[Recensione] Grande Meraviglia di Viola Ardone

Buon pomeriggio Lettori!

Oggi sono felice perché vi parlerò di un libro che attendevo da tantissimo tempo e che grazie a una persona speciale è arrivato con un bigliettino che mi ha fatto sorridere al momento giusto. Il libro è Grande Meraviglia di Viola Ardone, che dopo Il treno dei bambini e Oliva Denaro, si conferma una vera meraviglia, un’autrice in grado di emozionare e raccontare la Storia.

Grande Meraviglia, Viola Ardone, Einaudi, legge Basaglia, manicomio, recensione, il treno dei bambini, Oliva denaro, novecento, vita, storiaGrande Meraviglia
Viola Ardone
Einaudi Editore
Prezzo: 18.00 €
eBook: 9.99 €

Trama: Elba ha il nome di un fiume del Nord: è stata sua madre a sceglierlo. Prima vivevano insieme, in un posto che lei chiama il mezzomondo e che in realtà è un manicomio. Poi la madre è scomparsa e a lei non è rimasto che crescere, compilando il suo Diario dei malanni di mente, e raccontando alle nuove arrivate in reparto dei medici Colavolpe e Lampadina, dell’infermiera Gillette e di Nana la cana. Del suo universo, insomma, il solo che conosce. Almeno finché un giovane psichiatra, Fausto Meraviglia, non si ficca in testa di tirarla fuori dal manicomio, anzi di eliminarli proprio, i manicomi; del resto, è quel che prevede la legge Basaglia, approvata pochi anni prima. Il dottor Meraviglia porta Elba ad abitare in casa sua, come una figlia: l’unica che ha scelto, e grazie alla quale lui, che mai è stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternità. Con la sua scrittura intensa, originale, piena di musica, Viola Ardone racconta che l’amore degli altri non dipende mai solo da noi. È questo il suo mistero, ma anche il suo prodigio.

Divisore Scheggia

Il mezzomondo è la casa dei matti, ci stanno i cristiani che sembrano gatti: non hanno la coda, non sanno miagolare, per sono gatti. Gatti da legare.

Per me Viola Ardone è pura meraviglia. Una meraviglia quando decide di scrivere un nuovo libro, carico di eventi in grado di scatenare ogni tipo di emozione. La sua bravura emerge in ogni pagina, perché non è da tutti raccontare la Storia e contemporaneamente parlarci di personaggi che potrebbero essere reali o finti, poco importa, perché vivono nelle pagine che consegna al lettore.
Dopo aver esplorato due aspetti del novecento con Il treno dei bambini e Oliva Denaro, questa volta la Ardone decide di addentrarsi in quella Storia dei manicomi, che in pochi conoscono (me compresa) e che ad oggi si risolve con un semplice “legge Basaglia” come se bastasse citarla per mostrarsi esperti sull’argomento.

Con eleganza e maestria, con personaggi folli fuori dalle mura e sani dentro, la Ardone ci parla di Elba, nata in un manicomio, della sua Mutti, che lì c’è finita per chissà quale motivo e del dottor Fausto Meraviglia, che decide di portare un po’ di realtà e normalità dentro le mura del Fascione.

È una prosa fantastica quella di Viola Ardone, perché riesce con parole semplici e tanta scorrevolezza a raccontare una storia dura, triste, così potente da entrarti nelle vene, da farti arrabbiare tanto da chiederti: “Perché? Perché le donne erano trattate così?” e poi ci pensi e capisci che in tanti casi era il modo più semplice di sbarazzarsi di un “problema”.

Ognuna è spaiata qua dentro, siamo bambole rotte che non vale la pena di riparare. Dài retta a me, che al mezzomondo ci sono nata e cresciuta, come un panda allo zoo che ho visto in un documentario sul terzo canale. Pazza la mamma, pazza la figlia, pazza tutta la sua famiglia.

La storia ci viene raccontata da due punti di vista: nel passato c’è Elba, che vive nel mezzomondo, che cerca la sua Mutti dopo aver passato un periodo di tempo con le suore culone, che cerca di aiutare la Nuova e che fa diagnosi spesso in contrapposizione a Colavolpe.
E poi c’è Fausto Meraviglia, eterno sognatore, folle e stupendo, spesso odioso, spesso impossibile da odiare. Lui, che cerca di riportare alla realtà quei pazzi che pazzi non sono.

Leggere di elettoshock, convulsioni, pillole, trattamenti disumani per queste donne costrette dietro le mura, in prigione senza nessuna colpa è stato terribile, perché tutto questo è successo davvero, forse non a Elba, ma a qualcun altro sicuramente. Ricordi cancellati da una manopola girata.

Amerete Elba, le sue rime, i suoi ragionamenti e allo stesso tempo odierete Colavolpe, Lampadina e tutti coloro che non hanno minimamente lottato per la dignità di tante donne.
Vorrete abbracciare e allontanare Fausto Meraviglia , perché vi farà provare sentimenti contrastanti e allo stesso tempo sarete complici e nemici della sua famiglia.

Cosa emerge da questo libro? Che nonostante l’entrata in vigore della legge Basaglia i manicomi non sono stati subito chiusi, i trattamenti non sono cambiati e che c’è voluto tempo, tanto tempo, per capire che alcuni modi non sono quelli giusti e che non tutte le donne sono pazze nel momento in cui decidono di percorrere una strada diversa da quella imposta.

Tu Elba sei una grande meraviglia.
Fausto Meraviglia è un folle meraviglioso.
E a te Viola, che ci hai consegnato queste pagine, grazie per questa Grande Meraviglia.

Fatevi un favore: leggete questo libro. Troverete una storia eccellente e personaggi in grado di catapultarvi nel passato, nella realtà, nell’immaginazione, nel mezzomondo o nel mondo vero.

Scheggia

Scheggia

Sono Scheggia ma in realtà sono Deborah e ho una passione sfrenata per la lettura. Entro in libreria ogni volta che ne ho l'occasione, passo ore e ore a guardare i libri, cerco le novità ma anche quelle che non lo sono più. Sono una di quelle lettrici che invadono casa di libri, ne compro in continuazione anche se ho già altre letture prese in precedenza. Amo il mondo dei libri e dell'editoria ed è per questo che la mia più grande aspirazione è entrare in una casa editrice e lavorarci. Io continuo a sperare!

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