[Recensione] Mio fratello si chiama Jessica di John Boyne

Buongiorno Lettori!

Torno sul blog dopo giorni assente anche dai social. Senza girarci troppo intorno, oggi vi parlo di un libro stupendo, che recensisco solo oggi a causa di alcuni problemi che ho avuto in questo periodo. Mio fratello si chiama Jessica di John Boyne è un libro bello, pieno di attualità, che offre grandi spunti per il dibattito e può essere utile per spiegare tante cose ai ragazzi, anche nelle scuole. Ringrazio da subito la Rizzoli per la copia fornita.

Mio fratello si chiama Jessica, John Boyne, Il bambino con il pigiama a righe, Rizzoli, Libri per ragazzi, Libri di formazione, Transgender, Identità, cambiamento, bullismo, scuola, calcio, famiglia, politica, cambiamentiMio fratello si chiama Jessica
John Boyne
Rizzoli
Prezzo: 16.00 €
eBook: 7.99 €

Trama: Cosa faresti se un giorno tuo fratello maggiore, il tuo idolo, la tua roccia, annunciasse di non chiamarsi più Jason ma Jessica? di essere una ragazza e di essersi sempre sentita tale? È quello che succede a Sam, tredici anni, proprio quando l’adolescenza comincia a bussare alla porta, tra nuove amicizie e possibili amori. Il mondo per Sam si capovolge di colpo: non solo il fratello non è più lo stesso, quel fratello così popolare con le ragazze e così bravo a calcio, ma neanche i suoi genitori sono le persone aperte e tolleranti che lui ha sempre creduto di conoscere. Un romanzo di grande forza, che con empatia ma anche leggerezza e ironia racconta la difficoltà e l’importanza di accettare l’altro, sempre.

Divisore Scheggia

Cosa succede quando lo specchio rimanda un’immagine e la mente si dissocia? Jason è un maschio. Lo direbbero con sicurezza suo fratello, suo padre e soprattutto sua madre che l’ha partorito. Jason allo specchio è un maschio. Muscoli, bravo a calcio, barba. Ha anche una fidanzata, eppure è tutta la vita che Jason si guarda allo specchio e vorrebbe vedere il riflesso di una ragazza.

E cosa succede quando Jason lo racconta ai genitori e al fratello? Come reagiscono?
Questo libro da subito pone il lettore davanti a una questione cruciale, un argomento non facile e soggetto spesso a cadute di stile non indifferenti. Possiamo leggerlo ed essere attori esterni o immedesimarci con queste persone e cercare di capire ogni loro singola azione.

Jason si siede davanti ai suoi genitori, davanti a suo fratello, e dice quel che avverte da anni: sente di essere una ragazza. Vuole essere una ragazza.
Guarda Sam e rivela di sentirsi sua sorella.

Ma il problema quando fai finta di essere addormentato è che non puoi girarti a guardare quando senti che qualcuno si sta aprendo un’altra birra, e poi un’altra, e poi un’altra ancora, e poi si butta sul letto in lacrime, e a te tocca aspettare finché non si è addormentato prima di alzarti e spegnere tutte le luci. E non c’è modo per chiedere scusa.

John Boyne decide di affrontare il tema rendendo Sam protagonista di questa storia, un adolescente che da un giorno all’altro vede la sua vita complicarsi: non c’è più Jason, suo fratello, ad aiutarlo a leggere, ma c’è Jason, che rivela di sentirsi una ragazza e indirettamente rende la vita di Sam un inferno.
La sua corazza d’invisibilità viene spazzata via, a scuola tutti lo prendono in giro, tutta la sua vita sembra andare in pezzi e la colpa la attribuisce a suo fratello, che intanto si fa crescere i capelli e indossa una sciarpa femminile.

E come reagiscono a casa?
John Boyne continua a non andarci per il sottile e sfruttando due genitori in politica, che vogliono evitare scandali a ogni costo, ci racconta di una famiglia che fatica ad andare incontro alle scelte del figlio, arrivando a perdere la pazienza, alzare la voce.

Ed è così strano quello che viene scritto?

No. Io credo che Boyne, con una scrittura semplice, adatta ai ragazzi, abbia portato all’attenzione un tema di attualità e anche la difficoltà d’accettazione che c’è dietro, non solo per i ragazzi e i più giovani, ma anche per le famiglie. Potrebbe accadere in ogni famiglia e nessuno di noi saprebbe come affrontare una situazione così delicata.

In un libro dove la fiducia è il cardine di ogni rapporto, è interessante la parte con lo psicologo, un uomo che cerca di far capire quanto la questione sia fragile e vada affrontata con i giusti tempi.
C’è l’elaborazione della notizia, mesi di sofferenza per tutti e paura, eppure pagina dopo pagina impariamo a capire ogni personaggio.
Piace Jason con la sua determinazione e le sue lacrime.
Piace Sam che cerca di capire come essere un normale adolescente, con problemi di dislessia e un fratello che pensa di essere una sorella.
Piacciono Debora e Alan, che reagiscono male, molto male e non capiscono. All’inizio si odiano, poi si iniziano a comprendere.

Un libro intenso che affronta più temi delicati e lo fa con forza, coinvolgendo il lettore in ogni singola frase, in ogni situazione, invitandolo a capire, ricordando quanto sia importante accettare una persona e le sue scelte.

Un libro che sarebbe davvero utile a molti ragazzi, per parlare, per affrontare un sano dibattito, per imparare a non nascondersi.

«La cosa che mi fa più paura, credo» ha detto dopo un po’, con un tono di nuovo calmo, «è come sarà vivere tutti i giorni da donna. Ho la faccia da maschio, la gente continuerà a guardarmi. E ci sarà sempre qualcuno che mi prenderà in giro. Per tutta la vita.»

Mio fratello si chiama Jessica di John Boyne è un libro davvero bello e carico di emozioni. Ve lo consiglio se amate i libri di formazione per ragazzi, perché credo vi farà emozionare.

Scheggia

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Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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