[Recensione] «Questa volta Leggo» La sposa scomparsa di Rosa Teruzzi

Buongiorno Lettori!

In questi giorni nuvolosi io mi sono dedicata alla lettura! In questo periodo sto leggendo davvero bei libri, grazie anche ai consigli delle amiche che ormai sanno cosa potrei apprezzare e cosa invece potrei odiare. Insomma, il bello della blogsfera è anche questo, anzi soprattutto questo: le amicizie che si creano.
Grazie a queste persone ho scoperto un’autrice che a me era sconosciuta, lo ammetto, ovvero Rosa Teruzzi che ormai ha pubblicato tre libri con Sonzogno. Ho iniziato il primo libro della sua serie e che dire, sarò rimasta soddisfatta?

La sposa scomparsa
Rosa Teruzzi
Sonzogno
Prezzo: 14.00 €
eBook: 9.99 €

Trama: Dentro Milano esistono tante città, e quasi inavvertitamente si passa dall’una all’altra. C’è poi chi sceglie le zone di confine, come i Navigli, a cavallo tra i locali della movida e il quartiere popolare del Giambellino. Proprio da quelle parti Libera – quarantasei anni portati magnificamente – ha trasformato un vecchio casello ferroviario in una casa-bottega, dove si mantiene creando bouquet di nozze. È lì che vive con la figlia Vittoria, giovane agente di polizia, un po’ bacchettona, e la settantenne madre Iole, hippie esuberante, seguace dell’amore libero. In una piovosa giornata di luglio, alla loro porta bussa una donna vestita di nero: indossa un lutto antico per la figlia misteriosamente scomparsa e cerca giustizia. Il caso risale a tanti anni prima e, poiché è rimasto a lungo senza risposta, è stato archiviato. Eppure la vecchia signora non si dà per vinta: all’epoca alcune piste, dice, sono state trascurate, e se si è spinta fino a quel casello è perché spera che la signorina poliziotta possa fare riaprire l’inchiesta. Vittoria, irrigidita nella sua divisa, è piuttosto riluttante, ma sia Libera che Iole hanno molte buone ragioni per gettarsi a capofitto nell’impresa. E così, nel generale scetticismo delle autorità, una singolare équipe di improvvisate investigatrici – a dispetto delle stridenti diversità generazionali e dei molti bisticci che ne seguono – riuscirà a trovare, in modo originale, il bandolo della matassa, approdando a una verità tanto crudele quanto inaspettata.

Libera, Vittoria e Iole sono le protagoniste di questa serie, ma soprattutto sono tre donne con tre generazioni a confronto. Libera, più presente rispetto alle altre, è la generazione di mezzo, madre di Vittoria, figlia di Iole, vedova da più di vent’anni e perennemente preoccupata per il lavoro della figlia, che ha seguito le orme del padre e si è arruolata diventando agente di polizia.
A Milano, nel quartiere del Giambellino, vivono queste donne, così diverse tra loro eppure legate da qualcosa che va ben oltre il semplice affetto famigliare.

La quotidianità delle tre donne, ma soprattutto di Libera, viene meno quando Rosalia, madre di Carmen, giunge nella bottega della donna e chiede qualcosa di incredibile e forse sconvolgente: vuole far riaprire il caso della figlia scomparsa, mai ritrovata e data per morta da ormai tanti anni.

Cos’è questo libro?
Questo è un classico giallo. È un libro breve, che senza dilungarsi in questioni noiose e prive di fondamenta, si dedica alla risoluzione di un caso, utilizzando come protagoniste delle donne indipendenti che riescono a far breccia nel cuore di chi legge, ognuna a modo suo.
Libera, più pragmatica e con la testa sulle spalle, è una donna che forse non è mai andata avanti nella vita, a differenza di Iole, sua madre, che vive in un perenne ’68, eternamente giovane nell’anima, vagabonda e incuriosita dalla vita che non smette mai di stupirla.
Più sullo sfondo di questo primo romanzo troviamo Vittoria, figlia e nipote, che ci viene presentata come una ragazza più dritta, ligia al lavoro e che sembra nascondere un segreto, facendo impazzire la madre che in qualità di genitore avverte perennemente il pericolo.

Succede spesso così, dopo una tragedia, pensò: il dolore non cementa l’unione dei sopravvissuti ma mette quelli che si rassegnano contro chi si ostina a combattere, facendone dei nemici. È il danno collaterale di tante disgrazie ed è accaduto anche qui, in questa piccola casa della Bovisa, anche se i protagonisti non hanno voluto prenderne atto e hanno continuato a vivere assieme, anno dopo anno, sempre più lontani.

Il caso da risolvere spinge il lettore a fare continue supposizioni, questo perché ogni volta che si pensa di arrivare alla risoluzione, spunta con maestria un nuovo indizio che sembra rimescolare le carte in tavola. Il bello è che la simpatia delle protagoniste, soprattutto di Iole, non rende questo libro un semplice giallo, ma lo rende brioso e getta le basi per i libri successivi, perché si capisce (soprattutto dal finale) che qualcosa sullo sfondo farà da filo conduttore, creando un giallo a due linee: una principale, dedicata al caso di Carmen, e una secondaria, sullo sfondo, dedicata a qualcosa del passato che non vi rivelerò.

In questo romanzo emerge l’esperienza dell’autrice nel campo della cronaca nera, perché riesce sapientemente a gestire gli intrecci tra forze dell’ordine e giornalisti, rendendo tutto perfettamente credibile, permettendo al lettore di affezionarsi alle protagoniste senza esagerare con gli intrecci, facendoci sentire per qualche ora un po’ Tenente Colombo, un po’ Horatio di CSI.

Un libro che mi è stato consigliato e che vi consiglio di cuore. Io non vedo l’ora di leggere il secondo e mettermi in pari con il terzo!

Questa recensione fa parte della rubrica Questa volta leggo… e io vi invito a seguire tutti gli altri blog partecipanti, perché sono sicura che arriverete alla fine del mese con una Wishlist infinita!
Voi avete già letto questo libro di Rosa Teruzzi? Io sono arrivata con qualche anno di ritardo, ma prometto di recuperare presto!

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

20 Replies to “[Recensione] «Questa volta Leggo» La sposa scomparsa di Rosa Teruzzi

  1. al momento sto proprio leggendo il terzo della serie. come più volte ho ribadito ho un amore sconfinato per iole mentre con libera ho un rapporto conflittuale. rosa scrive benissimo e si destreggia superbamente nel “giallo” come hai evidenziato e non posso che esserne felice visto che parliamo di un’autrice tutta italiana!

  2. ho amato molto questo libro e proprio tutta la serie. Sono contenta che ti sia piaciuto e sei fortunata a non dover aspettare un anno il seguito. #voglioilquartosubito

  3. Ho i libri della Teruzzi in wishlist da un sacco di tempo e direi che è arrivato il momento di leggerli! Credo che siano proprio le storie di cui ho bisogno in questo periodo:)
    Mi hai incuriosita talmente tanto che lo inserirò nella tbr di maggio. Non vedo l’ora di conoscere le tre protagoniste e scoprire qual è il segreto che si cela dietro la scomparsa della ragazza.

  4. Ciao, ho letto questo libro proprio la settimana scorsa e oggi recensirò il secondo sul mio blog, mi piace molto questa serie, che anche a me è stata consigliata 😉

  5. Brava, ora scrivi: Alice Basso, leggere Cesare, Barbara Fiorio… mmmhhh… niente poi ti chiamo e ti do il resto della lista!

  6. Anche a me è piaciuto molto e posso dire lo stesso anche del secondo. La Teruzzi è una garanzia.
    Ciao da Lea
    P.S: Ora devo leggere il terzo!

  7. Adoro Rosa Teruzzi come autrice e come persona, il suo unico difetto è farci aspettare troppo tra un libro e l’altro!

  8. Io adoro la terrazzi e i suoi personaggi. Mi piace soprattutto Iole con la sua allegria e il suo brio. Non vedo l’ora di leggere il terzo.

  9. L’ho letto anche io e mi è piaciuto tanto, e concordo con la tua recensione dove dici che una delle cose belle di questo romanzo è come l’autrice ha colto gli intrecci tra investigazioni ufficiali e investigazioni giornalistiche.

  10. Eccomi, in ritardo ma eccomi!

    Letto anche io, tra qualche giorno uscirà la recensione del secondo romanzo ma per il terzo devo aspettare perchè ho decisamente finito il budget destinato agli acquisti. La serie è carina, leggera e divertente. Non è il solito mattonazzo ma riesce in poche pagine a coinvolgerti senza diventare mai noioso.

    Lo consiglio anche io, per qualche ora di piacevole relax!

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