[Recensione] Il fabbricante di sogni di R.M. Romero

Buongiorno!

Oggi è sabato, lo so, ma io devo assolutamente parlarvi di un libro letto da poco. Questa lettura avrebbe dovuto far parte di un Review Party, ma a causa di alcuni ritardi, per qualcuno (compresa me) la lettura è slittata o è stata rimandata.
In realtà, nonostante i ritardi, ci tenevo proprio a leggere questo libro e vi assicuro che vale davvero tutto il tempo che spenderete sulle sue pagine. È un libro che su Amazon e altri store trovate come Narrativa contemporanea o moderna, ma secondo me è palesemente un libro dedicato a un pubblico più giovane, insomma rientra tranquillamente nella narrativa per ragazzi.

Il fabbricante di sogni, R.M. Romero, Peluche, giocattoli, bambole, libri per ragazzi, narrativa, narrativa moderna, olocausto, Cracovia, DeaPlaneta, DeAgostini, Storia, FantasiaIl fabbricante di sogni
R.M. Romero
DeA Planeta
Prezzo: 17.00 €
eBook: 9.99 €

Trama: Cracovia, 1939. È un giorno come tanti quello in cui una bambola di nome Karolina prende vita nella polverosa bottega di un giocattolaio. Una magia inaspettata che rompe la monotonia della solitaria esistenza di Jozef. Jozef è un uomo burbero che ha conosciuto la guerra e non è mai riuscito a ricomporre i pezzi del suo cuore infranto. Ma, quando Karolina entra nella sua vita come una ventata d’aria fresca, le cose cambiano. Nella bottega del giocattolaio torna il sorriso e Jozef si avvicina a un violinista ebreo e a sua figlia, per la quale realizza una splendida casa di bambole. Proprio nel momento in cui tutti sembrano finalmente aver trovato la felicità, però, l’ombra nera del nazismo si allunga sulla Polonia. I nuovi amici ebrei si trovano all’improvviso in pericolo, e Jozef non intende abbandonarli per nessun motivo. Anche se questo significa sacrificare se stesso.

Divisore Scheggia

Il fabbricante di sogni è la storia di Cyryl, un giocattolaio di Cracovia reduce dalla prima guerra mondiale. È il 1939 quando crea Karolina, una bambola che ha un’anima e parla, giunta a lui dal suo mondo dove i ratti hanno preso possesso di tutto, scatenando una guerra e togliendo la libertà alle bambole.
Chi legge lo sa, il 1939 non sarà un anno felice per Cracovia e la Polonia, così mentre l’uomo e la bambola fanno amicizia con il violinista Jozef e la figlia Rena, i tedeschi arrivano con le loro divise e i loro stemmi spaventosi, rivoluzionando la città ed emanando le loro terribili leggi.
Leggi terribili che colpiranno ulteriormente il giocattolaio: a lui, mezzo polacco e mezzo tedesco, spetterà una razione extra di cibo, ai suoi amici Jozef e Rena verrà tolto tutto perché ebrei.

Può un libro per ragazzi essere così chiaro nel raccontare gli orrori dell’olocausto?
Si.
All’inizio sembra di leggere una fiaba, un po’ in stile pinocchio, con un uomo che da vita a un giocattolo, eppure Romero non addolcisce la realtà e anche se spesso racconta tutto con le domande ingenue di Karolina, ci si rende conto che un po’ alla volta tutto si sta distruggendo, con privazioni che giorno dopo giorno tolgono dignità all’uomo.
È una storia triste, che colpisce fisicamente. L’indifferenza, l’odio, le bugie. C’è tutto. Io stessa ho dovuto mettere in pausa la lettura per un giorno, emotivamente colpita da quanto accadeva.
Romero ha creato una storia dove la cruda realtà incontra l’incanto della magia, dove un giocattolo non è solo il simbolo dell’infanzia ma dimostra come possa essere un grande aiuto.

La magia di Cracovia sembra soccombere alla crudeltà nazista ed è terribilmente triste leggere di come la luce abbandoni gli occhi di Jozef, giorno dopo giorno.
La rinascita del Giocattolaio sembra essere ostacolata da Brandt, il terribile capitano delle SS che non si fa scrupoli a far soffrire la gente, un uomo che riversa la sua cattiveria anche sul nipote, un bambino che cresce a stretto contatto con il regime e si dimostra insensibile, privo di scrupoli e convinto che gli ebrei siano il male di tutta la Germania.

Narrato in terza persona, i capitoli si svolgono principalmente a Cracovia, ma ci sono alcune pause in cui si narra cosa sia successo nella terra di Karolina, costretta a fuggire dai ratti che ormai avevano preso possesso della sua vita; è un parallelismo con quanto accade nel mondo reale, dall’inizio alla fine.

Vari personaggi magici incroceranno il cammino di Karolina, ma la storia più triste è quella della Lakanica: non vi dirò il motivo, ma sappiate che alla fine vi torcerà lo stomaco.

I personaggi principali sono ben sviluppati e ho apprezzato tantissimo l’ingenuità di Karolina e l’innocenza di Rena, così come ho sofferto nel vedere la vita di Jozef andare in pezzi; il giocattolaio è il personaggio che più cresce, se così si può dire, perché scopre l’importanza delle persone e della solidarietà, consapevole che la sua magia sia destinata a qualcosa di più grande che semplici giocattoli.

Una storia bella e che vi lascerà comunque con l’amaro in bocca, d’altronde in questo spaccato di storia come si può parlare di lieto fine?
Un ottimo libro per ragazzi, ma anche per gli adulti.
È un libro che non lascia indifferenti, che scuote e accartoccia lo stomaco, perché la magia non è come nelle fiabe, non sempre porta al classico lieto fine.

Maghi, stregoni, spiriti e fantasmi… c’è tutto in questo libro, ma soprattutto c’è tanta realtà. Una bambola può davvero fare tanto, come ridare il sorriso a un bambino, ma l’essere umano può fare ancora di più, scegliendo di stare dalla parte del bene.
Un libro che vi consiglio, se amate ovviamente i libri per ragazzi, e che vi invito a far leggere ai vostri figli.

Scheggia

 

Vi lascio anche il banner originario del Review Party, così magari potete andare a scoprire cosa ne pensano le altre blogger…
Altro piccolo appunto: nella trama troverete i nomi invertiti ma vi assicuro che il giocattolaio non è Jozef.

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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