Buongiorno Lettori!
Nuova recensione sul blog, stavolta positiva! Ieri, come avrete visto, non è andata benissimo, ma vi prometto che ci rifaremo con un libro che è davvero curioso, bello per il suo essere strambo e fuori dagli schemi. Oggi vi parlo di Non avremo più paura di Jenni Hendriks e Ted Caplan, edito Garzanti.
Non avremo più paura
Jenni Hendriks, Ted Caplan
Garzanti
Prezzo: 16.90 €
eBook: 9.99 €
Trama: A un vero amico basta un solo sguardo per capire quello di cui abbiamo bisogno. Tutti conoscono Veronica come la ragazza che non fa passi falsi. Prima della classe e con l’ammissione alla Brown in tasca, sa esattamente cosa le riserverà il futuro. O almeno così crede. Finché non fallisce il test più importante, e si ritrova incinta. Un incidente di percorso di cui non può fare parola con i genitori. E nemmeno con le presunte amiche che, come lei, non ammettono imprevisti sulla strada per il successo. C’è solo una persona in grado di capirla e a cui non avrebbe mai pensato di rivolgersi: Bailey Butler. Bailey è una ribelle, non ha paura di nessuno e non si lascia mettere i piedi in testa. Veronica sa che farebbe meglio a non fidarsi di lei, ma quando Bailey le propone di partire per un breve viaggio decide di accettare. Non ha alternative. A bordo di un’auto sgangherata, le due ragazze si mettono in marcia e, tra battibecchi e maldestri tentativi di riconciliazione, macinano chilometri, rischiando più di una volta di farsi soffiare l’auto sotto il naso e sfiorando l’arresto per un’incursione notturna in uno zoo. Tappa dopo tappa, sotto cieli stellati e lungo strade che si perdono all’orizzonte, Veronica e Bailey si rendono conto che, malgrado le incomprensioni, la loro amicizia è ancora viva e possono ricostruirla tornando a essere quelle di prima. Perché entrare nel mondo degli adulti e assumersi le proprie responsabilità richiede coraggio e una buona dose di spregiudicatezza, ma la paura si dimentica, se al nostro fianco abbiamo un amico pronto a sorreggerci quando rischiamo di cadere.
Avevo creduto che mi servisse solo un passaggio, ma ora mi rendevo conto che mi serviva molto, molto di più. Un’amica. Non un’amica a cui permettevo di vedere solo il lato migliore di me. Una vera amica. E se volevo un’amica – se volevo che qualcuno fosse lì per me – dovevo anche esserci per lei.
Non avremo più paura di Jenni Hendriks e Ted Caplan è un romanzo Young adult che affronta il delicato tema della gravidanza indesiderata, soprattutto in età giovanile.
Inutile girarci attorno o evitare di parlarne: questo libro non parla solo di gravidanza, amicizia e amore, ma affronta da subito la questione spinosa dell’aborto.
Kevin, il ragazzo di Veronica, compie un atto da miserabile e costringe Veronica a mentire, ma la spinge anche a chiedere aiuto all’unica persona che forse non le volterebbe le spalle: Bailey.
Ma chi sono Veronica e Bailey? Ex migliori amiche, separate dalla differenza di vedute alle scuole superiori.
Veronica è la classica studentessa modello, che i genitori credono casa e chiesa, con un fidanzato modello, accettata alla Brown e con un gruppo di amiche studiose e brave.
Eppure Veronica è tutta apparenza. Le amiche forse non sono poi così perfette, lei stessa non è pura come crede il padre e soprattutto rischia di non realizzare i suoi sogni a causa di una gravidanza indesiderata.
Bailey invece è una tipa tosta, o almeno così tutti credono. Capelli neri e turchesi, anfibi, leggende che si rincorrono al suo passaggio, sempre sola a mensa, eppure è l’unica che aiuta Veronica in un viaggio ai limiti dell’assurdo.
Questo è un libro delicato che parla soprattutto di amicizia. A diciassette anni è difficile non giudicare o farsi un’idea precisa di tante cose, eppure Bailey e Veronica, chilometro dopo chilometro, imparano a parlarsi di nuovo, a condividere i pensieri attraverso gli sguardi, come facevano una volta, regalando al lettore un rapporto intenso e forse anche un po’ assurdo.
È un libro che permette di interrogarci sul reale significato di amicizia, sull’importanza di un legame che dovrebbe essere fortissimo, eppure dimostra quanti rapporti creati durante gli anni scolastici siano con una data di scadenza stampata sul fondo.
La parte più forte e interessante è tutto il ragionamento di Veronica sulla questione aborto: la comunità nella quale vive, molto legata alla chiesa, le impedisce di affrontare il discorso con i genitori. Ma si può davvero tenere un bambino che non si vuole?
Gli autori arrivano a mettere tanti personaggi sulla strada di queste due ragazze: un fidanzato un po’ scemo (tanto) e stalker (più che altro scemo), che non è in grado di comprendere la gravità di determinati gesti e le conseguenze che ne derivano; un gruppo di Pro vita pronti a sputare sulle decisioni altrui; una venditrice un po’ particolare e un autista silenzioso e tanto generoso.
Alcune situazioni sono davvero portate ad essere particolarmente surreali, così come le tante coincidenze che portano le ragazze alla fine del viaggio. Questi elementi destabilizzano un po’ la lettura e la rendono poco credibile.
Il finale in parte lascia un po’ di amaro in bocca. Molti punti vengono lasciati in sospeso e alcuni temi vengono solo sfiorati senza essere approfonditi. Non so se eventuali spiegazioni aggiuntive avrebbero migliorato o meno la lettura. Resterò col dubbio.
Complessivamente è un libro che scorre, che si legge con due giorni o anche in un pomeriggio se siete veloci. La scrittura senza fronzoli e molto dinamica permette di divorare le pagine, soprattutto perché ci si domanda cosa farà Veronica alla fine del viaggio? E Bailey?
Sicuramente offre spunti di riflessione e può essere un ottimo libro per instaurare un dibattito.
Come si reagirebbe nella situazione di Veronica? Quale sarebbe la scelta da fare? E il rapporto con i genitori può davvero essere messo in pericolo da una decisione di questo tipo? E possiamo essere noi a decidere cosa sia giusto o sbagliato per qualcun altro?
Nonostante il tema che spesso si cerca di evitare come fosse la peste nera, sarebbe un libro da far leggere agli adolescenti, spiegando anche l’utilizzo dei contraccettivi e invitandoli a parlare sempre con qualcuno, che siano i genitori, un amico fidato o un docente attento alle tematiche. Non bisognerebbe vivere il sesso senza consapevolezza.
Lo so. Lo so. La ramanzina finale potevo evitarmela e invece no!
Certi argomenti dovrebbero smettere di essere tabù, anche perché credo che in questo modo si eviterebbero tantissimi problemi, poi ognuno è libero di educare i figli secondo le proprie tradizioni e credenze, trasmettendo i valori che ritiene più giusti.
Un libro consigliato a chi ama il genere Young adult e che vuole leggere una piacevolissima storia d’amicizia.