[Recensione] Tè al gelsomino di Gabriella Orlandi

Buongiorno Lettori!

Finalmente è venerdì e questo significa che il weekend è davvero vicino! Per molti magari è anche simbolo di riposo, per me invece si lavora ma alla fine va bene così.

Avvolta nel piumino, sul mio divano, con Spartacus in sottofondo, riesco finalmente a scrivere una recensione che era in cantiere da giorni! Il libro in questione è Tè al gelsomino, di Gabriella Orlandi, che la casa editrice Kimerik mi ha inviato per una recensione tempo fa. Io come al solito sono lenta e sono riuscita a leggerlo solo questo mese.

Vi dico da subito che questo libro è molto particolare, con un colpo di scena che mi ha lasciata a bocca aperta.

img_4871Tè al gelsomino
Gabriella Orlandi
Kimerik Editore
Prezzo: 14.90
eBook: 4.49 €

Trama: Maia, studentessa universitaria, percorre in solitudine la strada dell’esistenza, vivendo la quotidianità assorta nei dubbi e nei rimorsi del passato.
Le sue compagne di “viaggio” sono quattro ragazze, amiche con carattere e credenze contrapposti e che, durante i loro incontri, personificano le paure e le ossessioni di Maia, prodotte dalla sua profonda angoscia esistenziale.
La vita, però, offre spesso una via di uscita: sulla metro Maia incontra Serena, ragazza cieca, ma capace con la sua affettuosa amicizia di guidare la protagonista verso una maggiore consapevolezza di sé.
Dopo una violenta aggressione Maia deve decidere se rimanere ripiegata su se stessa, prigioniera di una dimensione virtuale, o ricominciare a vivere, “rischiando” di essere felice nella vita reale. Con l’aiuto dell’affascinante amico cieco, nonno di Serena, il suo “dottor Zivago”, e del suo psicoterapeuta, la protagonista affronta il suo vissuto, perdonando i propri errori e quelli della sua famiglia.
In questo modo il tempo, sospeso tra risentimenti e condanne, ricomincia a scorrere, promettendo sviluppi di vita finalmente nuovi e costruttivi.

Tè al gelsomino è un libro che mi aveva incuriosito già dalla trama, perché dava l’idea di essere qualcosa di molto profondo. Ho iniziato la lettura sapendo che non sarebbe stato nulla di semplice, perché la trama aveva quel non so che di profondo, tant’è che vi dirò, in alcuni momenti mi sembrava davvero troppo, troppo pesante.

Vi dirò la verità: all’inizio non lo capivo. Non capivo perché ci fossero così tante riflessioni, così tante parole perfette, così tanti pensieri profondi. Mi dicevo: ok la profondità, ma a neanche trent’anni chi è che ha dei pensieri così? E soprattutto non capivo perché Maia riuscisse a dare tanta confidenza a due persone conosciute da poco.

Andando avanti si delinea la storia, con risvolti che sembrano avere dell’assurdo. Io in alcuni momenti ho pensato “Si, vabbè!” e ancora non capivo. A metà libro ho avuto paura che tutto si risolvesse in un banale intreccio di persone e poi? Il finale che non ti aspetti! Per questo ho avuto bisogno di giorni per scrivere questa recensione, perché dovevo capire cosa dire e cosa non dire, perché non è facile farvi capire cosa penso di questo libro senza raccontarvi tutto.

Non è facile, perché se dovessi dirvi cosa ho provato durante la lettura, direi che è un po’ di angoscia e non so, a volte volevo quasi lasciare perché avevo paura della banalità, ma certe cose avvengono solo nella nostra testa quindi ho continuato e sono arrivata al finale con gli occhi sbarrati.

Un romanzo che vi consiglio di leggere per capire come un’autrice può stupire i lettori.

Il libro è scritto bene, si usa un italiano a volte troppo perfetto ma – e il ma qui è d’obbligo – ci sono davvero tanti errori di battitura. Non so se la mia copia era una bozza dove mancano le correzioni, perché ripeto che mi è stata inviata ed è una copia gratuita, però davvero troppi errori. Nella prima parte non ce ne sono, ma nella seconda vengono a mancare continuamente delle parole, che obbligano il lettore a fermarsi e a capire che sta succedendo.

Una lettura particolare e interessante, che consiglio a chiunque voglia leggere qualcosa di particolare. Maia è un personaggio che forse all’inizio non si sopporta, anzi a dir la verità io non sopportavo nessuno per la troppa perfezione, ma alla fine tutto aveva un senso, quindi date una possibilità a questa lettura!

Qualcuno di voi l’ha già letta? Ne avete sentito parlare? Ringrazio ancora la casa editrice Kimerik per la copia omaggio.

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

Commenta se ti va, io sarò ben lieta di rispondere.