[Recensione] Bianco di Laura Bonalumi

Buon pomeriggio Lettori!

Oggi torno a parlarvi di un libro per ragazzi e che tuttavia dovrebbero leggere anche gli adulti, così per non perdere di vista alcuni punti importanti nella vita. Bianco mi è stato spedito direttamente da Laura Bonalumi, che ringrazio tantissimo. Il libro è pubblicato da Il Battello a vapore e nel caso vogliate recuperare qualche suo lavoro precedente, vi consiglio tantissimo Ogni stella lo stesso desiderio.

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Laura Bonalumi
Il battello a vapore
Prezzo: 16.50 €
eBook: 7.99 €

Trama: Fuori dalla chiesa, la peggiore bufera di neve che si ricordi. Dentro la chiesa, sette persone rifugiate e isolate dal mondo. Una ragazza, una donna, due bambini, un uomo, un prete, un ladro. Tutti hanno perso qualcosa di molto prezioso. Ma nessuno ha perso la speranza di uscire da lì, salvarsi e tornare nel mondo esterno. Mentre fuori la nevicata non accenna a diminuire, dentro i viveri scarseggiano e ogni decisione può fare la differenza tra sopravvivere e morire.

Divisore Scheggia

Mi piace la neve? No! Per un breve periodo della mia vita ho sciato durante la settimana bianca in famiglia, poi crescendo ho iniziato a stufarmi dopo due giorni (e uno lo passavo in viaggio, eh!).
Il freddo non mi piace e alzarmi presto la mattina, per infilare una tuta gigante, scarponi improponibili e avere comunque freddo, non rientra nella mia idea di divertimento.

E quando si parla di neve a Roma? Per me è un incubo. Gente super euforica che parla delle strade imbiancate, mentre io penso al traffico, al ghiaccio, agli incidenti, alla macchina che sbanda. No, grazie. La neve non mi piace.

Un lungo preambolo per farvi capire quanto per me, già dalle prime pagine, il romanzo di Laura Bonalumi si presenti come apocalittico e catastrofico. La neve a inizio autunno? Capirai, io vivo a maniche corte fino a novembre!

In Bianco l’autrice ci racconta di un mondo che si è ribellato e ha obbligato l’essere umano ad assistere impotente, fino quasi a estinguersi sommerso dalla neve, dal ghiaccio e da continue bufere.
Isa è ormai rimasta sola e grazie a Davide viene soccorsa e accompagnata in una chiesa, dove si ritrova in compagnia di sconosciuti, tra i quali un prete.

Il fulcro del romanzo è la sopravvivenza e la continua ricerca di sopravvissuti, ma la Bonalumi decide di rendere il percorso di queste persone difficile, pieno di ostacoli e momenti emotivamente impattanti.

La figura di Don Pietro è quella che dovrebbe far leva sulla speranza, un uomo in grado di essere un confidente senza dover giudicare nessuno.
Attraverso le parole di Pietro e Isa ne esce un forte confronto sulla fede e sul bisogno di incolpare qualcuno per le disgrazie avvenute.
Come si può sopravvivere alla devastazione, alla morte, alla senso di colpa per essere ancora vivi?

Si riflette tantissimo tra le pagine di questo libro, che presenta un percorso difficile, fatto dai momenti di sconforto e qualche piccola gioia. Ci sono i piani per scovare nuovo cibo, messaggi nascosti, modi per trovare dei simili.

È un libro che scorre nei pensieri di tutti e che a volte ho trovato un po’ appesantito nei discorsi tra Pietro e Isabella, forse perché sono come lei e faticherei a trovare un po’ di fede nella disgrazia. È Isa a narrare tutta la storia, eppure riesce comunque a farci capire gli stati d’animo di tutti gli altri.

Quello che emerge tantissimo è la disperazione e l’apprezzamento per le piccole cose, come uno shampoo alla vaniglia o un burrocacao, ad oggi dati per scontati.
Ed emerge tantissimo anche la solitudine, quel senso di vuoto che traspare da tutti i protagonisti che hanno perso la famiglia e ogni affetto.

Un libro che sicuramente dovrebbero leggere adulti e ragazzi, facendo anche attenzione alle Note dell’Autrice.

Una storia che inizia e che ci lascia con un finale aperto, intenso come un piccolo raggio di sole, una lama di luce che attraverso una finestra e sembra tagliare un’immensa distesa bianca e ghiacciata.

Un libro che fa leva su tantissimi argomenti e che vi consiglio di leggere, anche in compagnia, per riflettere tutti insieme su una serie di fattori importanti che stanno portando il nostro pianeta alla devastazione.

Scheggia

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Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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