Buon pomeriggio Lettori!
Oggi sul blog vi parlerò di un libro che non mi ha convinta del tutto, che sicuramente ho apprezzato per molti aspetti e meno per altri. Il libro è Quello che resta di Anika Scott, edito Nord editore che ringrazio per la copia.
Quello che resta
Anika Scott
Nord
Prezzo: 18.00 €
eBook: 9.99 €
Trama: Era la «Fräulein di Ferro», la giovane e affascinante ereditiera delle fonderie Falkenberg, fiore all’occhiello del Reich nazista. Ora, un anno dopo la resa della Germania, Clara Falkenberg non è più nessuno. Col padre in prigione e le proprietà confiscate, è costretta a vivere sotto falso nome per sfuggire agli occupanti alleati. E, quando un ufficiale inglese arriva pericolosamente vicino a scoprire la sua vera identità, Clara decide di nascondersi dalla sua amica Elisa, l’unica persona di cui possa fidarsi. Ma Essen è una città distrutta ed Elisa è scomparsa. Vagando tra le macerie, Clara incontra Jakob, un reduce che la guerra ha privato di tutto e che ora traffica al mercato nero per sfamare le sorelle. Forse lui potrebbe essere disposto ad aiutarla. Perché forse non la considera una criminale, bensì una figlia devota che ha fatto quanto era necessario per sopravvivere, nascondendo il suo disprezzo per il regime e obbedendo agli ordini per salvare l’impresa di famiglia. Forse lui la ritiene innocente, eppure è Clara che più si guarda indietro più si sente colpevole. E capisce che, se vuole davvero cominciare una nuova vita, deve prima fare i conti con quello che resta del passato e con le conseguenze delle sue azioni… In guerra, il mondo si divide in vittime e carnefici, traditori ed eroi. Eppure il confine non è sempre così netto e, a volte, è possibile tracciarlo solo quando è troppo tardi. Perché non aver fatto a di male non significa aver agito per il bene, e spesso sono le azioni che non abbiamo il coraggio di compiere a gravare di più sulla coscienza.
Clara Falkenberg è passata dall’essere la Fräulein di Ferro a essere una fuggiasca, con documenti falsi, pronta a tentare di farsi una nuova vita, lontana dal paese che la sua famiglia dominava con la loro grande fabbrica, mentre la foto del padre campeggia sui giornali.
Eppure, circondata da quelli che vengono definiti Alleati, coloro che hanno liberato il paese dalla dittatura nazista, non è facile vivere, perché lei stessa è ricercata, figlia di un uomo in attesa di processo, poiché padrone della fabbrica nella quale lavoravano gli uomini schiavi, in arrivo dall’est.
Clara potrebbe continuare a vivere nell’anonimato, sposando un medico che forse non è chi dice di essere, eppure decidere di partire alla ricerca di Elisa, la sua più cara amica che non vede da poco prima che finisse la guerra.
Che fine ha fatto?
Dalla sua partenza entreranno in gioco molteplici personaggi, tutti intrecciati alla sua vita precedente.
Ci sono cose che ho apprezzato in questo romanzo e altre che invece non mi sono piaciute.
Clara viene ricordata come la Fräulein di Ferro, una donna che, erede delle industrie Falkenberg, si prestava alla propaganda nazista, dipinta come la perfetta tedesca.
Figlia di una donna inglese fervente fascista, eredita la chioma scura e arriva a tingerla di biondo, per mostrare di sé l’immagine perfetta per il reich.
Mi è piaciuto il modo di mostrare i diversi aspetti della propaganda, dalla perfezione di Clara, alla devozione di Willi, adolescente cresciuto nel periodo nazista, che crede fermamente nel partito e che si rifiuta di credere che la guerra sia finita.
Jakob è il frutto del disastro tedesco in Unione Sovietica, privato di una gamba e che cerca di aiutare quel che resta della sua famiglia con il mercato nero.
I vari personaggi, presi singolarmente, mi sono piaciuti per le loro storie interessanti e per il collegamento continuo al mistero relativo alla scomparsa di Elisa, in il libro scorre, si legge con piacere e ci racconta di ipotetici personaggi che sicuramente non si riescono a perdonare, nonostante abbiano compiuto qualche piccola buona azione.
E cosa non mi è piaciuto?
Per dirlo con poche parole: l’intreccio.
Il tipo d’intreccio che viene alla luce è un po’ troppo banale e anche, a mio avviso, poco interessante. Il mistero che aleggia sulla grande famiglia ed Elisa, tutto quello che poi si scopre, ma anche l’intesa tra Jakob e Clara. Tutto questo ha fatto diminuire l’entusiasmo nella lettura, abbastanza prevedibile in alcuni punti.
Lo sviluppo della storia relativa a Elisa e le rivelazioni sul suo passato purtroppo si intuiscono troppo presto e anche le deduzioni iniziali franano.
La figura che ho meno apprezzato è stato l’ufficiale Fenshaw che onestamente ho trovato un po’ troppo sempliciotto, nonostante la sua voglia di emergere come un salvatore.
Complessivamente i personaggi che ne escono meglio sono Clara e Willi, molto stanchi, spiazzati e anche un po’ fuori dal tempo per ricominciare a vivere.
Il finale non mi ha convinto. Non posso dire nulla per evitare lo spoiler, ma credo fosse necessario un finale più incisivo, diretto e anche più giusto.
Complessivamente è un libro piacevole e che tuttavia ha molte carenze.
Un libro che sicuramente avrebbe potuto entusiasmare di più e affrontare meglio alcune tematiche, purtroppo solo accennate.
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