[Recensione] L’inaffondabile Greta James di Jennifer E. Smith

Buongiorno Lettori!

In questo periodo sono in una spirale di letture gnè e non riesco a riemergere! Ho bisogno di un libro bellissimo, perché oggi vi parlerò di un libro che non mi è piaciuto e mi ha davvero annoiata. Il libro è L’inaffondabile Greta James di Jennifer E. Smith e ringrazio la casa editrice per avermelo inviato.

L'inaffondabile Greta James, Jennifer E. Smith, romance, romanzo, lutto, Alaska, crociera, viaggio, musica, carriera, rapporto padre figlia, feltrinelliL’inaffondabile Greta James
Jennifer E. Smith
Feltrinelli
Prezzo: 18.00 €
eBook: 11.99 €

Trama: Greta James non affonda mai. Musicista indie entusiasta e caparbia, non c’è ostacolo che non sia pronta a superare. Dopo essersi lasciata alle spalle gli anni della gavetta, è a un passo dal lancio del suo album più importante quando un’onda improvvisa la travolge. Una settimana dopo la scomparsa della madre, sale sul palco e la paura la paralizza: di colpo, l’inaffondabile Greta non ha più il controllo della situazione. Senza l’appoggio della sua fan più importante e con la carriera in bilico, Greta si trova suo malgrado in alto mare, e non solo metaforicamente: trascorrerà sette giorni su una nave, in crociera tra i fiordi dell’Alaska. Il sogno dei suoi genitori, che avevano organizzato il viaggio per i quarant’anni di matrimonio, ma non il suo. Non ora. Insieme a lei, il padre, che non ha mai approvato le sue scelte di vita, e una comitiva di vecchietti arzilli che cercano di programmarle ogni secondo. Ma c’è un’altra persona che, come lei, si amalgama poco con l’allegria di bordo: Ben Wilder, un professore universitario timido e riflessivo, innamorato di Jack London. Di giorno in giorno, mentre la nave scivola lenta tra paesaggi mozzafiato, Greta e Ben faranno i conti con le loro scelte e il loro passato. E si scopriranno non più iceberg inscalfibili e solitari, ma esseri umani fragili e pronti a lasciarsi andare.

Divisore Scheggia
Ci sono libri che proprio non ci fanno battere il cuore e che si presentano con un’ottima trama che poi non viene sviluppata, sopraffatta da altri fattori.
Il tema dell’elaborazione del lutto è difficile e troppo spesso inciampo in libri che non riescono a centrare il punto e si perdono nella classica storia d’amore, spostando il focus della narrazione.
Il punto d’inizio ci porta già in mezzo a una storia, perché la madre di Greta è morta da poco, i rapporti con suo padre sono piuttosto difficili e la sua carriera da musicista ha subìto una battuta d’arresto a causa di una sua esibizione andata male.
Una crociera in Alaska, prenotata mesi prima, sembra essere il posto migliore per lavorare sulle incomprensioni e cercare di ricucire un rapporto deteriorato dalla testardaggine di entrambi, adesso privati della figura della madre e moglie, mediatrice in famiglia.
Questo doveva essere un libro focalizzato sul rapporto padre/figlia, sulle normali differenze di opinione e lo scontro tra precarietà e stabilità; avrebbe potuto affrontare il tema del lutto e focalizzarsi sullo shock derivante da una perdita improvvisa, invece il rapporto padre/figlia si limita a un continuo battibecco con recriminazioni che portano entrambi dal lato del torto, i personaggi di contorno sono macchiette stereotipate e il percorso di Greta è talmente incentrato sulle relazioni amorose e l’incontro con Ben, da mettere in disparte tutto il bagaglio emotivo che si porta dietro. Per gran parte del romanzo si evita di parlare di un particolare video e solo in seguito ne viene rivelato il contenuto, eppure un’attenzione immediata su quando accaduto avrebbe potuto portare a una maggiore comprensione verso Greta, sviluppando di più la sua storia e il suo percorso emotivo.
Il suo rapporto con Ben è decisamente banale e privo di emozioni; si capisce tutto quel che succederà dall’inizio alla fine, complice un effetto Grande Fratello, entrambi bloccati per una settimana su una nave, barca o chiamatela come volete.
La figura del padre anche, a mio avviso, è stata poco approfondita e per tutto il tempo è solo una persona burbera, arrabbiata, un po’ cattiva, incapace di accettare il lavoro di Greta, incolpandola per tutto quel che è accaduto alla madre.
Da entrambe le parti ci sono tanti torti e poca ragione.
I momenti più interessanti del libro sono quando effettivamente ci vengono raccontati alcuni momenti con la madre, che viene dipinta come una figura amorevole e di supporto, raramente severa e sempre benvoluta.
Per quanto riguarda lo stile della narrazione, il racconto è abbastanza lineare e semplice, ma la mancanza di novità, in certi punti, lo rende pesante e ripetitivo.
Questo libro è un’occasione sprecata.
La trama era ottima, c’erano le basi per una storia emozionante e l’autrice non scrive male, ma ha preferito focalizzarsi sulla storia d’amore, come se fosse la panacea di tutti i mali, l’unica cosa in grado di risollevare una persona con grossi dilemmi famigliari.
due, votazione, stelline, recensione
Stavolta ci son proprio rimasta male. Vabbè!

Scheggia

 

Cartaceo eBook

 

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

One Reply to “[Recensione] L’inaffondabile Greta James di Jennifer E. Smith”

  1. Anche io ultimamente sono incappata in libri piuttosto mediocri e spero che la prossima lettura risollevi un po’ il tutto. Mi dispiace tantissimo per l’occasione sprecata in questo romanzo. Poteva essere davvero interessante e toccante. Speriamo entrambe nella prossima lettura ❤️

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