[Recensione] La cucina inglese di Miss Eliza di Annabel Abbs

Buon pomeriggio Lettori!

Oggi sul blog vi parlerò di un libro che mi ha particolarmente annoiata, non tanto per la scrittura, quanto per la storia che ho trovato davvero piatta. Vi parlerò di La cucina inglese di Miss Eliza di Annabel Abbs, edito Einaudi, che ringrazio per la copia.

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Annabel Abbs
Einaudi
Prezzo: 21.00€
eBook: 9.99 €

Trama: «La poesia non si addice alle donne», borbotta Mr Longman quando riceve Eliza nel suo ufficio londinese. Le liriche della sua nuova raccolta sono curate ed eleganti, ma lui preferirebbe un bel libro di ricette. Eliza stenta a credere alle sue orecchie: quell’editore le ha davvero suggerito di mettere la sua penna sublime al servizio di un’attività cosí frivola e pratica come la cucina? Eliza è indignata, ma anche preoccupata: a trentasei anni deluderà ancora la sua famiglia, e dovrà forse rinunciare ai sogni e arrendersi a un matrimonio combinato, o a rimanere un’anonima zitella del Suffolk. Al ritorno a casa, però, quei timori sono sostituiti da una preoccupazione ben piú grande. Mr Acton, suo padre, è sull’orlo della bancarotta e deve fuggire all’estero per sottrarsi ai creditori e alla prigione. La famiglia si disperde, mentre Eliza si trasferisce con la madre a Tonbridge, una cittadina termale del Kent. Qui le due donne prendono in gestione una pensione in cui Eliza si dedica – all’insaputa degli ospiti – alla cucina. Spinta dalla necessità, ha infatti rivalutato la proposta di Mr Longman e ne ha fatto la sua missione: se proprio deve scrivere un libro di ricette, allora sarà il migliore. Eliza studia con impegno e costanza la teoria sui manuali dei suoi predecessori, e la mette in pratica ai fornelli della pensione, sperimentando ogni giorno originali abbinamenti di sapori, lunghe e complicate preparazioni, regolando e correggendo per ottenere la perfetta combinazione in ogni ricetta, proprio come faceva per il ritmo dei suoi versi. La cucina è diventata la sua poesia. Fondamentale per questo futuro capolavoro della letteratura culinaria sarà il contributo della giovane Ann, una ragazza che proviene da una famiglia molto povera, assunta dapprima come sguattera e poi, grazie al suo talento prodigioso, rivelatasi indispensabile nell’esecuzione e nel perfezionamento delle ricette di Eliza.

Divisore Scheggia

Il libro di Annabel Abbs, La cucina inglese di Miss Eliza, mi ha particolarmente annoiata, tanto da doverlo mettere da parte qualche giorno e dedicarmi ad altro, per evitare il blocco del lettore.
La trama mi ha subito incuriosita tantissimo e mi aspettavo un libro in grado di combinare storia e cucina in modo sapiente, invece ho trovato davvero troppa cucina, un continuo assaporare, pontificare su piatti prelibati, ingredienti deliziosi, profumati, tanto da farmi venire voglia di toast!

C’è da dire che nel libro succede poco e niente: l’evento che porta Eliza in cucina è evidente dalla trama, mentre già nelle prime pagine viene spiegato quale situazione condurrà Ann al servizio di Mrs e Miss Acton. Tra le due, Ann è quella con la storia più interessante e con qualche vicenda in più, anche se niente di eclatante; non si approfondisce mai molto, inoltre l’avere i POV tra Eliza e Ann ha tolto la possibilità al lettore di sapere qualcosa in più.

Sono davvero pochi i momenti che ho trovato interessanti e purtroppo questo tipo di racconto non è riuscito a stimolare la mia curiosità.
Pagina dopo pagina ho atteso un guizzo, qualcosa che mi invogliasse a divorarle, e invece ho girato sempre per inerzia, per concludere comunque il libro.
Qualcosa di muove sul finale, che tuttavia riesce a risultare frettoloso, in grado anche di confondere.

Nonostante io abbia trovato la storia piatta e priva di forza, è interessante il messaggio che cerca di veicolare; la storia di Eliza, che s’intestardisce per firmare un libro con il suo nome, che cerca di seguire la sua strada e non quella imposta dalla madre è sicuramente e un modo per raccontare alle persona di oggi quale fosse la condizione delle donne nel 1800.

La menzione d’onore va alla madre di Eliza, una donna più pesante di mia Bennet, una continua palla al piede, in grado di far perdere la pazienza anche a uno gnomo da giardino.

La storia di Anna, alla fine, va anche a perdersi, concludendosi con poche pagine che mettono un punto senza però avermi regalato quella bella sensazione che vorrei da un finale. Peccato.

Per quanto riguarda la scrittura, l’ho trovata spesso pomposa, ma complessivamente il libro è piuttosto scorrevole, considerando anche la narrazione in prima persona e il periodo storico.

due, votazione, stelline, recensione

Peccato perché come libro avrebbe potuto dare di più, però io non sono stata coinvolta da questa lettura, che alla fine si è solo trascinata.

Scheggia

Cartaceo

eBook

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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