[Recensione] Olga – Una storia di pace in tempo di guerra di Christian Hill

Buon pomeriggio Lettori!

Oggi finalmente riesco a parlarvi di un libro che mi è piaciuto molto e che parla ai ragazzi, raccontando loro una storia vera e rara, iniziata nel 1943 nella Germania nazista. Il libro è Olga – Una storia di pace in tempo di guerra di Christian Hill, edito Rizzoli, che ringrazio per la copia.

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Christian Hill
Rizzoli
Prezzo: 17.00 €
eBook: 9.99 €

Trama: Agosto 1943. In un campo di smistamento in Germania, una voce grida “Olga Boldireva” e da un angolo della baracca si fa avanti una ragazzina russa di tredici anni, i capelli chiari e gli occhi spenti. È stata strappata dalla sua città per fare la lavoratrice forzata, la schiava. Nello stesso istante, in un altro paese, Hans si guarda allo specchio e incontra compiaciuto il sorriso sicuro di un giovane stretto nella divisa della Gioventù Hitleriana. Primo di tre fratelli, sta andando con la sua famiglia a ricevere l’aiuto di stato garantito dalle norme vigenti: una bambinaia. Nel momento in cui Olga viene accolta nella casa di Hans per occuparsi della sorella minore, tra i due si accende un’amicizia tanto speciale quanto inaspettata. Ma mentre lei troverà nelle pieghe della guerra la possibilità di una liberazione, Hans verrà invece richiamato al fronte per la battaglia delle Ardenne. E in un attimo dovrà dimenticarsi di essere poco più di un bambino per trasformarsi in un soldato.

Divisore Scheggia

Olga non sa cosa dire. Che fosse destinata a fare la bambinaia l’ha scoperto solo pochi minuti prima, dal vecchio con la voce roca.
Non ha alcuna esperienza con i bambini, ma non le sembra il caso di dirlo. Non ora.
I suoi pensieri sono tutti concentrati sul simbolo al braccio del ragazzo. Non riesce più a trattenersi, deve chiederlo: «Tuo figlio soldato?»

Chi è Olga? Olga è solo una bambina, una ragazzina di tredici anni quando i nazisti le uccidono il padre davanti agli occhi e la rapiscono, destinandola a diventare una bambinaia in una famiglia tedesca.
Quale sarà il suo vero destino?
Bambinaia o compagnia per soddisfare i desideri di alcuni padri di famiglia?
Strappata alla sua città. alla sua terra natale, Olga sosta in un campo di smistamento e si finee muta, finché non viene chiamata da qualcuno che le storpia il cognome e che la manda dalla famiglia Kemp che, avendo una terza figlia arrivata da poco, ha diritto a una bambinaia.

«Ai nostri incontri ci hanno detto che i lavoratori che vengono dall’est sono volontari» dice Hans.
Il padre non risponde.
«È vero?» continua Hans.
«Cosa?»
«Che i lavoratori sono volontari. Che Olga è venuta qui perché da noi si sta meglio che sotto il regime bolscevico.»
Il padre lo guarda. «Tu cosa credi?»

La vita di Olga cambia di colpo e la sua fortuna è quella di trovare una famiglia umana, una che segue il nazionalsocialismo per quieto vivere e non per la reale condivisione degli ideali.
I Kemp odiano la guerra e quanto sta succedendo, eppure procedono quasi per inerzia, sperando tutto passi in fretta senza troppi danni. Il loro interesse è per la famiglia e non per la grande causa tedesca.

Il figlio maggiore è Hans, coetaneo di Olga eppure ben diverso da lei: membro della gioventù hitleriana, è fiero di quel che fa, tuttavia non è mai scortese con la ragazza e inizia a trattarla come un membro della sua famiglia.

Il libro racconta la vita di Olga e di questa famiglia negli ultimi due anni di guerra, quando gli americani e i russi sono alle porte e il comando nazista inizia a richiamare anziani e bambini e alle armi.
È un libro che mi è piaciuto, che ho letto in pochissimo tempo e che mi ha fatto scoprire la storia vera di una famiglia, quella dell’autore stesso.
La narrazione è adatta ai ragazzi e ci permette di conoscere eventi della guerra che forse si conoscono poco. Il dramma iniziale di Olga lascia presto spazio alla curiosità degli eventi, alla fortuna nell’aver trovato una famiglia migliore di altre. Non tutte le prigioniere hanno avuto questa fortuna, lo si capisce da tanti indizi, e la storia di Olga è rara, ma non per questo meno vera. Alcune perplessità vengono poi spiegate nelle note dell’autore che illustra come nasce questo libro e da dove e chi arrivano le tante informazioni.

Questa è sicuramente una storia unica e diversa da altre che ho letto, però mi è piaciuto leggera e anche se forse ho percepito troppa leggerezza in alcuni punti, credo sia un’ottima storia da far conoscere, perché non parla di eroi ma di una famiglia che ha provato a fare la sua parte, anche da dentro le mura di casa, ribellandosi un po’ e correndo rischi anche solo tramite una parola gentile.

Una bella storia che fa capire tanto e che tuttavia non appesantisce il cuore, o almeno non troppo.

Scheggia

 

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Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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