[Recensione] Pandora di Susan Stokes – Chapman

Buongiorno Lettori!

Dopo un periodo di assenza, dovuto anche alla poca voglia di leggere, torno qui sul blog con una recensione negativa, perché i ritorni qui si fanno in grande stile! Oggi vi parlerò di Pandora di Susan Stokes-Chapman, edito Neri Pozza, un libro che non avrei mai finito se non fosse stato per il grande aiuto dato dall’audiolibro!

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Susan Stokes-Chapman
Neri Pozza
Prezzo: 19.99 €
eBook: 9.99 €

Trama: Londra,1799. Un tempo rinomato, l’Emporio di Antichità Esotiche dei Blake, racchiuso fra un caffè e la bottega di un merciaio, ha da offrire soltanto opere contraffatte, armature scalcagnate e ninnoli privi di valore da quando è finito nelle mani di Hezekiah Blake dopo la tragica morte di suo fratello Elijah. Stimati archeologi e collezionisti, Elijah Blake e sua moglie Helen sono rimasti uccisi dal crollo di uno scavo in Grecia.
L’incidente ha lasciato illesa Pandora, la figlia della illustre coppia, ma ha determinato la sciatta decadenza dell’Emporio, rapidamente divenuto una bottega di polverose cianfrusaglie nelle mani sbagliate di Hezekiah.
Gli anni sono passati e Pandora, detta Dora, è ora una giovane donna che sogna di diventare un’artista orafa. Un sogno che lei coltiva con caparbietà mentre trascorre le sue ore nell’Emporio in cui l’inettitudine e l’oscura attività dello zio trascinano sempre più il nome dei Blake nell’infamia e nell’oblio.
Un giorno, di ritorno al negozio, una scena spaventosa si schiude davanti agli occhi della ragazza: di fronte all’Emporio giace, ribaltato, un carro. Il cavallo, sdraiato sul fianco, sembra illeso, Hezekiah, invece, è intrappolato sotto l’animale. Attorno a lui tre uomini malvestiti, con il terrore negli occhi e l’odore salmastro dei marinai addosso, armeggiano e imprecano alla scalogna mentre fissano una cassa incrostata di molluschi rimbalzata sul selciato.
Nei giorni successivi Hezekiah, malconcio e sospettoso, chiude la cassa a chiave nello scantinato e vieta alla nipote di accedervi. Che cosa c’è in quella cassa? Perché Hezekiah è impallidito quando la nipote glielo ha domandato? E per quale motivo ordina a chiunque di non mettere piede nello scantinato?
Incapace di tenere a freno la curiosità, Dora si avventura nello stanzino buio e umido per imbattersi in qualcosa che cambierà per sempre la sua vita.

Divisore Scheggia

Partiamo da un presupposto: questo libro è un insieme di cose già viste, cliché collaudati e momenti così scontati che mancava solo che alla fine qualcuno dicesse “Il colpevole è il maggiordomo” per avere tutto un pacchetto di banalità all inclusive.

Ho comprato questo libro diverso tempo fa e poi è rimasto in libreria, nell’immensa pila dei libri accumulati, poi però è uscito in audiolibro e grazie a Emons ho potuto ascoltarlo. Letto da Greta Esposito, ci prova a rendere accattivante e avvincente questa storia, però purtroppo l’errore sta proprio alla base, nel libro.

La protagonista è Dora, una donna di ventuno anni che vive con lo zio e la governante; sogna di diventare un’artista orafa, ma è obbligata a lavorare nel vecchio negozio dei genitori, ormai ricettacolo di merce falsa, usata dallo zio per sbarcare il lunario.
Tutto cambia quando Hezekiah riesce ad entrare in possesso di un reperto archeologico difficile da datare e lei incontra Edward, un giovane che vorrebbe entrare nella Società degli Antiquari e che da poco ha visto respinta la propria domanda.

La storia ovviamente si basa sul rapporto tra Dora e Edward, sul mistero del vaso e sul passato di Hezekiah, purtroppo però tutto diventa estremamente chiaro fin da subito. Si sa già come andrà a finire tutto il libro e in un attimo si comprendono anche le intenzioni dello zio nei confronti di Dora. Insomma, tutto visto e rivisto, leggo e riletto.

I personaggi non hanno una particolare e originale caratterizzazione: Dora per certi aspetti mi ha ricordato Audrey Rose dei libri della Maniscalco, con questa sua avventatezza e continua fortuna, giustificata nel libro dalla presenza di qualcosa; Edward è il bello che proverà a salvare la bella, che però farà qualche sciocchezza di cui si pentirà. Lottie è la governante/amante di Hezekiah, presenza utilizzata per sistemare le questioni in sospeso e poi c’è Hezekiah, il personaggio che per certi aspetti ho apprezzato di più e che tuttavia non è stato valorizzato, messo in disparte dalla voglia dell’autrice di regalare una storia tra Dora ed Edward.

Hezekiah è il cattivo della storia, che dovrebbe passare per spietato e senza cuore, tuttavia non gli viene dato abbastanza spazio nella storia, lasciando il lettore privo di un antagonista con delle grandi potenzialità e con una motivazione anche misera.
Alla fine poi c’è il desiderio dell’autrice di mettere fine alla storia in un attimo, così risolve tutto, baci, abbracci e tanti saluti.

Questo libro ha avuto grande successo, però a me non è piaciuto. L’ho trovato piatto, privo di enfasi, mancante di tutto quell’adrenalina che un racconto del genere dovrebbe far scatenare nel lettore. Non ho trovato una scrittura particolarmente piacevole, troppi concetti ripetuti e scene ai limiti dell’assurdo. Un maggiore approfondimento sul potere del Pìthos, rendendolo davvero protagonista di questa storia, lo avrei davvero apprezzato. Peccato.

uno e mezzo, votazione, stelline, recensione

Peccato!

Scheggia

 

 

Cartaceo eBook

 

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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