[Recensione] Heidi di Francesco Muzzopappa

Buongiorno Lettori!

Oggi ho il piacere di parlarvi del nuovo libro di Francesco Muzzopappa, uscito proprio oggi 14 giugno per Fazi Editore. È il secondo romanzo che leggo, di questo autore, e ne sono rimasta colpita anche questa volta. Migliore del precedente? Questo lo scoprirete a breve, ma qualcosa posso già dirvelo: anche in questo nuovo lavoro, Francesco Muzzopappa mostra la capacità di fare una grande critica con tanta ironia. E vi sembra poco?

Heidi
Francesco Muzzopappa
Fazi Editore
Prezzo: 15.00 €
eBook: 6.99 €

Trama: Hotel da incubo, Malattie imbarazzanti, Non sapevo di essere incinta e Sepolti in casa non bastano. Ormai la tv chiede sempre nuovi format, sempre più paradossali, sempre più surreali. Succede anche in Videogramma, un’azienda di contenuti in cui da anni lavora Chiara, trentacinquenne milanese, direttrice casting, single, irrisolta, piena di paure e ossessioni. Il nuovo capo, detto lo Yeti, chiamato anche per operare dei tagli, costringerà tutti i dipendenti a proporre format innovativi, pena il licenziamento immediato. Ma la situazione per Chiara si complica quando suo padre, Massimo Lombroso, un vecchio critico letterario del «Corriere della Sera» malato di demenza selettiva, viene cacciato dall’ospizio in cui è ricoverato perché ormai ingestibile. In attesa di trovare una nuova sistemazione, Chiara lo terrà in casa con sé. La convivenza però non sarà facile: lui la scambia da sempre per Heidi, il cartone animato che seguivano insieme quando lei era piccola. Tutto il suo mondo è popolato di caprette, monti e Peter. E Peter verrà ribattezzato anche il ragazzo trovato da Chiara per stare col padre quando lei è al lavoro, un giovane premuroso e preparatissimo che si prenderà cura dell’uomo fino a diventare insostituibile. Quando Chiara si troverà in difficoltà alla Videogramma, per le pressanti e impossibili richieste dello Yeti, sarà proprio questa sua nuova strampalata famiglia a darle una mano e, come per magia, tutto si risolverà per il meglio, non senza inaspettati e imprevedibili sviluppi.

Chiara è una donna con un bel po’ di casini nella vita: un lavoro con un capo impossibile, alla Videogramma, dove nascono tutti quei programmi discutibili e che negli ultimi anni hanno invaso le nostre televisioni, un padre invecchiato e con un po’ di demenza che viene cacciato dalla pensione nella quale viveva e un quasi stalker, con camicia a fiori e una grande confidenza con l’alcool.
La vita di Chiara si regge sul filo del rasoio, un filo che inizia a spezzarsi quando il padre viene cacciato dalla casa di cura e lei si ritrova, in poche ore, a cercare un nuovo aiuto dentro casa.

Non mi sarebbe dispiaciuto andare a cavallo tutto il giorno, indossare gonne ampie quanto monolocali e fumare sigarette col bocchino discorrendo di vizi privati con le amiche e avanzando ipotesi futuriste sulla parità dei diritti. E invece siamo nel ventunesimo secolo, io vivo da sola e di parità in casa non ha senso parlare, perché sono single e quindi dispari.

E detto così potrebbe sembrare uno di quei romanzi tristi, un po’ noiosi e deprimenti, e invece benvenuti nel mondo dell’ironia di Francesco Muzzopappa, dove ogni riga è fatta di sarcasmo e si riesce a percepire la forte verità, anche se questa viene raccontata attraverso i pensieri senza filtri di Chiara, con tanto divertimento per chi legge.
E allora Heidi chi è?
Heidi è sempre Chiara, irriconoscibile agli occhi del padre che, grande ex critico del Corriere della Sera, pensa di vivere in montagna, di essere il nonno di Heidi, di avere una capra di nome Fiocco di Neve e soprattutto scambia anche Thomas, il suo nuovo aiuto in casa, per Peter.

C’è poco da dire sugli ultimi giorni: mentre io sono alla ricerca di momenti tranquilli in cui poter provare a salvare il mio posto di lavoro, papà continua ad aggirarsi per casa creando allarmismi: giovedì c’era Nebbia denutrito, venerdì erano fuggite le capre dal recinto, sabato il fienile era stato depredato, domenica mi voleva mandare a tutti i costi a studiare a Francoforte, lunedì è scomparsa nonna Sesemann e ieri eravamo in lutto per la morte di Bianchina.

La situazione che ci descrive Muzzopappa potrebbe sembrare irreale, invece è quanto di più vero possa esserci: i problemi sul lavoro, i problemi in famiglia, i problemi di cuore. Sono tutte realtà quotidiane che Muzzopappa tende ad esagerare con ironia e sarcasmo, regalandoci un libro che non può non farci sorridere, ridere e scuotere il capo per le assurdità di determinate situazioni, il tutto con una scrittura piacevole, scorrevole e senza allungare il brodo, permettendo al lettore di godere di un ottimo libro in circa 200 pagine di storia.

Mi sono divertita a leggere i programmi proposti da Chiara, i nuovi format che il capo le ordina con tutte le assurdità che ne derivano. Non mi stupirei di trovare alcuni di questi prossimamente in tv, perché ormai siamo saturi di format che prevedono casi particolari e sopra le righe e in questo libro viene fatta un’ottima critica a questi programmi tv, senza però scadere nella polemica e nella troppa serietà.

Barbieri al cimitero
Nella cassa da morto si sta comodi, lunghi e ben distesi. Di solito le salme vengono vestite e pettinate prima del rito finale. Ma cosa succede quando la famiglia del caro estinto non è contenta della messa in piega del defunto? Il documentario in dieci puntata racconterà dieci storie in cui un barbiere, in extremis, ha risolto in maniera veloce e impeccabile problemi d’acconciatura prima dell’ultimo viaggio.

L’elemento di serietà viene inserito nella persona di Thomas, il ragazzo che si prenderà cura di Massimo e aiuterà Chiara in quelle situazioni che sembrano insostenibili. Forse un po’ troppo perfetto come ragazzo, ma ci piace pensare che in un mondo così sottosopra, esista qualcuno in grado di rimettere in asse le situazioni più storte.

Il nuovo romanzo di Francesco Muzzopappa esce oggi in libreria. Che aspettate? Correte a comprarlo, perché con questo caldo e con il tempo ballerino, un po’ di risate sono l’ideale, accompagnate da un’ottima storia che vi terrà compagnia per diverse ore.

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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