[Recensione] Le confessioni di Frannie Langton di Sara Collins

Buon pomeriggio Lettori!

Finalmente torno a scrivere in questo spazio, dopo giorni di totale apatia! L’idea era tornare con un libro bellissimo, con una recensione spettacolare, del tipo “Oh wow! Devo assolutamente comprare quel libro!” e invece torno con una recensione da “potevo risparmiare 22€“, anzi qualcosa di meno perché era ancora in vigore lo sconto del 15% (mi manchi. Sconto del 15% sappi che mi manchi terribilmente!).

Idiozie a parte, oggi vi parlerò di Le confessioni di Frannie Langton di Sara Collins, edito Einaudi, un libro che onestamente avrei preferito non leggere.

Le confessioni di Frannie Langton, Sara Collins, Einaudi editore, romanzo, Indie occidentali, schiavismo, crania, colonialismo, sfruttamento, processo, assassinio, droga, amore, storia d'amoreLe confessioni di Frannie Langton
Sara Collins
Einaudi Editore
Prezzo: 22.00 €
eBook: 10.99 €

Trama: 1826. Londra è in fermento. La folla ha preso d’assalto l’Old Bailey, il tribunale in cui si celebrano i processi piú importanti del Paese. La folla è lí per vedere Frannie Langton, la cameriera incolpata di aver ucciso senza pietà i suoi padroni, Mr e Mrs Benham. L’accusa la dipinge come una sgualdrina, una ex schiava seducente e manipolatrice che ha approfittato del buon cuore dei suoi signori. Ma non è la verità, o almeno non è proprio tutta la verità. Cosí finalmente, dal banco degli imputati, Frannie può urlare al mondo la sua storia. Che inizia in una piantagione, quando da bambina impara a leggere, anche se è incatenata. E finisce nella Londra dei lord e delle dame, dove le catene sono altre, ma non per questo meno dure.

Divisore Scheggia

Questo libro mi ha attratta immediatamente: la cover è d’impatto e la trama mi ha invogliata all’acquisto, incuriosita da questo personaggio che da subito sembra voler arrivare dritto al cuore del lettore.
Diciamocelo, spesso ci lamentiamo del costo dei libri. Sono scritti grandi, piccoli, tante pagine, poche pagine, il formato non mi convince… il problema però è quando il contenuto ci delude.

Oh se ci delude!

Se avessi dovuto valutare solo le prime 100 pagine vi avrei parlato di un libro stupendo, con una storia tragica e intensa, con una protagonista vittima del colore della sua pelle, della sua sete di conoscenza e delle angherie subite, tuttavia il libro conta la bellezza di 416 pagine che possono sdoppiarsi all’infinito grazie alla maledizione Gemino.

Nelle prime famose 100 pagine ho usato tantissimi sticker per segnare le frasi d’impatto, le scene importanti e interessanti, totalmente coinvolta e colpita da Frannie e dalla sua vita nelle Indie Occidentali, dove vive come una schiava senza essere definita tale, considerata inferiore per i bianchi e strana per i neri, a causa della sua pelle mulatta.

La storia, raccontata da una Frannie che scrive su dei fogli in carcere, ci parla di scommesse e terribili credenze fuori da ogni logica scientifica. Ci viene raccontato del suo padrone, Langton, un uomo spregevole e che tuttavia ha bisogno di Frannie per i suoi esperimenti, ma la storia prende una piega ben diversa quando l’ambientazione si sposta dalla Giamaica a Londra.

Cerchiamo di capire cosa succede nel libro…

Tutta la prima parte, che per l’appunto si svolge in Giamaica, ci parla di Frannie bambina, fino all’età adulta quando poi, insieme a Langton, parte per Londra e diventa una donna di servizio in una casa londinese.
Quello che si sa, fin da subito, è che Frannie è indagata per l’omicidio dei suoi padroni – il Signor Benham e sua moglie Madame – e che è in attesa di giudizio.
Durante la narrazione, si hanno proprio delle interruzioni perché ci vengono riportate le testimonianze degli interrogati in tribunale, che parlano a favore o meno di Frannie (e di queste interruzioni ne avrei preferite di più perché permettevano anche di prendere un respiro dalla storia principale).

Analizzando solo la parte relativa al processo e al tribunale, sicuramente colpisce il trattamento riservato a Frannie, inferiore agli inglesi perché donna di colore, maltrattata dalle stesse guardie carcerarie e derisa anche dall’avvocato dell’accusa.
Il problema del libro, in effetti, non è nel tribunale – realmente poco presente – ma in tutto il racconto che vede il suo svolgimento a Londra e nella casa dei coniugi Benham.

Parlando con un’amica a un certo punto ho detto che sembrava di assistere a una Soap Opera: adulterio, gelosia, padroni, tutto condito dall’utilizzo del laudano (una droga) che diventa sempre più protagonista.
E il problema secondo me sta proprio qui, perché l’autrice ci presenta un racconto che diventa sempre più instabile e confuso, con i ricordi che sembrano vacillare, eppure è sempre la stessa Frannie a scrivere, dalla sua prigione.

Quello che non mi è proprio piaciuto è il personaggio di Frannie a Londra, con il suo interesse amoroso che diventa sempre più di primo piano, tralasciando tutta la parte interessante e d’impatto sugli studi scientifici, Crania e altre situazioni legate al suo passato.

Non si capisce cosa voglia essere questo libro. Ci sono troppi elementi e alcuni vengono del tutto tralasciati, solo accennati.

I personaggi poi sono quasi la ciliegina sulla torta.
Escludendo Frannie – che onestamente non mi è piaciuta – abbiamo Pru, l’amica che lavora con lei, la Signora Linux che è la perfida governante o qualcosa del genere, Madame che all’inizio mi sembrava un buon personaggio anche anticonvenzionale e invece si rivela banale e sciocco, un bordello con frustate varie e un padrone (anzi due) cattivo.
Vabbè, questo succede quando un libro proprio non piace.

La parte finale scorre sicuramente di più e il libro si finisce solo per scoprire chi è questo assassino: rimarrete comunque delusi dalla scoperta e anche un po’ amareggiati.
In questo periodo fatico a leggere e libri di questo tipo non aiutano proprio!

due, votazione, stelline, recensione

Comunque non devo più farmi fregare dalle cover belle. Troppo spesso ci prendo le fregature!
Sono arrivata alla fine di questa lettura per un solo motivo: ho acquistato il libro con un buono regalo delle Sciallette per il compleanno, quindi mi sono impegnata a finirlo. Sono stata autorizzata da loro a mandarlo a Libraccio.

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

2 Replies to “[Recensione] Le confessioni di Frannie Langton di Sara Collins

  1. Mi spiace per la delusione riscontrata. A me è piaciuto, e, non so per quale motivo, mi ha ricordato parecchio La lettera scarlatta di Hawthorne ☺️☺️

Commenta se ti va, io sarò ben lieta di rispondere.