Ciao Lettori!
Oggi post notturno, ma con questo caldo mi metto al pc quando riesco e lo so, potrei programmare prima i post, ma non sempre ci riesco!
Prima che la giornata finisca, mentre l’Italia gioca (non sappiamo ancora quale sarà il risultato), voglio parlarvi di un libro che sicuramente un po’ rimarrà nel mio cuore e che tuttavia per diversi aspetti mi ha deluso. Oggi vi parlerò di Cinquanta modi per dire pioggia di Asha Lemmie, edito Nord editore.
Cinquanta modi per dire pioggia
Asha Lemmie
Nord Editore
Prezzo: 18.00 €
eBook: 9.99 €
Trama: Kyoto, 1948. Nori Kamiza ha solo otto anni quando viene lasciata dalla madre davanti al cancello di un’enorme villa di proprietà della nonna. Sola e spaventata, la bambina viene accolta in casa, seppur a malincuore. La famiglia Kamiza è tra le più nobili del Giappone, imparentata addirittura con l’imperatore, mentre Nori, con quei capelli crespi e la pelle scura, è il frutto della scandalosa relazione con un gaijin, uno straniero, per di più di colore. Perciò la nonna fa il possibile perché Nori rimanga un segreto ben custodito. La relega nell’attico e la costringe a trattamenti per renderla «più giapponese»: le stira i capelli e la sottopone a bagni nella candeggina per rendere la sua pelle più bianca. Nori impara fin da subito le regole fondamentali: non fare domande, non lamentarsi, non opporsi. Ma tutto ciò che conosce viene sconvolto dall’arrivo di Akira, il suo fratellastro. Nori è certa che Akira la odierà: lui è il legittimo erede della famiglia, lei il marchio d’infamia che lo disonora. Eppure presto si rende conto che Akira non è come gli altri. Akira viene dalla grande e moderna Tokyo e non gli importa nulla né dell’aspetto di Nori né delle regole della nonna. Per lui, Nori è la sua sorellina e l’adora, almeno quanto Nori adora lui. Così, i due diventano inseparabili e Akira mostra a Nori un mondo nuovo. Un mondo in cui, finalmente, lei non è un’intrusa, non è sbagliata. Un mondo in cui il pregiudizio è sconfitto dalla forma più pura d’affetto: quello che non chiede nulla in cambio. Un mondo in cui anche lei ha il diritto di essere felice. Tuttavia ogni cosa ha un prezzo. E la libertà di Nori potrebbe richiederne uno altissimo…
Questo è un libro che per me avrebbe potuto essere perfetto eppure durante la lettura si sono sommate delle situazioni che l’hanno reso imperfetto e con un finale che personalmente non ho apprezzato.
Il libro ha un’ottima base e soprattutto ci permette di osservare con occhio critico e vigile la vita di Nori e Akira, tuttavia in alcuni punti la narrazione sembra prendere il sopravvento, regalando scene che personalmente avrei preferito evitare.
La vita di Nori viene sconvolta quando la madre l’abbandona alla villa dei nonni; educata a non rispondere mai, la bambina inizia a subire le angherie della nonna, che la reputa una disgrazia per la famiglia, nata dall’unione della madre con un soldato americano e di colore.
Obbligata a quotidiani bagni particolari con prodotti per sbiancare la pelle e infastidita dai suoi capelli ricci, Nori riesce a sfogarsi leggendo libri, fino all’arrivo di Akira, suo fratellastro, che per lei rappresenterà una vera e propria rivoluzione.
Questa è una storia estremamente dolorosa e cattiva, tuttavia ha diversi aspetti che non mi hanno convinta.
Intrecciò le mani davanti al petto, osservandone il colore con un leggero disprezzo. Stava migliorando. Un anno e mezzo di bagni cominciavano a dare i loro frutti. Calcolò che in un altro paio d’anni la sua pelle sarebbe stata abbastanza chiara da poter uscire dalla soffitta.
Il rapporto tra Nori e Akira è bellissimo e imperfetto: c’è l’affetto, ma emerge anche la responsabilità che il maggiore ha verso la sorella, sentendosi a volte schiacciato da una vita vissuta sempre sull’attenti.
È un rapporto con alti e bassi, ben descritto e inserito nel contesto, soprattutto in un paese e in una famiglia con una cultura e tradizioni ben radicate nei decenni.
La tradizione a tutti i costi, la purezza della nobiltà è rappresentata dalla figura della nonna (o vecchia stronza) che per tutta la storia fa sentire la sua presenza e il suo influsso, anche quando assente.
È un personaggio cattivo, meschino, spiegato, privo di morale e umanità, che ha degli obiettivi da raggiungere e non esita a togliere dal suo cammino chi prova ad ostacolarla.
La sua caratterizzazione è stupendamente riuscita, coerente dall’inizio alla fine, in grado di far provare al lettore solo emozioni e sentimenti negativi.
Forse gli altri personaggi soffrono proprio se messi a confronto con l’anziana donna e la stessa Nori, protagonista della storia, alla fine arretra di fronte alla potenza di questa figura, così ben caratterizzata da esserci anche quando assente.
Il romanzo e la storia narrata in esso è molto bella, tuttavia due cose in particolare non mi sono piaciuto.
Prima di tutto il personaggio di Will, che ho trovato interessante all’inizio e poi diventa inutile, pessimo e privo di carattere.
Il finale è un’altra cosa che non sono riuscita ad apprezzare: nelle ultime pagine mi è sembrato come se tutta la storia di Nori, le cose accadute, la sua intera vita non avessero senso. Non si chiude il cerchio ma si ricomincia da capo, rendendo di fatto il percorso di Nori inutile, insieme a tutto quello che ha vissuto.
È un finale comprensibile, che permette un dibattito e che tuttavia fatico a capire-
Complessivamente però il libro è davvero bello e offre una storia particolare, con dei risvolti non banali e molto interessanti. Il rapporto che si crea tra Nori e Akira è puro e difficile da sopportare, soprattutto vista la loro giovane età.
Durante la lettura proverete davvero tante emozioni, positive e negative.
Un libro che sicuramente resterà nel mio cuore, perché non sarà possibile dimenticare la storia di Nori e soprattutto non potrò mai dimenticare la vecchia!
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