[Recensione] La guerra delle farfalle di Hilary McKay

Buon pomeriggio Lettori!

Oggi vi parlo di un libro davvero bello e che purtroppo non è stato molto pubblicizzato quando è uscito. Un libro per ragazzi che merita attenzione e che spero in tanti vogliate leggere! Il libro è La guerra delle farfalle di Hilary McKay, pubblicato da Giunti Editore e ambientato nei primi del ‘900 e durante la grande guerra.

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Hilary McKay
Giunti editore
Prezzo: 16.00 €
eBook: 9.99 €

TramaAll’inizio del XX secolo, dove il treno va a vapore, le automobili sono una rarità, le scuole sono solo per i maschi e le biciclette considerate sconvenienti per una donna, la giovane Clarry e il fratello Peter insieme all’affascinante cugino Rupert e i loro amici crescono confrontandosi con un mondo che cambia velocemente e che sarà sconvolto dall’avvento della Prima Guerra Mondiale. Dopo questa tragedia niente sarà più lo stesso e Clarry, ormai giovane donna intelligente e determinata, andrà incontro al nuovo Secolo con passione e rinnovata fiducia, lottando con successo per l’equilibrio tra la vita familiare e la realizzazione nel lavoro. 

Divisore Scheggia

I ragazzi hanno bisogno di libri così.
È un peccato che questa storia sia passata in sordina, dimenticata dall’editore che avrebbe potuto spingere per far conoscere qualcosa di davvero bello.
È innegabile: La guerra delle farfalle è un bellissimo libro, che a tratti ricorda un po’ il primo volume di Anna dai capelli rossi e che sa parlare della guerra come pochi sanno fare.

È facile sbagliarsi con libri così; si pensa alla solita storia di ragazzini che combinano guai, che vanno all’avventura senza particolari conseguenze. Sarebbe stata comunque una storia bella, ma questa è una spanna in più.
Questa non è la classica storia con i bambini orfani, ma è la storia di una famiglia dove i bambini sono protagonisti; bambini che poi crescono e che si scontreranno con qualcosa di grande e mai visto prima: la grande guerra.

Trovare libri sulla seconda guerra mondiale è molto più facile, anche perché essendo stata combattuta anche nelle città, forse è più facile parlarne.
I libri sulla grande guerra – la prima – sono più difficili da trovare, o forse meno pubblicizzati e nella Guerra delle farfalle si ha un ottimo riassunto della condizione dei soldati nelle trincee (senza però rendere pesante il racconto), della situazione psicologica e c’è molta attenzione verso coloro che non hanno combattuto al fronte e che tuttavia hanno contribuito allo sforzo bellico, come il lavoro delle donne, non solo negli ospedali.

La narrazione inizia ai primi del ‘900, con la nascita di Clarry e il suo ingresso destabilizzante in famiglia, infatti pochi giorni dopo muore la madre, facendo sprofondare tutti nel buio.
Clarry si dimostra comunque una bambina positiva e ottimista, in grado di creare un rapporto con il fratello e soprattutto con Rupert, il cugino più grande, abbandonato dai genitori e che passa l’estate in Cornovaglia dai nonni.
Attraverso le scorribande dei tre ragazzi, si arriva all’adolescenza e l’età adulta con tutte le conseguenze che ne derivano.

L’autrice è stata molto brava perché ha reso bene la realtà e ha dato delle conseguenze, anche durature, agli eventi narrati.
Non ci sono solo bravate e risate, ma anche vere e proprie reazioni.
Tutta la parte riguardante la guerra l’ho trovata davvero ben fatta, in grado di raccontare l’entusiasmo iniziale, con la certezza di una guerra lampo, e poi la devastazione, il logoramento fisico e psicologico dei soldati al fronte.
L’autrice non si risparmia neanche sulle perdite, anzi colpisce e lo fa sapendo di colpire anche il lettore.
I personaggi sono davvero ben caratterizzati e spaziano per quanto riguarda il loro carattere: c’è l’euforia disarmante di Rupert, l’ottimismo e la devozione di Clarry, la razionalità di Peter, l’indifferenza dei genitori, l’ostentata carità di alcuni personaggi.
Ho trovato questo libro completo e ben fatto, anzi sarebbe un ottimo supporto per gli studenti; leggere un libro del genere tra i banchi di scuola potrebbe essere un valido aiuto per comprendere alcuni momenti storici e magari interessare quegli studenti che trovano la materia ostica.
Io avrei voluto leggere un libro così da bambina/ragazza.
Si legge con piacere, è scorrevole e i capitoli non sono lunghi, permettendo le giuste pause. C’è attenzione verso i personaggi, non vengono messi da parte e anche il finale mette un bel punto a questa vicenda.
Un libro così dovrebbe essere messo più in vista e non seppellito sotto l’ennesimo libro da vetrina.

Scheggia

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Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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