Buon pomeriggio Lettori!
In questo periodo viaggio tra bei libri e mi sento molto soddisfatta delle letture che sto affrontando e oggi vi parlerò di Stepsister di Jennifer Donnelly, che mi ha tenuto compagnia per pochi giorni, semplicemente perché mi sono ritrovata a divorare le sue pagine, rapita dalla scrittura di questa autrice e dalla storia che è stata in grado di creare.
Trovate Stepsister da oggi in libreria e disponibile online. Grazie a Mondadori per la copia.
Stepsister
Jennifer Donnelly
Mondadori
Prezzo: 18.00 €
Trama: In un mondo dove una ragazza può essere solo brava, obbediente e soprattutto bella, non c’è posto per giochi di guerra e corse a cavallo: ovvero per tutte le cose che Isabelle ama. Quando, costretta da Maman, si mozza le dita dei piedi per farle entrare nella scarpetta e aggiudicarsi il matrimonio con il principe, Isabelle viene scoperta. E al suo posto viene scelta Ella, la sorellastra buona, la perfetta Cenerentola delle fiabe. A Isabelle resta solo la vergogna più nera e l’ostilità di tutta Saint-Michel. Ma è proprio vero che il destino di una sorellastra “cattiva” è vivere ai margini e che l’unica strada possibile è quella dell’infelicità? Il marchese de la Chance non la pensa così e forse l’unica cosa che può salvare Isabelle è capire che per tutte c’è una possibilità, e che la vera bellezza è scegliere la propria strada e percorrerla senza voltarsi indietro. Questa è una fiaba oscura. È una fiaba crudele. È una fiaba da un altro tempo, un tempo in cui i lupi restavano ad aspettare le bambine nella foresta. Quel tempo è ormai passato. Ma i lupi sono ancora qui e sono due volte più scaltri. Le bestie rimangono. E la morte ancora si nasconde in una spolverata di bianco. È crudele per qualunque ragazza che smarrisca il sentiero. Più crudele ancora per una ragazza che smarrisca se stessa. Sappi che è pericoloso allontanarsi dal sentiero. E tuttavia è molto più pericoloso non farlo.
Ogni fiaba ultimamente chiama a sé i retelling e gli E se…? presentando spesso alternative alla storia, ambientandole in tempi diversi, rendendole più realistiche o ancora più fantasiose.
Siamo abituati alle alternative alla Cenerentola della Disney, con diversi film e libri, ma abbiamo il focus sempre sulla protagonista, che cambia nome, ma va avanti per il suo percorso fino al lieto fine.
Eppure, ogni storia ha più personaggi e allora che fine fanno le sorellastre?
Jennifer Donnelly cerca di darci una valida alternativa, presentandoci Isabelle, la sorellastra minore, permettendoci di scoprire la sua vita dopo la fine e tutte le sfaccettature del suo carattere.
La storia è ambientata nel XVIII secolo, in Francia. Ella è diventata regina, dopo aver sposato il principe, ha lasciato il villaggio di Saint-Michel e abbandonato le sorellastre e la matrigna, che adesso vivono in povertà, schernite dagli abitanti del villaggio che sostengono pienamente Ella e le incolpano di aver fatto vivere la sorella come una serva. C’è povertà e un esercito sanguinario viaggia per conquistare il regno.
In questa particolare situazione, scopriamo che le sorellastre hanno sempre vissuto sentendosi additare come brutte, vittime di un pensiero che vuole la donna solo come moglie, madre e lavoratrice nei campi, bella da esibire o al più adatta a raccogliere cavoli e patate, tuttavia si scopre quanto Ottavia e Isabelle abbiano delle passioni, degli interessi e si siano ritrovate per tutta la vita a dover nascondere la loro vera essenza.
«Questo mondo, le persone che lo abitano – mia madre, Tantine – ci classificano. Ci chiudono in gabbie. Tu sei un uovo, tu una patata, tu un cavolfiore. Ci dicono chi siamo, cosa faremo, chi diventeremo.»
«Perché hanno paura. Paura di ciò che potremmo essere» disse Tavi.
«Ma noi glielo lasciamo fare!» esclamò Hugo con rabbia. «Perché?»
Tavi gli rivolse un sorriso mesto. «Perché anche noi abbiamo paura di ciò che potremmo essere.»
Ed è partendo da queste sorelle inedite che entrano in gioco Chance e la Moira, casualità e destino, in lotta tra loro per dare o per togliere un’opportunità agli esseri umani.
Isabelle è l’eroe di questa storia, pronta a risolvere l’enigma che si cela lungo la sua strada, mentre la guerra imperversa e tradimenti e amori si intrecciano per regalarci una trama più completa, lontana dalla fiaba che ci racconta il riscatto di Cenerentola con il matrimonio.
Portando elementi di magia e situazioni verosimili in questo romanzo, la Donnelly porta alla ribalta e riscatta delle figure femminili viste sempre come cattive, opportuniste e negative, raccontandoci la vita – soprattutto di Isabelle – cresciuta all’ombra di Ella, sempre positiva e splendente, e vittima anche dei commenti della madre, così anaffettiva da farle amputare anche le dita del piede, pur di farla sposare.
Ma Isabelle chi è?
È una combattente, è coraggiosa e fragile, troppo spesso dilaniata dalla cattiveria altrui, vittima e carnefice. Ci viene raccontata come una persona più forte, sostanziosa e di carattere rispetto a Ella, che per tutto il libro viene sempre ricordata come la ragazza dal cuore buono, sempre pronta a mostrare gentilezza e tanto bella.
Ma chi può definire una persona “bella”?
Cos’è la bellezza?
Con quali parametri viene stabilita?
«“Brutta” è niente» disse la diva. “Bella”, quella sì che è una parola pericolosa.»
«Bella ti cattura subito e ti uccide piano piano» confermò l’acrobata.
«Di’ “bella” a una ragazza una volta, e vorrà sentirselo ripetere all’infinito» aggiunse l’illusionista.
Oltre la storia in realtà c’è di più. Al di là dell’amore, della sfida e della guerra, è interessante tutto lo scambio che avviene tra la Moira e Chance, due esseri che si trovano su un piano più elevato rispetto agli esseri umani e che si sfidano tra destino e casualità, cercando di stabilire cosa sia meglio per loro, se una mappa già disegnata o la possibilità di riscattarsi.
Tra fate madrine non proprio in linea con la nostra idea, sicuramente non vestita di blu e non smemorata, ci ritroviamo tra le mani una storia che insegna molto e ci permette di viaggiare con la fantasia.
Scorrevole, accattivante, lo stile della Donnelly l’ho adorato. D’impatto, forte e crudo in alcuni momenti, delicato e dolce in altri, con capitoli brevi e interruzioni ideali, si mantiene sempre alto l’interesse e ci permette di conoscere a fondo i personaggi.
Li caratterizza, li plasma e regala loro una sacca personale piena di pregi e difetti. E non vi dirò niente su di loro. Lascerò a voi la possibilità di scoprirli interamente, senza accennarvi alle loro capacità, alle loro azioni, alle loro passioni, perché sono tutti così inediti che meritano di essere rivelati un po’ alla volta. Li scoprirete e ve ne innamorerete.
Ho divorato questo libro, innamorata delle pagine che si susseguivano e il finale mi ha lasciato un po’ di curiosità; l’unico difetto – ed è a gusto personale – è sulla risoluzione di alcuni problemi alla fine, forse trattati in modo troppo semplicistico e frettoloso.
Isabelle comunque è diventata uno dei miei personaggi preferiti!
La sua scarpetta è sicuramente diversa dalle altre, ma da non sottovalutare!
Leggete Stepsister perché vi farà innamorare di queste sorellastre del tutto inedite!