Buongiorno Lettori,
finalmente torno a scrivere sul blog. Ultimamente ho letto pochissimo, ma spero di tornare ad aggiornare il blog con una maggiore frequenza. Oggi voglio parlarvi di un libro che purtroppo non ha fatto breccia nel mio cuore, ma affronta diverse tematiche importanti. Il libro è Più grande del cielo di Virginie Grimaldi e ringrazio Edizioni e/o per la copia fornita.
Più grande del cielo
Virginie Grimaldi
Edizioni e/o
Prezzo: 18.50 €
eBook: 11.99 €
Trama: Elsa, quarantenne, madre del piccolo Tristan, divorziata da poco, lavora in un’agenzia di pompe funebri, dove ha il delicato ruolo di ricevere, ascoltare e consigliare i clienti, gente solitamente addolorata e smarrita se non addirittura affranta. Anche lei viene colpita dal lutto quando muore l’amato padre: è un dolore cocente, un colpo da cui non riesce a riprendersi, un’ossessione per liberarsi dalla quale non le resta altra scelta che ricorrere alle cure di uno psichiatra. Vincent, più o meno la stessa età, padre di due figlie, divorziato da poco, è uno scrittore di successo, un autore di bestseller che viene invitato in tutte le fiere e saloni del libro e ha migliaia di fan che restano in fila per ore pur di ottenere un autografo. Eppure non è felice. Dentro di lui c’è qualcosa di rotto, forse un trauma antico, un blocco che gli impedisce di amare, quindi di vivere, e per risolvere il quale non ha altra scelta che ricorrere alle cure di uno psichiatra. Nella sala d’attesa del dottor Chaumet avviene l’incontro, un incontro che per la verità sfiora la rissa. Non è un colpo di fulmine, è un’antipatia reciproca e immediata, ma è anche l’inizio di una riscoperta di se stessi e di un graduale abbandono del dolore che permetterà a entrambi di rinascere e trovare l’amore.
Il primo libro di Virginie Grimaldi l’ho letto nel 2017 e ricordo di averlo davvero apprezzato, quindi appena ho visto il nuovo romanzo in uscita, ho voluto leggerlo.
I riti mattutini sono molto personali: alcuni fanno yoga, altri vanno al gabinetto con il giornale, Elsa voleva morire. Ognuno ha il suo pallino.
In questo libro i protagonisti sono Elsa e Vincent, che con dei POV alternati ci raccontano il loro incontro e soprattutto la loro rinascita.
Elsa ha da poco perso il padre, un uomo che non le ha reso la vita facile e al quale tuttavia voleva bene. Incontra Vincent nella sala d’aspetto del suo psicologo; lei in ritardo, lui in largo anticipo.
Vincent è uno scrittore famoso, divorziato e con due figlie e che ha da poco messo fine a un’altra relazione.
Entrambi alla ricerca di risposte, durante la terapia, settimana dopo settimana, impareranno a conoscersi, affrontando il lungo processo di guarigione.
L’anima umana è fatta in modo che si possa essere uno stronzo o un santo a seconda dell’angolo da cui si guarda lo specchio.
Più grande del cielo è un racconto molto lento e che permette di far capire l’importanza della terapia e delle persone giuste nella vita di ognuno di noi.
Nonostante i diversi POV ho faticato ad entrare in sintonia con i protagonisti; per tutta la lettura mi è mancato qualcosa, quella voglia costante di andare avanti.
Ci sono sicuramente parti che coinvolgono di più. Il dolore di Elsa è tangibile ed è bella la sua analisi costante del rapporto col padre, dall’infanzia alla malattia.
Nonostante i temi affrontati siano decisamente importanti, la scrittura non soffre e tutta la narrazione risulta scorrevole. Il problema è che io non sono entrata in sintonia con nessuno dei protagonisti. La loro storia e gli eventi che caratterizzano l’incontro mi sono piaciuti, ma non mi hanno coinvolta emotivamente, non hanno smosso particolari sensazioni.
Il tema del lutto e della depressione viene ben affrontato tuttavia, la scrittura per me non è stata così coinvolgente.
Ho trovato questo romanzo una lettura piacevole e di compagnia e so che potrà interessare gli animi sicuramente più sensibili del mio.
Insomma, un libro bello che però non mi ha fatto impazzire.
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