Buon pomeriggio Lettori!
Oggi con questo caldo si muore ma, mentre sorseggio del buon caffè, ho deciso che è il momento giusto per parlarvi di un libro che ho letto recentemente, consigliato da Laura (La Libridinosa) e che ho conosciuto dopo averlo visto distrattamente in alcune librerie.
Il libro è Dillo tu a mammà di Pierpaolo Mandetta e devo dire che all’inizio ero incuriosita dal titolo, cover e trama (buon pacchetto, no?) così l’avevo inserito nella Tbr di Settembre solo che, complice una presentazione alla sala stampa della Camera dei deputati, ho anticipato la lettura, immergendomi in quelle pagine una settimana fa.
Dillo tu a mammà
Pierpaolo Mandetta
Rizzoli
Prezzo: 18.00 €
eBook: 9.99 €
Trama: I sentimenti non sono semplici, ma con le parole lo diventano.
L’amore è sempre una faccenda di famiglia. Samuele ne è convinto, mentre guarda fuori dal finestrino sul treno che da Milano lo trascina verso sud. Dopo essere fuggito per anni, è finalmente pronto a rivelare ai suoi genitori di essere omosessuale. Con lui c’è Claudia, la sua migliore amica, incallita single taglia 38 e unica donna di cui si fida. Appena arrivano a Trentinara, un grazioso borgo del Cilento, ad accoglierli ci sono i parenti al completo. E la sera, alla festa del paese, il papà ha un annuncio da fare: suo figlio e la fidanzata Claudia si sposeranno a breve. È un vero e proprio shock per Samuele: lui vuole sposare Gilberto, il compagno rimasto a Milano, proprio lo stesso uomo che lo aveva convinto a riavvicinarsi ai suoi. Ma nelle case del Sud è quasi una tradizione che sogni e desideri vengano condivisi in “famiglia”: non solo con mamma e papà, ma anche con quella vecchia zia che si incontra una volta all’anno e persino con la vicina di casa. E così Samuele, per poter essere padrone della propria vita, dovrà fare i conti con un passato che vuole lasciarsi alle spalle; stavolta, però, non è disposto a scendere a compromessi. E adesso chi glielo dice a mammà?
Se qualcuno vi dovesse descrivere Dillo tu a mammà come una semplice storia di coming out o una storia di omosessuali, sbaglierebbe alla grande.
Prima di tutto perché io non credo che l’amore tra eterosessuali e omosessuali sia diverso, perché credo sia assurdo fare delle distinzioni, alla fine l’amore è amore, no?
Dillo tu a mammà è una storia d’amore più grande di quel che si possa pensare: amore per la famiglia, per un’amica, per il proprio compagno, per il proprio paese. Amore e paura che spesso si scontrano, convivono, si graffiano e si curano con la fiducia e la pazienza.
Pierpaolo Mandetta scrive un libro con parole semplici, senza virtuosismi volti ad appesantire anzi, sfrutta le cadenze e gli accenti del sud per imprimere nel lettore quelle usanze che poco possono capire gli abitanti di città.
La signora che ti bussa per portare i friarielli, un lontano parente (che forse neanche sai essere tale) che ti chiede come stai e come va la tua vita, messo al corrente di tutto dagli altri abitanti. O magari quella mancanza di privacy, quel concetto a volte strano nei paesi così piccoli, perché la privacy cos’è? A che ti serve se hai la famiglia alla quale confidare tutto?
«Eh, oh, c’ha ragione. Sei un bel uaglione, sai quante femmine hai fatto spasimare con questo fatto che sei uomosessuale? Accussì impari, è giusto, la prossima volta ci pensi prima.»
Mia madre. Una creatura leggendaria per cui ogni circostanza ha una soluzione diretta e mai a doppio binario: se hai fame ti nutri, se puzzi fai una doccia, se sei gay ben ti sta.
Dillo tu a mammà è un libro che analizza tutti questi fenomeni così diversi dalla vita in città che, per chi è vissuto in un paese piccolo, si ritrova e sorride in quei momenti così esilaranti.
Ma l’altra faccia della Trentinara da Pierpaolo descritta è una faccia di cui ha paura, che spaventa per quello che potrebbe essere. Si può essere gay in un paese così piccolo? La gente potrebbe mai capire cosa si annida nello stomaco, cosa succede quando guardi quel ragazzo che con un semplice sorriso ti rivoluziona l’esistenza? Samuele, il protagonista di questo libro, si domanda cosa potrebbe mai succedere dopo il suo coming out, dopo la sua rivelazione che potrebbe destabilizzare l’esistenza non solo della sua famiglia, ma di tutto quel paese che la mattina potrebbe ritrovarsi a fare colazione, in una lunga tavolata.
«Questo è per te. Mio figlio ha detto: “Mamma, io non mi voglio sposare, se proprio succede mi faccio il rito al Comune”, sai, quello civile, ma il matrimonio no. E che vuoi fa’, lo saprai in fronte? Così ha deciso. Allora ho pensato che ti poteva piacere. È il vestito da sposa di quando ero ragazza. Mo non so come funziona tra voi, chi fa la femmina, ma mi riempie il cuore a sapere che ve lo potete mettere, guarda. Proprio felice sarei, perché tu comunque sei di famiglia, tua mamma lo sa. Siamo tutti una famiglia, qua, sono queste le cose che contano veramente. Ci dobbiamo volere bene.»
In questo libro non bisogna soffermarsi sui singoli personaggi, quelle persone che in qualche modo incarnano lo stereotipo di un certo ambiente: Claudia che vive di bella vita, Samuele che fugge lontano per paura della verità, Gilberto che si potrebbe definire come il classico uomo semplicemente innamorato e Peppe, colui che addosso porta il peso di un paese che non potrebbe capire e una fidanzata così legata al bisogno impellente di matrimonio, come se quel pezzo di carta firmato potesse essere la salvezza della sua intera esistenza, l’obiettivo massimo da raggiungere.
Ecco. Dillo tu a mammà è tutto questo: è una storia di tanti amori, tutti con il bisogno di evolvere e farsi accettare, tutti amori che dal più semplice al più difficile si scontrano con le opinioni altrui.
Un libro che fa riflettere e insegna una cosa: a scappare si è sempre bravi ma bisogna ricordarsi che non lo si può fare per sempre. Alcuni demoni restano lì, comodamente seduti sulle spalle se non li affronti a dovere.
E adesso ditemi che avete un motivo, uno solo, per non leggere Dillo tu a mammà, perché secondo me io ve ne ho dati tantissimi per leggerlo. Una lettura fresca e divertente, riflessiva e densa di significato, che vi terrà compagnia e vi farà sorridere, senza appesantirvi il cuore, anzi!
Leggetelo, e se lo fate ditemelo perché sono curiosa di sapere se anche voi siete rimasti colpiti da questa storia.
Ecco! Io l’ho letto, che faccio?!!
Apparecchia! Siamo sciupate!
Letto pure io, che facciamo?
:p
Comincia a portare i cannoli. Senza misa che neanche ti rivolgiamo la parola al prossimo raduno 🤣
Lo porto in vacanza e finalmente lo leggo!
Brava Scheggia.
Lea
Bello 😍 vedrai che sarà una lettura bellissima! Grazie Lea 😘
lo leggo, lo leggo!
😝😝😝 vedrai che bello!
Devo leggerlo, se non altro per il club della libridinosa Ammetto che non ci avevo fatto troppo caso, mi era passato davanti.
Sarebbe bello lo leggessero tutti, soprattutto gli intolleranti, nella vana e vaga speranza che possano capire.
Non voglio più sentire commenti omofobi o genitori che ritirano i figli da scuola perché viene insegnato il gender o ancora la lista di libri vietati nelle scuole. Non capiscono che siamo persone che possono amare altre persone?
Con me sfondi una porta aperta.m. Dovremmo scandalizzarci per ben altre cose. Il libro io l’ho dovuto ordinare perché nella mia libreria era finito ma so che stanno facendo la ristampa, quindi vedrai che lo trovi. Sarà una lettura bellissima anche perché, come detto nella recensione, è un libro che parla di amore, in tutte le sue sfumature 😃