[Recensione] La strada giovane di Antonio Albanese

Buongiorno Lettori,

oggi vi voglio parlare di un libro che ho letto da più di un mese e che mi è piaciuto davvero molto. Il libro è La strada giovane di Antonio Albanese, pubblicato da Feltrinelli editore. Un libro piccolino ma che merita di essere letto.

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Antonio Albanaese
Feltrinelli
Prezzo: 16.00 €
eBook: 9.99 €

Trama: Nino è un IMI, un internato militare, senza nemmeno i diritti di un prigioniero. Qualche conforto gli viene dall’amicizia con Lorenzo, un giovane toscano spigliato, che con lui lavora nelle cucine governate dal Piemontese, un gigantesco macellaio. Insieme, i tre colgono l’occasione dello scompiglio per i festeggiamenti di capodanno del ’44 per fuggire. Ma fuori il freddo, la fame e la paura non mordono meno: orientarsi non è semplice, trovare cibo e riparo è un’impresa, e la gente è terrorizzata e feroce. La Sicilia sembra irraggiungibile e Nino lascia sul terreno, chilometro dopo chilometro, innocenza e giovinezza.
Eppure, a sorreggerlo nel suo interminabile viaggio attraverso i territori occupati dai nazisti, dove combattono le bande partigiane e continuano i bombardamenti, e poi nella devastazione di un Sud martoriato dall’avanzata degli Alleati, c’è il ricordo della bellezza, il calore degli affetti. Mentre si nutre con le lumache rosse che emergono dal terreno dopo la pioggia, emergono anche le sue memorie: la festa del Santo a Ferragosto, il profumo di burro e vaniglia dei biscotti preparati dal padre, il sapore dei babbaluci in umido, l’emozione della Targa Florio, la celebre corsa automobilistica. E il calore dei baci di Maria Assunta che, forse, lo sta ancora aspettando e che lui desidera riabbracciare a ogni costo.

Divisore Scheggia

“Forse ho trovato la soluzione,” sussurrò Lorenzo.
Nino lo ascoltava con un orecchio solo. “Soluzione” era la parola di Lorenzo, fin dal loro primo incontro sul treno: cercare una soluzione, trovare una soluzione. Come se potessero trovarla loro, in quel disastro.

Antonio Albanese ci racconta la storia di Nino, un panettiere Siciliano internato dopo l’8 settembre. La storia di Nino è in realtà un lungo viaggio nella speranza di tornare a casa, nella sua terra e soprattutto dalla sua famiglia, che forse ancora lo attende.

Il viaggio di Nino è un’immensa fatica fin dalla partenza, con il suo amico Lorenzo e il macellaio del campo, un altro italiano che vuole tornare a casa. Eppure il viaggio non è semplice, anzi sulla via incontreranno degli ostacoli insormontabili e la speranza sarà davvero l’unico faro in grado di guidare Nino verso casa.

La trama in sé è molto semplice, una scrittura veloce che non si sofferma in maniera esagerata sulla lunghezza del viaggio, ma pone l’attenzione su alcune situazioni e fa riflettere il lettore sulle difficoltà affrontate da Nino.
In ogni chilometro macinato, tra vesciche sui piedi e la fame, c’è uno sguardo alla società che è cambiata durante la guerra. C’è la paura e c’è la devastazione, c’è la diffidenza e la lotta interna, con i partigiani che combattono contro i fascisti.

Mentre il pensiero di sua madre era una sicurezza, rocciosa e confortante, quello di sua moglie era un canestro fragile di possibilità: che lo aspettasse, che lo credesse morto, che si fosse trovata un altro, che quella guerra di merda se la fosse portata via come la vita si porta via le cose troppo belle per diventare davvero certezze.
Meno ci pensava, a Maria Assunta, e meglio era.

Tra le macerie del viaggio, Nino si lascia andare ai ricordi e l’autore sceglie di raccontarci chi era Nino prima della guerra, prima che tutto cambiasse inevitabilmente. È stato bello leggere di lui e di Ignazio, dei sogni e delle speranze.

Questa è la storia di un viaggio, che ha un inizio e che nella sua fine rappresenta un nuovo inizio. Antonio Albanese ha messo per iscritto una storia in grado di far compagnia, di far riflettere su un periodo storico molto particolare, senza però esagerare o rendere difficile la lettura. È un libro che funziona nella sua semplicità e sono felice di averlo letto.

Un libro che mi ha convinta e che vi invito a leggere.

Scheggia

 

Cartaceo eBook

 

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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