Buon Pomeriggio Lettori!
Riemergo dopo giorni di totale oblio durante i quali ho semplicemente guardato Sanremo (si, lo guardo. Si, mi piace. No, non mi annoio.) Oggi voglio parlarvi di un libro che mi è piaciuto molto, scritto da un autore che per me ormai è sinonimo di garanzia. Il libro è La musica nelle ossa di Christian Antonini, edito Mondadori che ringrazio per la copia.
La musica nelle ossa
Christian Antonini
Mondadori
Prezzo: 18.00 €
eBook: 8.99 €
Trama: Mosca, 1960. Anna sa bene ciò che ci si aspetta da lei e cosa significa studiare nel prestigioso Istituto Superiore Stella Rossa: ottimi voti, una condotta modello e un futuro già scritto nei più alti ranghi della società sovietica. E tutto procede come programmato, almeno finché alla Stella Rossa non arriva un nuovo studente diverso da chiunque altro. Marko gira per i corridoi con il colletto della giacca alzato e un sorriso sfrontato, in classe fa domande scomode e il suo passato sembra avvolto nel mistero. Ma, soprattutto, Marko non ha paura di sfidare quelle regole che sembrano assurde in anni in cui i giovani di tutto il mondo inneggiano alla libertà sulle note sfrenate del rock and roll, severamente vietato in Unione Sovietica, come tutto ciò che viene dall’Ovest. Ed è proprio con lui, tra feste segrete e riviste eversive, che Anna scopre quelle canzoni proibite. Violare le regole significa però giocare con il fuoco, e alla resa dei conti Anna e Marko rischiano di perdere ogni cosa: il loro rapporto, il loro futuro, la libertà.
«È giusto tenere per sé una musica che nessuno può ballare? A cosa serve una canzone che non può essere ascoltata?» Il suo dito non si muoveva più in tondo, ora picchiava sul tavolo a sottolineare ogni punto. «Non è giusto! Gli adulti di questa Nazione ne hanno paura, perché quelle canzoni parlano di vita, di amore, di sentimenti forti, ma se lasciamo che ci dicano quale musica sentire e quale no, non siamo altro che burattini.»
Questo libro ha fatto giri immensi per arrivare da me, però sono proprio felice di averlo letto. Credo sia giusto definire questo libro di Antonini come più maturo rispetto ai precedenti; azzarda una storia che si svolge in un periodo molto particolare della storia, nei primi anni ’60 in Russia, quando anche la musica occidentale era vietata e si viveva sul filo del rasoio, con quella tensione mondiale che si percepiva nell’aria.
Non sono gli Anna e Marco di Lucio Dalla, ma ci sono Anna e Marko che nella Russia del 1960 vogliono vivere e vogliono capire cosa ci sia di sbagliato in una musica in grado di farti ballare. Sulle note di Elvis, Chuck Berry e tanti altri ancora, Anna scoprirà che non esistono solo studio e disciplina e che vivere la propria vita va ben oltre il rendimento scolastico imposto dal sistema.
Un racconto scorrevole e in grado di coinvolgere il lettore, che in questo modo riuscirà a scoprire anche qualcosa della Russia di quegli anni, con spie ovunque, persone pronte a denunciare ogni singola infrazione. Si nota la ricerca fatta dall’autore per far scoprire ai lettori cosa ci fosse dietro la semplice musica, tra contrabbando e movimenti segreti.
«E questa musica che ascolto, il rock, be’, canta la vita come dovrebbe essere: ballare, amare, essere felici. Vivere davvero, senza paure, senza odio, liberi. È una musica potente, per questo vogliono vietarla: può varcare i confini, può abbattere i muri. E gli adulti lo sanno, lo sentono dentro, anche se non lo capiscono qui» disse toccandosi il petto. «E il nostro Paese la teme, ne ha paura.»
Mi è piaciuto che Antonini non si sia focalizzato solo sui due protagonisti e che abbia reso parte integrante di tutta la storia anche gli altri personaggi, evidenziandone le debolezze e mettendo in luce le loro ambizioni. Non è solo la storia di Anna e Marko, ma è anche una storia fatta di mille bugie, omissioni, paure e anche primi amori e delusioni. Ho apprezzato l’aver voluto inserire l’aspetto romantico, senza però renderlo troppo invadente per mettere in disparte la vera storia.
Ammetto di aver scoperto anche io qualcosa di nuovo. Non sapevo che la musica venisse contrabbandata in quel modo (non vi dirò come per non fare spoiler) e forse anche per questo la storia mi è piaciuta anche di più.
I libri di Christian sono sempre una garanzia e come sempre li consiglio per i ragazzi ma anche per i più grandi. In questo caso sicuramente aiuterebbe conoscere un minimo il dopoguerra e a grandi linee la situazione mondiale e il concetto di Guerra Fredda.