[Recensione] Zia Mame di Patrick Dennis

Buon pomeriggio Lettori!

oggi vi voglio parlare di un libro che ho letto proprio per pure caso. Come ben sapete, partecipo a due challenge e una di queste è quella delle Ciambelle; tra gli obiettivi di questo mese dovevo leggere un libro con una mano in copertina e così alla fine ho deciso di leggere Zia Mame di Patrick Dennis, incuriosita anche dalla trama decisamente particolare.

Zia Mame Patrick Dennis Adelphi Edizioni
Zia Mame

Patrick Dennis
Adelphi
Prezzo: 12.00 €

Trama: Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell’America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre – quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all’indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica “Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!”, e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile e attraversare insieme a lei l’America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro – o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.

Divisore Scheggia

«Tesoro mio, un vocabolario ampio è ciò che contraddistingue ogni vero intellettuale. D’ora in poi,» e qui tornò a rovistare nel marasma del comodino, estraendone un altro blocco e un’altra matita «ogni volta che sentirai dire, da me o da qualcun altro, una parola che non conosci, la trascriverai qui, e io ti spiegherò cosa significa. Poi la imparerai a memoria e vedrai che in pochissimo tempo ti costruirai un vocabolario come si deve. Oh, che avventura emozionante plasmare una tenera, una giovane vita!».

Edward Everett Tanner III, in arte Patrick Dennis, è l’autore di Zia Mame, un libro narrato in prima persona proprio da Patrick Dennis, un adulto che racconta le sue avventure con la zia, sua unica parente, dopo la morte del padre.
Nel 1928, in America, Patrick resta solo e con una piccola eredità che potrà toccare solo al raggiungimento della maggiore età; all’inizio del racconto ha solo undici anni quando, insieme a Norah, arriverà a bussare alla porta di Zia Mame e incontrerà una serie di personaggi svitati e quasi irreali, eccentrici e a volte troppo moderni per la New York degli anni venti o trenta.

Zia Mame è sicuramente un personaggio eccentrico, sopra le righe e dimostra un’ironia e una comicità che riesce ad espandere a tutto il romanzo, rendendo le sue gesta epiche e degne di attenzione. Vuole andare contro corrente, emergere nella massa e non adeguarsi alle tradizioni, coinvolgendo inevitabilmente Patrick, che affronterà dall’infanzia all’età adulta una serie di vicende, dalla scelta della scuola alla scelta della donna da sposare.
Mame è ingenua e carica di affetto e amore, sempre pronta per qualsiasi occasione, in grado di rimboccarsi le maniche; una donna che difficilmente si lascia sopraffare e che non molla mai, pronta a rialzarsi dopo qualsiasi crisi, che sia quella finanziaria o quella amorosa.
Eppure Mame non è frivola e priva di morale, anzi cerca spesso di fare del bene e non si piega agli ideali altrui, specie se prevedono mancanza di scrupoli e cattiveria.

Avrei presto scoperto che per «mattino» zia Mame intendeva l’una del pomeriggio. Le undici erano «mattino presto», mentre le nove corrispondevano a «notte fonda».

Patrick cerca di essere più normale possibile, eppure anche lui a volte si lascia coinvolgere dalla prorompente Zia Mame; nonostante egli compia un percorso tradizionale, dalla scuola al college, dal servizio militare al lavoro, la zia è così presente nella sua vita, che spesso viene trascinato nei suoi deliri senza avere opportunità di fuga.

«Be’, per fortuna conosco una scuola nuova assolutamente divina. La sta aprendo un mio amico. È impostata su basi assolutamente paritetiche, sai. Una vera rivoluzione. Si va a lezione nudi, e la classe è piena di lampade ultraviolette. Entro il primo semestre ti sradicano tutte le inibizioni. Per forza, il mio amico è perfettamente au courant di tutto quel che accade a Vienna. Se solo gli nomini quella vecchia befana della Montessori gli piglia una crisi isterica. Lui punta soprattutto sulle arti non oggettive, l’euritmia e i gruppi a tema. Niente libri o roba del genere, per carità. Dio, come mi piacerebbe mandartici. Darebbe un bello scrollone alla tua libido.»

Non vi racconterò le sue avventure, quelle sta a voi scoprirle, ma sappiate che questo è un libro che si divora, prevalentemente con tratti comici, eppure anche con momenti più seri, dettati anche dal periodo storico.
Sono rimasta affascinata da Mame, dalla sua forza ed esuberanza; una storia che mi è piaciuta soprattutto perché, anche se sembra divagare, ti riporta sempre al punto giusto; scorrevole e non banale, forte di una narrazione data dai ricordi e dal legame tra nipote e zia.

Il libro abbraccia un periodo di circa trent’anni e nonostante ci sia il cambiamento evidente dei protagonisti, che crescono e in parte cambiano, ho sofferto un po’ per la mancanza di reali descrizioni dell’ambientazione, lasciata molto in disparte per dare spazio ai personaggi; mi è dispiaciuto non leggere di come siano cambiate le città dagli anni venti agli anni quaranta, così come avrei preferito un maggiore approfondimento sulle condizioni dei cittadini durante la seconda guerra mondiale. Una piccola pecca, in un libro quasi perfetto.

Voi avete letto questo libro? Vi è piaciuto o vi incuriosisce? Se vi piacciono i libri con dei tratti comici e ironici e personaggi davvero esuberanti, questo è ideale per voi!

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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