniere – passando per l’Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti: una diciassettenne che deve perdere cinque chili e la verginità; un testimone gay che si presenta con una finta fidanzata; una zia che da quando si è trasferita in Veneto dice “voi meridionali” e un truccatore che obbliga la sposa a non commuoversi per non rovinare il make-up.

Ci sono storie testardamente incapaci di finire, che ti torturano come un male. Quella di Mimì e Ninella era una di quelle: un duetto senza voce e senza futuro. Solo un ricordo, che come sempre amplifica tutto. Ora quel passato era di nuovo lì, in una chiesa che non li aveva uniti ma che avrebbe unito i loro figli.

287 invitati e un matrimonio. Leggendo quel numero ho pensato: “Io ci arrivo solo se invito anche tutti gli amici su Facebook”.
Damiano e Chiara sono due giovani a pochi giorni dalle nozze. Polignano a Mare, location e paese spettacolare per l’evento, è destabilizzata dal maestrale che ha deciso di soffiare a poche ore dal grande giorno, mandando in crisi Ninella, madre della sposa, e la “First Lady” Matilde, madre dello sposo e moglie del re delle patate.
La storia tra Chiara e Damiano è solo una di tante. Ci sono Ninella e Don Mimì con la loro storia naufragata da anni; Orlando che ha un segreto grande nel cuore e una fidanzata di copertura; Nancy che desidera togliersi un peso e gli stessi Chiara e Damiano che sono in preda all’incertezza.

Io che amo solo te mi ha mostrato il Bianchini che mi piace, quello che con ironia ed esagerazioni ti narra una storia e ti strappa anche qualche risata.
Il libro è diviso in tre sezioni: Venerdì, Sabato e Domenica.
Composto da capitoli molto brevi, un po’ alla volta si scoprono i problemi di invitati e parenti senza però appesantire la lettura con momenti esageratamente riflessivi e tristi. L’aria di festa, con lo stress che ne deriva, è perennemente presente fino all’ultima pagina.

Un punto decisamente a favore di questo libro è l’ambientazione, ben descritta, sicuramente frutto di ricerche da parte dell’autore che ha permesso di far vedere, anche a distanza, una città come quella di Polignano a Mare. Il paese emerge in tutta la sua bellezza, nonostante i personaggi a volte strambi come Pascal o Vito Photographer, che mostrano il lato più esagerato di alcune cerimonie.

La trama da un’idea ben chiara di cosa aspettarsi dalla storia e di che tipo di personaggi ci saranno tra le pagine del libro.
Chiara sembra subire il matrimonio, sotto la pressione costante della madre e della suocera, in conflitto tra loro; Damiano invece si rende conto di cosa sia realmente quell’impegno che ha sempre sottovalutato. Nonostante il libro si sviluppi su tre giorni, emerge la crescita dei personaggi che acquisiscono consapevolezza e riflettono sul grande passo.
L’amore presente e l’amore passato si ritrovano questa storia, si confrontano e si sfiorano, con Don Mimì e Ninella che si osservano da lontano mentre i figli attendono di sposarsi.

Nel complesso il romanzo di Luca Bianchini mi è piaciuto, nonostante io abbia un po’ sofferto in questi giorni per via della stanchezza post capodanno. Il problema in questo caso è che i romanzi di Luca Bianchini, almeno per me, non ti trascinano e non ti lasciano sveglia la notte per arrivare al finale, quindi in questi giorni di profonda stanchezza è stato difficile andare avanti.

È un romanzo che vi consiglio se vi piacciono le storie ambientate in Italia, con personaggi che spesso rispecchiano la realtà e con un amore passato sullo sfondo di un amore presente, il tutto narrato con una punta di ironia ed esagerazione che Bianchini mette in luce nel suo romanzo.

E voi avete già letto questo libro? Beh è sicuramente uscito da tanto tempo ma non è mai troppo tardi per recuperare una bella storia!

 

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

4 Replies to “[Recensione] Io che amo solo te di Luca Bianchini

    1. Sai di Bianchini io ho amato molto Se domani farà bel tempo. È il primo romanzo che ho letto di suo, mentre uno degli ultimi (Dimmi che credi al destino) l’ho trovato veramente bruttino. Più che altro privo di una vera storia…

Commenta se ti va, io sarò ben lieta di rispondere.