[Recensione] Stirpe e Vergogna di Michela Marzano

Buongiorno Lettori,

oggi voglio parlarvi di un libro che ho letto/ascoltato qualche settimana fa. Non ho scritto subito la recensione perché in realtà questo libro mi ha davvero delusa, ma forse ero io ad aspettarmi qualcosa di più. Il libro è Stirpe e Vergogna di Michela Marzano, edito Rizzoli.

Stirpe e vergogna, Michela Marzano, Rizzoli, BUR, Storia, Fascismo, guerra, dopoguerra, parlamento, passato, biografia, narrazione, AudibleStirpe e Vergogna
Michela Marzano
Rizzoli
Prezzo: 14.00 €
eBook: 7.99 €

Trama: Per tutta la vita Michela ha creduto di essere dalla parte giusta: contro i fascisti. Fin quando scopre una vecchia teca piena di tessere e medaglie del Ventennio di suo nonno, fascista convinto della prima ora, e il mondo che ha sempre avversato diventa più vicino e familiare di quanto abbia mai pensato. Da qui Michela inizia a interrogarsi: quanto le è stato taciuto? Quanto ha finto lei stessa di non vedere? Seguendo la storia della sua famiglia, dal nonno Arturo al nipotino Jacopo, l’autrice ridisegna il percorso che l’ha resa la donna che è oggi, tra dubbi e riflessioni: il rapporto complicato con la maternità, il legame tra sangue, eredità, memoria personale e collettiva. Un romanzo in cui le pagine più controverse della storia del nostro Paese si intrecciano con quelle più intime della storia personale e familiare. Un autoritratto schietto e incalzante che fotografa sullo sfondo quell’Italia che ancora non ha fatto completamente i conti con il proprio passato.

Divisore Scheggia

Stirpe e Vergogna ripercorre la storia di Michela Marzano, che nelle pagine da lei scritte ci racconta la sua vita anche in funzione della sua eredità famigliare, sconosciuta in parte fino a un certo punto.
Da sempre donna di sinistra, con un padre di sinistra, il mondo cambia quando si accorge che lo stesso padre ha tra i propri nomi “Benito”. E allora cosa significa? Il viaggio di Michela Marzano inizia alla scoperta di quell’origine sconosciuta, quel passato nero che non pensava facesse parte della sua famiglia e che invece è ben radicato nella vita di quel nonno che ormai non c’è più.
E allora chi era davvero quel nonno che sedeva anche in Parlamento? Cosa ha rappresentato nel ventennio?

Quello che Michela scopre e ci racconta è la vita di un uomo devoto al fascismo, convinto dalla primissima ora, affascinato ad quel leader che si mostra come un salvatore; il suo è un nonno che è stato fascista e questa scoperta la fa sprofondare e allo stesso tempo le da la forza di muoversi alla ricerca della verità, nel tentativo di ricostruire un passato famigliare a lei sconosciuto, consegnando ai lettori un pezzo di storia.

Complessivamente, il percorso che l’autrice decide di mettere su carta ci porta indietro nel tempo di circa un secolo e spinge il lettore a interrogarsi sulle proprie origini, su quanto si sappia e quanto sia stato negato dalla fine della guerra, tuttavia quello che mi aspettavo era un viaggio prettamente storico e invece per gran parte della narrazione, l’attenzione viene spostata sui problemi della Marzano e su quello che comporta per lei questa scoperta, sulla sua crescita e le sue difficoltà, trasformando la ricerca della verità e del passato del nonno in un percorso di accettazione per l’autrice, una sorta di elaborazione del lutto di un passato che credeva le appartenesse e che invece è macchiato dal nero del tempo.

La stessa narrazione non mi ha convinta. Non sono rimasta affascinata dalla scrittura di Michela Marzano, che ho trovato un po’ macchinosa e poco scorrevole; mi è mancata la curiosità di andare avanti, di saperne di più e alla fine ammetto di aver finito il libro solo perché era disponibile anche su Audible.

Ho apprezzato però la determinazione dell’autrice nell’andare avanti. Michela Marzano non molla e cerca a fondo per ricostruire la storia della sua famiglia, scendendo a patti con la paura di quanto potrebbe emergere dai certificati, le carte, i simboli. È una ricerca che va avanti a piccoli passi titubanti, consapevole di quanto ogni scoperta possa causare un terremoto in tutta la sua famiglia. Si percepiscono le difficoltà incontrate, la memoria cancellata o non ricordata, l’incertezza a ogni singolo passo e mi dispiace per tutti quegli aspetti che non mi hanno permesso di apprezzare questo libro, nonostante il peso storico di quanto raccontato.

Che ne pensate di questi libri? Vi affascinano questo tipo di storie?

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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