[Recensione] Gideon la nona di Tamsin Muir

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Buon pomeriggio Lettori!

Oggi vi parlerò di un libro appena uscito in libreria e super atteso da molte persone. Beh io vi faccio una premessa da subito: non mi ha fatto impazzire.
Gideon La nona, come scoprirete tra poco, mi ha davvero fatto tribolare, anche se alla fine di tutto sicuramente non lo definirei un libro brutto, ma un libro che per me resta nel mezzo.
Grazie alla casa editrice per la copia digitale e a Cristina per l’organizzazione.

Gideon la nona, Tamsin Muir, Mondadori, Oscar Vault, Review party, Review tour, recensione, blog, sci fi, horror, gothic, fantasy, Harrow, serie, trilogiaGideon La nona
Tamsin Muir
Mondadori
Prezzo: 22.00€
eBook: 10.99 €

Trama: Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un’infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù – nell’aldiquà – e una da cadavere rianimato – nell’aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un’audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L’Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all’ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all’ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà.

Divisore Scheggia

Cosa dire di Gideon la nona? Non aspettatevi un libro sui buoni sentimenti e su un bel rapporto d’amicizia. La cover è già abbastanza esplicativa.
Questo è un libro che da subito definirei delirante, per la storia e per la narrazione, spesso confusa e quasi ai limiti della logica.

A primo impatto mi ha ricordato un po’ Nevernight, poi anche un po’ La nona casa della Bardugo e insomma, nove a parte, ci sono un bel po’ di cose da dire su questo libro.

Questo non è un libro semplice e non è un libro per tutti. Per tutta la prima parte si legge qualcosa di confusionario, lento e non si riesce a capire quale sarà lo scopo di tutta la narrazione; nella seconda parte invece sembra cambiare totalmente registro, trovandoci di fronte a una narrazione più lineare e sensata, con un concatenarsi di eventi, azione e reazione.

Una prosa particolarmente delirante – soprattutto all’inizio – mi ha spesso distratta, rendendo difficile la lettura, eppure ho deciso di continuare, per dare una possibilità a Harrow e Gideon, due personaggi in grado di incuriosire per tutte le loro stranezze.

Non c’è una particolare attenzione al World building; Tamsin Muir ci da poche informazioni e in qualche modo dobbiamo farcele bastare, perché tutto quel che c’interessa sono gli avvenimenti alla casa di Canaan.
Non verranno risparmiati al lettore tanti combattimenti, ben articolati e descritti, con ossa in gran quantità; i particolari non mancano, anzi sono quelli che hanno aiutato tantissimo la lettura, oltre alla voglia di scoprire cosa si nasconde dietro alcune morti.

La curiosità è il motore di tutta la seconda parte, perché si va alla ricerca della verità e di un gran finale, che in effetti arriva, con un po’ di originalità e probabilmente inaspettato. È un libro all’insegna del girl power, ma soprattutto è un libro che abbraccia diversi generi, senza focalizzarsi si uno in particolare.

Devo dire che il capitolo 36, con un lungo combattimento senza risparmiare scene, mi ha un po’ accartocciato lo stomaco, mentre il capitolo 37 l’ho trovato davvero splendido, una piccola chicca di tutto il libro.

E adesso passiamo ai personaggi, i veri punti di forza di questo libro.

L’autrice non ci parla di personaggi semplici, anzi ne mette in mostra tante sfaccettature, rendendoli complessi e difficilmente inquadrabili a primo impatto. Ognuno di loro nasconde qualcosa, dice verità e bugie, offre un aiuto o trama nell’ombra.
Gideon, protagonista per eccellenza, è un mix di parolacce e comicità; il linguaggio scurrile è una sua componente importante, perché in qualche modo la identifica, tuttavia c’è un percorso di crescita che vede una sua evoluzione, dall’inizio alla fine. La Gideon delle prime pagine non è la stessa delle ultime; c’è più consapevolezza e chiarezza nei suoi intenti rispetto all’agitazione che la avvolge nei primi capitoli.

«Gridlle, al primo segnale di pericolo…»
«Si fila via a razzo» fece Gideon.
«Stavo per dire: “Sguaina la spada”» concluse Harrow.

Harrow anche viene molto ben approfondita, ma resta un passo indietro a Gideon, forse in previsione del seguito. Sicuramente lei e le ossa sono qualcosa di inscindibile e il suo carattere è un guscio difficile da aprire. Mostra ciò che vuole e spesso dobbiamo farci bastare quei suoi piccoli scorci d’umanità.

Complessivamente non posso dire di aver amato questo libro, ma neanche mi sento di bocciarlo, perché molte cose le ho apprezzate e ho letto tutta la seconda parte con una curiosità crescente, anche a causa dell’atmosfera misteriosa che si instaura all’interno della villa, con necromanti e paladini, strani costrutti, morti improvvise e combattimenti.

Per quanto riguarda la lettura di questo libro mi sento di aggiungere due piccole postille: la narrazione delirante non credo abbia reso semplice il lavoro di traduzione (che di per sé non lo è mai) quindi credo che vadano fatti i complimenti alla traduttrice; l’altra cosa da dire è che, prima di affrontare questa lettura, vi consiglio di vedere il video di Miss Fiction (Gideon la nona fa per voi?) dove analizza questo libro spiegandovi se questa lettura sia adatta o meno a voi.

Scheggia

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Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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