[Recensione] La felicità del Cactus di Sarah Haywood

Buongiorno Lettori!

Questa mattina fa freddino, infatti le finestre sono ben chiuse anche perché non sono ancora pronta a rinunciare alle maniche corte. Le adoro con il fresco perché mi danno un piacevole senso di libertà. E a proposito di libertà, oggi vi parlerò di La felicità del cactus di Sarah Haywood, edito Feltrinelli, con una protagonista che nella vita vuole essere indipendente e autonoma e che tuttavia si ritrova a fare i conti con una cosa: la realtà.

Questa recensione fa parte del Questa volta leggo, rubrica ideata da La libidinosa, La lettrice sulle nuvole e Le mie ossessioni librose. L’argomento del mese è: un libro non ambientato in Italia.

La felicità del cactus
Sarah Haywood
Feltrinelli
Prezzo: 15.00 €
eBook: 9.99 €

Trama: A Susan Green non piacciono le sorprese: vuole avere tutto sotto controllo. Con buona pace di famiglia e colleghi, che la trovano fredda e spigolosa. Ma la vita di Susan è perfetta… per Susan. Ha un appartamento a Londra tagliato su misura per una sola persona, un lavoro che soddisfa la sua passione per la logica e un accordo molto civile con un gentiluomo che le garantisce adeguati stimoli culturali, e non solo, senza inutili sdolcinatezze. Guai perciò a chiunque tenti di abbozzare un maggior coinvolgimento emotivo e di accorciare le distanze: Susan punge, come i cactus che colleziona. Eppure, si sa, la vita sfugge a ogni controllo. E l’aplomb di Susan inizia a vacillare quando deve fare i conti con un lutto improvviso e con la prospettiva, del tutto implausibile secondo lei, di una gravidanza. All’improvviso il mondo sembra impazzito, sia dentro che fuori di lei. Ma proprio quando Susan teme di non riuscire più a fare tutto da sola, riceverà aiuto dalle persone più impensabili. E l’inflessibile femminista di ferro, la donna combattiva e spinosa come i suoi cactus, si troverà a fiorire.

La felicità del cactus è uno di quei libri che si presentano belli. Una cover decisamente allegra, priva di visi inespressivi, che invoglia all’acquisto a scatola chiusa, senza neanche leggere la trama. E volete la verità? Non ricordo di aver letto la trama di questo libro. L’ho comprato dopo alcune recensioni positive e per la presenza dei cactus nel titolo e copertina, perché ormai lo sapete, io li amo e ne ho circa una decina sul balcone (ovviamente il numero è in espansione ma devo prima fare qualche travaso).

Ammetto per che so essere molto diretta: non mi piace girare intorno alle cose, credo sia una perdita di tempo. L’ambiguità crea imbarazzo e incomprensioni, quando va bene. Quando va male, dà agli altri la possibilità di approfittare dei tuoi punti deboli.

Susan è la protagonista di questa storia, alle prese con un fratello viziato e che a più di quarant’anni non ha ancora concluso nulla e con un evento inaspettato che le rivoluzionerà la vita: una gravidanza.
Con un carattere forte, lei parla senza filtri, un po’ come vorrebbe fare ognuno di noi nella vita. Ruota tutto intorno a lei che è il cactus, che punge con le sue spine e che non lascia avvicinare nessuno.

Una storia che presenta interessanti dinamiche famigliari, ma soprattutto è bello vedere come Susan, un po’ alla volta, riesca a creare un piccolo spazio per gli altri nella sua vita, senza rinunciare ad essere pragmatica com’è sempre stata.
Gli altri personaggi, come Rob, Ed e Kate sono presenti per tutta la storia, tuttavia con il loro carattere normale restano un po’ in ombra, oscurati dalla forza e ironia di Susan, che rimane protagonista dalla prima all’ultima pagina, aiutata anche dalla narrazione in prima persona, che ci permette di leggere anche i suoi pensieri e farci ridere e sorridere delle sue vicende..

Il romanzo si legge in poco, ha una scrittura molto scorrevole e ti lascia con una sensazione di pace e benessere, direi proprio di felicità per il finale.
Sarebbe un romanzo perfetto se non fosse per il dramma famigliare che si consuma verso metà romanzo; si aggiungono dinamiche che personalmente ho poco apprezzato, intrecci che avrei preferito non ci fossero per mantenere il tono del romanzo più ironico. È sicuramente un’opinione personale che tuttavia ha fatto scendere il mio giudizio su questa storia.

Un romanzo che sicuramente vi consiglio di leggere, soprattutto se amate le storie leggere e che tuttavia vi lasciano con una piacevole sensazione di benessere. Con questo fresco e una calda tisana, è l’ideale!
Qualcuna di voi l’ha già letto?

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

34 Replies to “[Recensione] La felicità del Cactus di Sarah Haywood

  1. A me è piaciuto moltissimo e ho un po’ rivissuto il piacere della lettura attraverso la tua bella recensione.
    Il dramma familiare non mi è dispiaciuto perchè la protagonista lo ha affrontato a modo suo…e magari fosse pure il mio.
    Bacio da Lea

    1. Purtroppo io ho trovato tutto un po’ troppo nel dramma, ma credo sia proprio una questione di gusti personali. Avrei preferito qualcosa in meno, ma la storia resta comunque molto carina.
      Baci :*

  2. ormai lo trovo ovunque questo romanzo.
    io non sono del tutto convinta di leggerlo sai? forse non è il suo momento.

    1. Invece a me il dramma proprio non è piaciuto, ma in generale non amo particolarmente quel tipo di situazioni. Sicuramente è una questione molto personale, di gusto.

  3. Ua lettura leggera, anche se con dinamiche personali e familiari molto forti che fanno riflettere e in cui a volte ci si può ritrovare: il desiderio di chiudersi al mondo per evitare di soffrire. Concordo sul fatto che il dramma familiare si poteva evitare perché un po’ scontato e prevedibile, ma nel complesso il libro mi è piaciuto.

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