Buon pomeriggio Lettori!
Finalmente torno a scrivere. Mi sono resa conto solo adesso di essere stata assente per un periodo molto lungo, però ho avuto bisogno di un po’ di spazio e di riordinare le idee. È stato un fine anno turbolento e l’inizio non dei migliori, sia dal punto di vista personale, che per quanto riguarda le letture, infatti oggi vi parlerò proprio di un libro gnè, ovvero Spark di Alice Broadway, edito Rizzoli.
Spark
Alice Broadway
Rizzoli
Prezzo: 12.00 €
eBook: 6.99 €
Trama: Leora ha scoperto di essere una mezzosangue, figlia di un Marchiato e di un’Intonsa. La sua accettazione e presa di coscienza di questa verità non piace al leader della comunità, il sindaco Longsight, che le offre un incarico che non può rifiutare: se vuole proteggere le persone che le sono care dovrà unirsi agli Intonsi e scoprirne le debolezze. A malincuore Leora accetta, anche nella speranza di sapere qualcosa di più sulla sua vera madre. Capisce così che le storie della tradizione che conosce fin da bambina lì hanno interpretazioni radicalmente diverse, se non opposte, e deve rimettere tutto in discussione, accettare che non solo la sua educazione sia stata una menzogna, ma che neppure gli Intonsi siano depositari di un’unica verità.
Ho deciso di leggere Spark perché stazionava da troppo tempo nella mia libreria. Ho fatto bene, così so di poter liberare spazio.
Questo non è un libro bello e neanche brutto, semplicemente dimenticabile.
L’ho finito due giorni fa e già ricordo metà delle cose lette, probabilmente per colpa della protagonista debole, che passa il suo tempo a lagnarsi e a pensare alla sua condizione, senza mai agire.
Nelle conversazioni poi si lascia sempre sovrastare, si fa trascinare e i suoi pensieri non vengono mai alla luce. Non ha mai il coraggio di alzare la voce e dare le proprie motivazioni e questo è parecchio frustrante in un libro del genere.
La narrazione segue un tracciato ben poco originale, ma quel che più mi ha stupito è stata la mancanza di azione. Da un secondo volume di una trilogia mi sarei aspettata molta più adrenalina e un bel viaggio che mi convincesse a leggere subito il seguito.
Così non è stato.
È un continuo mostrare la vita degli intonsi, ma a parte la loro quotidianità, i rituali e Gull che passa il suo tempo a raccogliere le pietre, c’è ben poco.
I momenti davanti ai falò, con la narrazione delle storie, mi hanno ricordato Bella e Jacob davanti al fuoco quando viene raccontata la nascita dei quileute.
Le storie sono comunque belle e interessanti; quelle incuriosiscono e fanno venire voglia di continuare, nella speranza di trovare qualcosa di più, che purtroppo non arriva.
Come libro è comunque scorrevole e si legge in poco, ma non ti dà poi molto. Il finale poi non mi ha messo curiosità verso il seguito, soprattutto perché mi è sembrato più un finale alla Beautiful che uno da serie fantasy.
Insomma, un disastro!
Di questo libro salvo solo la scrittura e le storie. Per il resto è tutto molto marginale e noioso.
Dimenticabile da tutti i punti di vista.
Cominciamo bene l’anno! Sicuramente almeno non mi sono ritrovata con un libro illeggibile!
Voi conoscete questo libro?