[Recensione] Aria di novità di Carmen Korn

Buongiorno Lettori!

Oggi vi parlo del terzo capitolo della serie di Carmen Korn, iniziata con Figlie di una nuova era. La serie si conclude con questo volume dal titolo Aria di novità, edito sempre da Fazi, però ve lo dico: non è il migliore della serie!

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Carmen Korn
Fazi editore
Prezzo: 20.00 €
eBook: 11.99 €

Trama: È il 1970 e Henny, che ha «l’età del secolo» ed è concentrata sui preparativi per il suo settantesimo compleanno, chiede divertita all’amica di sempre: «Hai mai tradito tuo marito?». Guardarsi allo specchio è più difficile, ma dentro si sente ancora una ragazzina; perché cos’è il tempo, in fin dei conti? A festeggiare con lei, insieme alle immancabili amiche, al marito e ai figli, ci sarà una nuova generazione appena entrata nell’età adulta: Katja, una fotografa che decide di mettere in secondo piano la sua vita per documentare con le immagini quel che accade nei focolai di guerra sparsi per il mondo; Florentine, modella di fama internazionale tornata a sorpresa ad Amburgo con una notizia che lascerà parenti e amici a bocca aperta; e poi Ruth, giornalista e militante, che fatica a liberarsi dalla travagliata relazione con un uomo violento pericolosamente vicino alle frange più estreme. Fra le tre giovani donne si ricrea lo stretto sodalizio che ha unito le loro madri e nonne e, con grande felicità di Henny, la generazione successiva alla sua porta avanti la tradizione: condivide felicità e sfortune, i momenti insignificanti e quelli importanti. A fare da sfondo, le grandi vicende politiche e sociali degli anni Settanta e Ottanta: la Germania divisa, la guerra in Vietnam, il terrorismo, l’immigrazione; e poi gli scandali della Casa Bianca visti dall’Europa, lo scioglimento del blocco orientale e infine l’evento risolutore per eccellenza: il crollo del Muro nel 1989. Ma prima che la storia intervenga ad abbattere questa barriera, chiudendo un’epoca e aprendone una nuova, le vite delle protagoniste subiranno diversi scossoni.

Divisore Scheggia

Pensieri oziosi. La vita procede per vie contorte e vicoli ciechi, e spesso i tesori più preziosi li troviamo lungo una strada diversa da quella che avevamo deciso di imboccare.

Questo è il capitolo conclusivo della trilogia iniziata con Figlie di una nuova era.
Parto subito con il dire che non è il migliore dei tre libri e che molte cose le avrei preferite diverse, però è stato un modo per salutare dei personaggi che ormai sentivo vicini e che mi hanno fatto tanta compagnia.

Cercherò di non fare spoiler ma considerate che parliamo comunque del terzo volume di una serie.

La Korn già dal primo volume non si è mai focalizzata solo su un personaggio o avvenimento, bensì ci ha reso partecipi delle vite di molti inserendoli spesso in determinati momenti della storia.
Il primo volume ci mostra le protagoniste durante gli anni 20, il conseguente avvento del nazismo e la guerra fino alla sua conclusione, con un finale che lascia a bocca aperta.
Il secondo volume è quello della ripresa e del primo passaggio di testimone: l’attenzione si sposta più sui figli, con i loro problemi e le tante novità.
Con il terzo volume secondo me ha voluto un po’ strafare, cadendo spesso nella ripetitività degli eventi, alla costante ricerca, quasi obbligata, del vissero felici e contenti per ogni personaggio.

L’attenzione si sposta tutta su Florentine, Klaus, Alex, Katja e Ruth, ma non reggono il confronto con Henny, Kathë, Theo e gli altri, un po’ perché sono semplicemente arrivati dopo, un po’ perché si vogliono affrontare tanti temi e discorsi anche più attuali, senza però riuscire ad approfondire realmente, scuotendo così il lettore.

A livello storico si parla di terrorismo, la costruzione del muro di Berlino, la scoperta del virus dell’HIV e di conseguenza le credenze che c’erano all’epoca su questo virus. La maggior parte delle situazioni vissute dai protagonisti sono strettamente collegate agli eventi storici, però manca un po’ di pathos e adrenalina e soprattutto i pochi momenti con le vecchie protagoniste riescono a rubare del tutto la scena ai nuovi.

Come dicevo, è mancata un po’ di adrenalina: il problema che coinvolge Alex, Robert, Klaus e Florentine, come si dice qui, si risolve a “tarallucci e vino”; l’avventura vissuta da Katja è fin troppo banale e anche il finale che viene dato a Ruth l’ho trovato poco coinvolgente e un po’ insipido.

E allora perché, dopotutto, non riesco a bocciare questo libro?
Perché soprattutto i momenti con Henny, Kathë, Rudy e Theo mi sono rimasti nel cuore.
Il loro giungere alla fine, il congedarsi da questa storia, l’ho trovato davvero coinvolgente e anche strano, forse perché all’estero si vivono in modo diverso anche situazioni delicate come il lutto.

Questo libro mi ha permesso di mettere un punto, di salutare insieme a delle amiche il ‘900, un secolo fatto di tantissimi, troppi momenti bui.
Ho salutato Tian, Isa, Guste, Lisa, Henny, Kathë, Theo, Rudy, Louise. Ho ricordato Kurt, che mi è rimasto nel cuore dal primo libro.
Alla fine di tutto anche il finale mi è piaciuto: un’apertura al nuovo millennio, un passo nel 2000 insieme a questa grande famiglia.

Ripeto: non è il libro migliore e si punta troppo sul lieto fine per tutti, però è un libro che mi ha tenuto compagnia, inoltre la scrittura della Korn la trovo davvero piacevole e scorrevole, quindi mi ha aiutata tantissimo ad andare avanti durante la lettura.

Alla fine alcuni di loro mi mancheranno parecchio!

Avete letto questa serie? Vi lascio qui le recensioni ai due libri precedenti:
Figlie di una nuova era
È tempo di ricominciare.

Scheggia

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Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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